Alaska's PartAl centro del tavolo c'erano dei candelabri in cui vi erano posizionate lunghe candele ,dove in cima cera ad illuminare le palline di fuoco che scioglieva la cera fino a farla gocciolare , e vasi di vetro con fiori gialli , il tutto accompagnato da un telo bianco che ricopriva il lungo tavolo.
La sala era piena nonostante la sua grandezza, era la stessa sala in cui Noah mi presentò al branco il primo giorno che venni in questa casa solo che c'era aggiunto il lungo tavolo . Certi lupi si avvicinano a parlare col alpha o a salutarci.
N: piccola mi sono dimenticato di dirti una cosa molto importante... Spero che non ti arrabbierai.
Aggrotto la fronte con fare interrogativo .
Io: beh dipende da cosa.
Dico fingendo di essere arrabbiata ma mai riuscirei ad esserlo con lui .
Noah si ferma ,fa un lungo respiro girandosi verso di me, la sua figura imponente difronte alla mia minuta, i miei un metro e settanta a confronto ai suoi un metro e novanta . Lo vedo che cerca di formulare una frase prima di dirla ,mentre si gratta la nuca nervosamente.
Non passano pochi secondi che sento una voce dietro le mie spalle che ci chiama , l'attenzione di Noah si sposta dietro di me . Mi giro curiosa e mi ritrovo davanti una donna è un uomo sulla cinquantina.
La donna indossa un abito nero fin poco sotto le ginocchia con dei leggeri brillantini neri sul orlo e delle scarpe del medesimo colore , mentre il signore uno smoking nero scarpe sempre nere e una camicia rosso scuro.
I volti per quanto posso dire sono molto familiari , un particolare ad attirare la mia attenzione sono gli occhi del uomo che sono di un grigio azzurro come quelli di Noah ma poco luminosi a confronto a quelli del mio compagno personalmente. L'uomo a capelli biondo cenere mentre la donna capelli neri e occhi marroni , i volti ricamati da leggere rughe ma che non spengono la vitalità dei volti ,che indossano un gran sorriso guardandoci.
Mi giro verso Noah per confermare i miei dubbi , se quello che penso sia vero.
Quest'ultimo mi fa un piccolo cenno di sì, riporto lo sguardo sui due presenti che mi studiano con attenzione.
X: tesoro tu devi essere Alaska, mi hanno parlato molto di te e devo dire che sei più bella di quanto mi hanno detto.
Arrossisco alle parole della donna è subito accenno ad un timido grazie.
N: piccola ti presento i miei genitori , mio padre James e mia madre Amanda .
Sorrido ad entrambi, e quest'ultimi mi porgono la mano che io afferro educatamente ad entrambi.
J: mio figlio è molto fortunato ad aver finalmente trovato le sua compagna.
A: per non dire bellissima!
Arrossisco Ancona di più, ed entro nel mio stato di rossore stile pomodoro, si può essere in una situazione più imbarazzante?! , mi chiedo.
N: mamma ...
La richiama Noah , la donna sembra ancora entusiasta e continua a studiarmi da capo a piedi. Alzo lo sguardo e vedo che sono una bellissima coppia , come lo erano i miei genitori.
A parlare questa volta è Noah che capendo il mio disagio propone di iniziare a sistemarci per la cena. Tutti piano piano iniziano a prendere posto nel lungo tavolo .
Il tavolo rettangolare si riempie e a capo tavola si siede Noah affiancata da me ,mentre nel lato sinistro del tavolo i due beta Scoth e Nick , a sinistra i genitori del mio compagno e Rebbecca.
Dall'altro capo del tavolo invece si siede l'altro Alpha Jered ,ma senza la sua compagna in quanto questo non lo a ancora trovato, affiancato dai suoi beta.
Il cuoco fa portare i piatti ,e in men che non si dica la sala è piena di odori delle prelibatezze appena portate in sala.
Ma prima che tutti inizino a mangiare i due alpha si alzano e tengono un discorso sul piccolo palco di legno scuro rialzato, onestamente non ho ascoltato quasi nulla perché vengo distratta da Rebby e Amanda che iniziano a parlare a bassa voce coinvolgendomi . Scopro che la madre in Noah è una donna dolcissima e gentilissima. Continuiamo a parlare lasciandoci scappare qualche risatina , ed ogni volta per questo Noah ci lanciava un occhiataccia durante il suo discorso.
