Still here.

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Capitolo 22.

Canzoni per il capitolo:

-Fall away, The Fray.

-Wherever you will go,Charlene Soraia.

Buona letturaxx

<...>

«Mamma, papà...» sospirai sorpresa. I miei occhi si spostavano da mio papà a mia mamma e infine a mio fratello, soffermandomi un po' di più.

«Anche io sono felice di rivederti Ron!» esclamò mio padre sarcastico.

Ostentai prima di corrergli incontro.

Mi erano mancati tantissimo e non volevo staccarmi più da quell'abbraccio.

«Come state?» chiesi freneticamente toccano i tessuti che gli ricoprivano il corpo.

«No, tu piuttosto, sei cresciuta tantissimo!» mia mamma mi prese una ciocca di capelli, per poi lasciarli ricadere sulla spalla.

«E che hai fatto ai capelli?» continuo lei.

«Questo vorrei saperlo anche io.» borbottò Niall da dietro mio padre.

«Me li sono tinti! Ma tranquilla,tra un po' si scoloriraranno, non è permanente.» risposi.

Mio padre era piuttosto silenzioso, non era mai stato tanto bravo ad esporre i propri sentimenti,come me d'altronde.

«E il fidanzato?» strabuzzai gli occhi. Mia mamma osservava la collana che penzolava dal mio collo.

Il silenzio iniziò ad incombere nella stanza e l'aria si faceva pesante.

«Niall mi ha detto di questo ragazzo.» mi girai di scatto verso Niall. Perchè l'aveva fatto?  Dovevo essere io a dirglielo quando mi sentivo pronta a farlo.

«Immagino che te ne abbia parlato benissimo» la sarcasticità nel mio tono di voce si sentiva e io, dopo aver fulminato con lo sguardo Niall,corsi in camera mia,sbattendo la porta.

Sentivo mio fratello e mia mamma parlare, o meglio, discutere.

La mia porta fece un cigolio e il materasso si piegò.

Una mano mi massaggiò la schiena,poi mi voltai per vedere la persona.

Mio padre appena incrociò il mio sguardo fece un mezzo sorriso.

«Non devi fare così, lui vuole il tuo bene.» capii che si stava riferendo a mio fratello.

«Se volesse il mio bene, ora non starebbe litigando con la mamma per lui,e poi lo conoscete, non potete seriamente credergli."

mio padre non rispose.

Il silenzio mi stava uccidendo.

«Papà, non potete seriamente credergli.» rifeci la stessa affermazione di poco prima.

«Circa due o tre anni fa la mamma di Zayn mi contattò-...» il bussare della porta lo bloccò,mio fratello entró e si sedette di fianco mio padre.

Mi alzai e me ne andai da quella stanza, in quel momento non volevo neanche vederlo, non si fidava di me, di sua sorella.

Fosse un ragazzo conosciuto pochi mesi fa, potrei capire, ma è Zayn, il nostro Zayn.

Sorpassai mia madre e i suoi continui richiami e camminai a passo veloce, fuori la porta, senza una meta ben precisa.

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