Where we go?

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Capitolo 9.

«Sei sicura di andarci?» Mi chiede Vivian. Ci sedettimo su una panchina.

«Si,perché non dovrei uscire con lui? Infine,anche se non sembra,é un bravo ragazzo Harry.» dissi convinta. Harry lo era davvero.

«Perchè c'é Zayn?» Chiese Vivian indicandò una figura imponente con la sigaretta tra le labbra. Zayn...

Non risposi alla domada e cercai di capire cosa ci faceva li.
Cercava qualcosa,o meglio,qualcuno.
Continuava a fissare ogni singola persona del parco.
Poi,i suoi occhi puntarono su di me e io abbassai lo sguardo. Salutai Vivian e camminai fino casa mia.

«Fermati.» è lui,sono sicura.
Ma cosa prentende dopo quella scenata? Che io lo perdoni?

«Vattene.» urlai senza degnarlo di uno sguardo.

«Tu chi sei per dirmi cosa devo fare?» Nessuno. Non sono nessuno per te,é questo il punto.

«E tu chi sei per dirmi che non posso dirtelo?» Risposi molto schietta e decisa.
Non rispose ma velocizzó il passo e mi prese il polso girandomi nella sua direzione.

«Tu non esci con Harry. Tu non lo conosci,non é un ragazzo di cui fidarsi. Tu non esci,punto.» Chi cazzo di una fottuta persona é per urlarmi questo?

«Pensi che io ti ascolteró?» conclusi con una risatina isterica.

«Si!» Esclamó convinto.
Questo ragazzo mi meraviglia,ci conosciamo da tanto tempo,eppure non mi conosce come deve,o fa finta di non conoscermi.ì

«Tu chi sei per dirmelo?»

«Zayn.»

«Infatti,non sei un cazzo di nessuno.» Gli ricordai.

«Esci con me?» Chiese dopo avermi fermato.

Scusa? Ma questo ragazzo che problemi ha? Prima mi urla contro,poi mi chiede di uscire. Non sopporto il suo cambio di personalità.
Non lo capisco,ma questa cosa é confusa,lui è confuso.

«Trenta secondi fa imprecavi contro di me e or-...» Non riuscii a terminare che concluse lui:

«E ora ti chiedo di uscire. Esatto,vuoi?» Anche questa cosa non sopporto. Non mi lascia finire una fottuta frase.

«No.»

«Motivo?» chiese lasciandomi il polso e seguendomi.

«Semplice: mi stai sulla figa.»

«No,ancora no,per quello c'é tempo.»
No,non possi ridere,non ora.
È passato da: arrabbiato,gentile e adesso pervertito.
Quante cazzo di personalità ha?

«Pessima.» dissi ridacchiando.

«Peró ti ho fatto ridere e prometto che lo faró anche stasera se uscirai con me.» Ci sta provando?
hahahahahaha ma è ridicolo.

«Visto che ci stai provando e non ci riesci accetteró il tuo invito,ma solo perchè mi fai pena.» Lui rise e io lo seguii.

«Stasera alle 8?» Mi chiese.

«Mmh,certo,ma Harry?» Non voglio ferirlo.

«Gli racconterò qualcosa io,tipo che ti sei ammalata o robe del genere.» Accennai un sorriso in segno di approvazione.

«Va bene,allora a stasera.» Mi baciò all'angolo della bocca e se ne andó.

Camminai,ma poi mi dissi: Ma che cazzo mi metto?

Presi l'autobus e mi dirigetti da “Style for the Night” un negozio di abiti bellissimi.
Per fortuna che ho sempre dei soldi nella borsa.
Mi congratulai mentalmente per questo ed entrai nel negozio.
Dovevo sbrigarmi. Guardai tra gli scaffali e trovai una bellissima maglietta bianca con una scritta nera: ‘Life is a mystery’.
Era semplice,ma pur sempre bella.
Presi solo una maglietta e andai a casa.

....

Suonó il campanello e corsi ad aprire riguardandomi un' ultima volta allo specchio la maglietta mi atava bene,i Jeans anche e le mie mitiche Vans erano bellissime,mi facevano piú alta.

«Ron! Chi é?» Ho mentito a mio fratello,non voglio che sa che sto per uscire con Zayn.

«Emh,é Vivian! Noi usciamo,ciao!» Esclamai velocemente.
Uscii e vidi Zayn appoggiato al muretto di fianco la porta d'ingresso di casa mia.
Dio se è bello.

Lui mi squadró da capo a piedi soffermandosi sulla maglietta.

«Vedo che non hai indossato un vestito o dei tacchi o una gonna.» Affermò con tono ovvio.

«Esatto.»

«Sai,sei stata molto brava a non indossarle quelle cose.» Sono confusa.

«Perché?»

«Ora vedrai dove ti porto.» disse facendomi l'occhiolino e aprendomi lo sportello della sua auto.

Mi permisi di accendere lo stereo e cercai fra le sue canzoni una decente.

Misi "Demons" degli ‘Imagine Drangons’.

Guardai l'interno della auto,poggiando i miei occhi sul sedile posteriore.
C'era una cesta.

«Ma dove stiamo andando? Odio le sorprese,dimmelo.» imposi con un tono compassionevole.

«Vedrai.» sussurró al mio orecchio per poi farmi l'occhiolino.

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