Non passò molto che gli alpha finirono il loro discorso e si accomodarono ai loro posti finalmente dando il permesso di iniziare il banchetto ,Noah prese di nuovo posto affianco a me. Appena preso posto mi afferrò la mano accarezzandola e iniziando a giocherellare con le mie dita , mentre tutti iniziavamo a mangiare chiacchierando .
N: di che stavate parlando , quando ero sul palco di così divertente?
Chiede rivolgendosi a noi tre subito ci guardiamo poi scoppiando a ridere.
N: vedo che andate già d'accordo.
Dice sarcastico.
A: tesoro ti ricordi la prima volta che sei salito su quel palco ? Quando avevi sei anni ? Mi ricordo che sei caduto , e tu iniziai a piangere finché tuo padre non ti prese in braccio.
N: e così stavate ridendo di me !
Dice offeso , ridacchiai per come sua madre lo metteva in imbarazzo raccontandomi di lui e delle sue " avventure da alpha prematuro". La serata passava tra chiacchiere e risate al quale si unì anche il padre di Noah che fino a quel momento parlava con dei suoi vecchi amici. Tutti ormai avevano finito di mangiare, mentre io sorseggiavo il mio vino quasi rischiai che mi passasse di traverso alle parole di Amanda.
A: siete così carini , vi auguro una bellissima famiglia, chissà quando arriverà i nostri primi nipotini ! Presto spero.
A quelle parole mi irrigidisco di colpo , il parlare di bambini mi mette i brividi, io e Noah oltre a baciarci e a fare una miriade di coccole non abbiamo fatto niente di oltre . Sento di essere diventata tutta rossa non che sia una novità ormai in queste situazioni, stringo di più la mano di Noah.
J : ma Amanda lasciali un po' in pace , anche se mi piacerebbe avere dei marmocchi girare per la casa.
N: io spero tanto di avere un maschietto. Oppure dei gemelli.
Mi giro e lo fulminò con lo sguardo , ci si mette anche lui ora?!
Cerco di calmarmi prendendo un lungo respiro prima di aprire bocca , ma no perché questa volta parla Rebbecca.
R: si! Gemelli , un maschio e una femmina!!
Il resto della serata passa così, a parlare di bambini. Posso dire che all'inizio ero veramente arrabbiata e a disagio, insomma sono io che devo portare la gravidanza non loro e poi dopo quello che è successo col mio piccino che ha vissuto solo due mesi nel mio ventre. Il tutto mi passa e mi cresce in mente anche a me l'idea di una famiglia quando vedo gli occhi del mio compagno illuminarsi nel parlare di bambini , e non potevo far a meno di immaginare Noah con in braccio la nostra creatura.
I presenti si congedavano dopo un saluto al alpha , e i genitori di Noah dopo averci salutato con caloroso abbraccio andarono via anche loro .
Infine restammo solo noi e certi altri lupi , ci congedammo anche noi chiedendo a Noah se potevamo andare, lui mi sorrise prendendomi la mano ci alzammo anche noi per uscire dalla sala .
In corridoio lui si ferma afferrandomi il volto guardandomi triste subito gli chiedo che cosa ha , ma quello che ricevo è ancora più tristezza nei suoi occhi e una carezza sulla mia guancia.
N: mi dispiace mi sono lasciato prendere dal argomento, non volevo riaffiorarti ricordi della perdita del bambino...
Io: Noah non importa voglio anch'io desidero una famiglia.
Gli dico sorridendo ed accarezzandogli la faccia, preso dal momento mi bacia e quel che inizia come un semplice bacio diventa un bacio pieno di passione, mille scariche percorrono la mia schiena è un calore al basso ventre mi colpisce. Ci stacchiamo quasi affannati è noto che i suoi occhi sono scuri il colore luminoso di grigio azzurro hanno lasciato posto al scuro , occhi quasi neri dal desiderio.
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Alone ||DA REVISIONARE||
WerewolfQuando nessuno ti aspetta a casa lo chiami libertà o solitudine? Al sorgere del sole di solito sei lì a fare colazione e gioire con la tua famiglia... ma lei no. Alaska aveva molti segreti da cui scappava molti delle quali che riguardano la sua fami...