And let me kiss you.

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Capitolo 4.

Ritornammo in salotto. Gli occhi di tutti puntati su di noi.

Soprattutto quello della ragazza,Christine. Mi guardava come se mi volesse ammazzare.

Ovviamente la causa della sua gelosia era Zayn.

Già,Zayn,quel ragazzo dal sorriso mozzafiato. L'abitudine di mettere la sua lingua fra i denti.

Zayn mi fissava,fissava prima me,poi il ricciolino di fianco a me.

Mi ero seduta vicino a Harry,senza accorgermene.

Zayn sembrava geloso,ma di che? Di me e Harry?

«Ragazzi,girate la bottiglia!» comandò Christine ancora con gli occhi infuocati dalla rabbia.

Harry giró la bottiglia,ma io me ne andai prima che puntasse qualcuno di noi.

Presi il braccio di Vivian e strinsi il cappotto nelle mie mani fredde.

Vivian fece segno a Louis di chiamarla. Louis si avvicinó a noi e chiese a Vivian il numero,facendo un sorriso imbarazzato.

Lei prese il rossetto che aveva in borsa e gli tiró su la manica della maglietta. Scrisse sopra al braccio il numero,si ripassò il rossetto e bació la guancia di lui lasciando l'impronte delle sue labbra.

Okay,era piena. Che cazzo gli avevano fatto bere?

Gli fece l'occhiolino,ma non ebbe neanche il tempo di svolazzaré la mano che l'avevo già tirata fuori la porta.

Lei era ubriaca,io non ho la patente,io non so guidare,io non so come tornare a casa.

«Aspettami qui.» dissi a Vivian.

Tornai dentro e chiesi all'unica persona non ubriaca,di accompagnarci a casa: Louis.

Ovviamente c'era anche Zayn che era sobrio,ma non me la sentivo di chiedergli un passaggio.

«Si,ma dopo come facciamo? Cioé vi accompagno a casa con la vostra macchina e poi?» Chiese,giustamente,Louis.

«Si,ma che cazzo! Proprio adesso doveva ubriacarsi? Non lo so,facciamo che tu vien-...»

«Ti accompagno io e poi sto con te,con voi. Facciamo come i vecchi tempi.» mi interruppe Zayn.

Ero un po' terrorizzata all'idea di stare con Zayn,ma avevo la possibilità di capire che cosa gli fosse successo.

Dio,mi fa rabbia,era il mio migliore amico e insomma,non sapere nulla per quattro anni è triste,sopratutto se per me era più di un migliore amico.

«Zayn,non c'è bisogno..» Respinsi la proposta.

«No no,davvero,insisto.» Mi disse con un tono duro,come se non volesse sentirsi dire un 'no'.

«Se proprio insisti.» Risposi alzando le braccia per poi farle ricadere ai lati del mio corpo.

Louis stette in silenzio,come se avesse paura di rispondere. Salutai Louis con un abbraccio e tra le sue braccia lo ringraziai.

Sembrava una persona veramente gentile.

Zayn mi strinse il polso e mi trascinó a fianco a lui. Aspettó che se ne andasse Louis,per parlare: «Dovresti ringraziare anche me,in quel modo.» Fece un sorrisetto accarezzandomi con il pollice le mie nocche fredde.

«Lo farei se non fossi cosí rude e scortese.»

«Prometto di fare il bravo se mi dai un abbraccio.» mi propose.

Non resistetti e lo abbracciai. Quel profumo inconfondibile mi inebriò i sensi.

Lo abbracciai forte,come se fosse l'ultimo abbraccio.

Strinsi gli occhi nel suo petto,che faceva "Su e giù".

Si mise a piovere,mi spinse contro un muretto. Ci guardammo intensamente. Leggevo nei suoi occhi la paura di perdermi,le nostre labbra vicinissime,i suoi occhi color nocciola brillavano nei miei,poi si chiusero,spostando la mano destra nell'incavo tra la sua schiena e il muro,premetti le mie labbra sulle sue.Smisi di baciarlo e corsi in macchina. Vivian era già addormentata sui sedili posteriori.

La macchina odorava di alcool,più precisamente di Birra. Credevo che quell'odore provenisse da Vivian. Zayn stette a fissarmi,poi entró nell'auto della mia amica.

Guidó fino casa mia. Prese in braccio Vivian e la portó nella mia stanza.

Io,certamente,lo seguii.

Posó la ragazza sul letto. Le tolse le scarpe e il cellulare dalla tasca.

«La devo cambiare. Almeno le tolgo la puzza di alcool di dosso.» Gli dissi.

Lui si allontanó e girovagó per la stanza.

Presi il pigiama dal mio cassetto. Quando mi dirigetti verso il letto,notai Zayn che si soffermó difronte la mia scrivania,a fissare un oggetto non tanto noto.

Poggiai il pigiama sul letto e lo raggiunsi.

Poco dopo capii che stava osservando una foto. La foto rappresentava me e lui,due quattordicenni spensierati che si abbracciano,con un sorriso che va da un'orecchio all'altro. Semza pensieri,senza preoccupazioni,solo io e lui.

Lui si voltó verso di me,mi guardó negli occhi e poi se ne andó,credo in salotto,o in cucina.

Prima che uscisse dalla stanza lo fermai.

Gli presi il braccio e gli domandai:«Perchè? Perchè sei diventato così»

Lui con uno strattone tolse la presa e camminó verso la cucina.

Posso dire con certezza,che odio i suoi sbalzi di umore.

Cambiai Vivian e la coprii con le coperte color azzurro cielo.

Andai in cucina e cercai da lui un contatto,ma con scarsi risultati.

Si tolse la maglia e si dirigette in salotto,sul divano.

Quel corpo così dannatamente perfetto. Sembrava un deo. Quell'addome scolpito nei minimi dettagli. I muscoli delle braccia,i suoi tatuaggi.

«Puoi anche respirare.» sogghignó.

«È? Cosa?» Mi distrasse dai miei pensieri.

«No,dico: puoi anche respirare.» Rise di nuovo.

«Che spiritoso.» E con una smorfia distolsi lo sguardo.

«Ho detto:"respira",non:"Smetti di guardare". Vieni qui.» La tentazione. Lui mi tentava. E in questi casi cosa bisogna fare? Seguire il diavolo o l'angelo? Eva a causa della tentazione ci condannò tutti. Ma io non sono Eva,quindi,cos'ho da perdere? Dopo un po' mi dirigetti verso di lui.

«Perchè mi hai baciato prima?» chiese.

«Perchè ne avevo voglia.» risposi indifferente.

«Se ti bacio,perchè voglio,ti arrabbieresti?»

«Probabile...»

«Allora prometto che non lo faccio. Non voglio vederti arrabbiata,potresti farmi del male.» concluse ridendo di gusto. Mi prese la mano e ci dirigemmo sul divano. Lo osservai mentre guardava la televisione.

Poco dopo,lui, interruppe il silenzio. Mi guardò e io distolsi lo sguardo.

«Credo che non riusciró a mantenere la promessa.»

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