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Nel mentre facevano ritorno a casa, Jimin si era sfogato con il suo autista sull'episodio che gli era capitato.

Ormai Seokjin non lo ascoltava più. Di tanto in tanto annuiva, ma era più concentrato a prendere la strada giusta che alla voce del suo padrone.

Sembrava che fosse una di quelle poche persone che cercano di trovare sempre il buono nella gente e a non giudicare mai, però Jimin era riuscito a farglielo fare. Era talmente presuntuoso e snob, da poter far innervosire persino Cristo.

Arrivati, il biondo si precipitò in bagno. Lavò le mani e scese in sala da pranzo, scusandosi per il ritardo.

Non diede la colpa all'autista, -alla fine, qual era la sua colpa? Essere il malcapitato a doverlo sopportare h24?- una delle sue poche virtù era quella di non parlare mai male dei suoi dipendenti, perché, in fondo, ci si era affezionato.

I Park mangiarono in silenzio e chiacchierarono un po' solo dopo aver finito. Parlare quando si mangia è maleducazione, gli avevano sempre detto.

Passati dieci minuti, il più giovane chiese di potersi ritirare in stanza e, datogli il permesso, andò.

Aprì il maestoso armadio e prese un pigiama nero con delle strisce bianche, per poi recarsi nel bagno della sua camera.

Accese il getto d'acqua, ponendolo su quella calda, si spogliò ed entrò in doccia. Sapeva che se si fosse fatto il bagno, si sarebbe addormentato dentro la vasca. Era veramente stanco, erano pochi i giorni in cui usciva e camminare così tanto non faceva per lui.

Mentre passava la spugna sulle cosce, gli venne in mente il ragazzo della droga. «Tsk» Strinse tra le mani il morbido oggetto, facendo uscire della schiuma.

Sembrava vestito come un barbone, però, diamine se era bello. Eccome se lo era.

Sbuffò, riponendo la spugna al suo posto, si lavò i capelli velocemente e, dopo essersi risciacquato, uscì.

Indossò l'accappatoio bianco, allacciandolo alla vita, asciugò il corpo e i capelli con spazzola e phon, indossò il pigiama e tornò in stanza.

Prima di infilarsi a letto, prese da un cassetto il suo lettore MP3 e le cuffie. Fece partire una delle sue canzoni preferite, Pin up girl, e cominciò a muoversi leggiadramente.

Era da un pezzo che non ballava. Quella sera, era scattato qualcosa nel suo cervello, qualcosa che lo aveva spinto a ballare. Di solito lo faceva quando succedeva qualcosa di bello, come la promozione con il massimo dei voti, o la vincita di qualche gara sportiva.

Si chiudeva in stanza ed iniziava a ballare come un pazzo, non importandogli se qualcuno passasse fuori dalla sua camera e lo vedesse.

Avrebbe mai immaginato che la sua canzone preferita sarebbe diventata Yoongi?

Run - YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora