The Destiny has its reasons.

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Capitolo 5.

Si avvicina,sempre di più.

Io non voglio.

Si che vuoi.’ Aggiunge la mia fottuta coscenza.

Siamo a meno di dieci centimetri di distanza l'uno dall'altro.

Sembra un'altro flashback.

«No,fermati. Siamo venuti qua per chiarire,non per altro e-...»

«Continua,fallo.» Impose Zayn con un tono duro.

«Niente,lascia perdere. Avevamo quattordici anni. Cazzate.» Dissi freneticamente.

Le mie mani iniziarono a sudare,segno che quell'argomento doveva essere rimpiazzato con un'altro meno imbarazzante.

«Come va la scuola?» Chiese per rompere il ghiaccio.

«Bene,io frequento la WSU.» dissi fredda.

«Ah,si ne ho sentito parlare. Io la TYU SCHOOL,è un college artistico. In pratica disegni e cose del genere.» Concluse gesticolando.

«Già,mi ricordo che avevi una passione per il disegno.» Gli feci un mezzo sorriso,falso,ma glielo feci e lui ricambiò dolcemente.

Poi mi ricordai di mio fratello Niall,non si faceva vedere da un po'.

Controllai il mio Iphone,ma nessun messaggio,neanche in segreteria. Non volevo preoccuparmi,so che era responsabile,ma era mio fratello. Lo chiamai. Dall'altra parte del telefono sentivo solo dei 'Bip' consecutivi.

‘Il cellulare della persona chiamata potrebb-...‘ La voce metallica dall'altro capo del telefono mi fece imprecare.

«Cazzo! Vaffanculo tu e la persona chiamata!» gridai,senza  badare all'orario.

«Che succede? Se non la finisci di gridare si sveglieranno sia i vicini sia Vivian.» Disse ridacchiando.

«Vaffanculo Zayn! Lo richiamo.» Il tono della mia voce faceva capire che tanto tranquilla non ero.

«A proposito di chiamare: io non ho neanche il tuo numero.» Sorrise.

Presi tra le mani il suo cellulare e digitai sulla tastiera il mio numero. Non sapevo neanche perchè lo stavo facendo,io con lui sono incazzata,tanto.Glielo porsi e richiamai mio fratello.

«Niente,ancora quei fottuti ‘Bip’.» Continuai ad imprecare.

«Scusa,ma ora te ne devi andare.» Conclusi freddamente,maledicendomi mentalmente di quello che avevo appena detto.

«Sei ancora incazzata con me, giusto?» Disse sbattendo all'aria i cuscini poggiati sul divano.

«Si,non riesco a concepire quello che hai fatto. Ora raccogli quei dannati cuscini e te ne vai a fanculo!» dove a capitare,lo sapevo,non potevamo evitare la discussione.

«Me ne vado a fanculo. Cerco di avere un rapporto con te,ma tu mi respingi. Sono qui,sono qui,cazzo! Continui a provare rancore. Il destino avrà avuto i suoi buoni motivi per averci fatto incontrare di nuovo. Non sai il motivo per cui me ne sono andato,non lo sai. E ora smettila di fare la bambina. Hai ragione,me ne sono andato così quel pomeriggio e mi dispiace.» Il fiato gli si prosciugó. Era davvero incazzato. Ma io non riesco ad andare avanti con lui,più cerco di farlo e più il mio rancore cresce a dismisura. Sono lunatica,prima lo bacio,poi mi vuole baciare e lo respingo.

Davvero,non provo neanche minimamente a capirmi perchè tanto so che fallirei.

«E dimmi sto fottutissimo motivo,cazzo!» Urlai spingendolo e cadde a peso morto sul divano dietro di lui. Zayn mi attiró a se facendomi cadere sul suo petto. Mi guardó attentamente negli occhi,per poi rispondere.

«In quel periodo mia mamma si è separata,ho scoperto che frequentava un'altro. Mia nonna è morta e ci siamo trasferiti a Bradford. Da tre mesi frequento la TYU SCHOOL,i primi miei amici sono stati Harry e Christine. Mia madre abita a Bredford. Poi ci siamo incontrati. Ed eccoci qui. Okay? Contenta?» Finì per poi togliermi di dosso e se ne andó sbattendo la porta,facendomi prendere un sussulto.

Andai fuori e lo rincorsi: «Scusami,non volevo. Volevo capire e basta!»

È una forza oscura e potente che, all'improvviso, può impadronirsi di te e spingerti a dire o a fare cose che non avresti mai pensato di poter dire o fare. Può prenderti mentre sei in coda in auto, sul posto di lavoro, o durante una discussione con il partner. E poi, quando si esaurisce e se ne va, è spesso troppo tardi per rimediare ai danni che ha provocato. È la rabbia. Quella rabbia che ho provato prima che sapessi le cose che gli sono capitate.

E non volevo davvero insistere.

«Ecco qual é il tuo problema,vuoi capire troppo,tutto. Non sei cambiata.» Concluse e sfrecciò via dal vialetto di casa mia, con la sua Bentley nera. Ritornai in casa.Non sapevo che gli fosse successo,beh...quello che gli è successo.Non dev'essere stato facile per lui. Volevo scusarmi. Presi in considerazione l'idea di andare a prenderlo al college e magari parlargli.

Cercai su internet gli orari di chiusura della sua scuola,quella di Zayn.

Il Lunedí e il Giovedì finiscono un'ora dopo di noi,ovvero le 14.00.

Perfetto,il giorno dopo andavo da lui.

Ma in quel momento dovevo pensare a Niall.

Mi misi sul divano aspettandolo,e pregando che non gli fosse accaduto nulla di brutto. Provai a richiamarlo un ultima volta,ma nulla.

Poco dopo mi addormentai,ero troppo stanca a causa della festa e di tutta questa storia su Zayn.

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