I don't want you cry.

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Capitolo 19.

«Dai Ronny,perchè vai a quella stupida festa? Vieni da me e mangiamo qualcosa.» il suo tono mi persuadeva dolcemente.

«Non lo so...» avevo già detto a Luke che andavo alla festa e non volevo deluderlo.

Continuó per tutta la giornata.

«Zayn, domani vengo a cena da te, ma stasera lasciami andare alla festa.» lo pregai banciandogli ripetutamente le labbra.

«E va bene, però domani sei mia.» Mi abbracció poggiando il suo mento sulla mia testa.

Louis e Vivian erano andati a prendersi un gelato mentre io e Zayn aspettavamo il loro ritorno su una panchina fuori la gelateria.

«Ci vai per Luke?» lo guardai confusa. Anzi più che confusa terrorizzata di capire la domanda. Forse l'avevo capita e facevo finta di non averlo fatto.

«Vai alla festa per Luke? Dorme anche lui li?» si irrigidì allontanandosi da me.

«Si, cioè si dorme li.» iniziai a balbettare e li capii che era la fine.

«Non hai risposto alla prima domanda.»

ci risiamo. Sbuffai e alzai gli occhi al cielo.

«Si vado per lui. È un mio amico e glie l'avevo promesso.» sbiascicai.

«Vengo alla festa.» disse stizzito. Prima non voleva e ora si. Ma se viene solo per controllare che io non faccio nulla con Luke, può anche rimanere a casa sua.

«Come mai hai cambiato idea?» domandai retoricamente.

«Perchè quello sfigato non smettera di toglierti gli occhi di dosso.» Sbuffai.

Prima potevo controllare la sua gelosia, ora, con la scusa che è il mio ragazzo, lui può fare il pazzoide. Non può prendere questa scusante.

....

«Tu vai a farti la doccia e io intanto ti prendo qualcosa da indossare.» mi impose Vivian con tono eccitato. Sembravo una bambola nelle sue mani, infatti quando uscii dal bagno mi fece sedere sul letto e iniziò a "farmi bella" come diceva lei.

Mi fece sfilare un abito che arrivava leggermente sopra le ginocchia. Era bianco con una fascia nera sotto il seno, senza spalline.

Lei ci abbinò un tacco sedici nero, così che riprendeva il colore della fascia.

«Domani vieni con me dal parrucchiere? Louis mi ha invitata a casa sua per una cena. » quasi non le scoppiai a ridere in faccia. Quei due hanno davvero una fantasia.

«Mi ha invitata anche Zayn a casa sua.» scoppiammo a ridere tutte e due.

Dopo aver terminato il fiato, mi mise un rossetto rosso sulle labbra e un filo di Eye-Liner sulle palpebre.

Lei ovviamente era già vestita e truccata. Indossava anche lei un abito come il mio, solamente di colore nero con la fascia bianca, tacco sedici bianco.

Eravamo il contrario: lei bionda con gli occhi azzurri e io mora con occhi castano-verdi, poi con gli abiti balzava subito all'occhio la differenza.

Un clacson suonò dal giardino di Vivian e noi capimmo che erano loro, i nostri accompagnatori.

Scendemmo le scale con cautela e chiudemmo la porta d'ingresso.

Louis scese dalla macchina per aprire la portiera di Vivian, invece Zayn rimase al suo posto di guidatore.

Louis gli fece cenno di aprirmi la portiera ma sbuffò.

«Non è stupida, sa aprire una fottuta portiera.» non gli davo torto. E poi non capisco queste smancerie inutili.

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