«Sono felice per te» Yoongi era andato al Choi's Shop, il negozio dove lavorava l'amico, per avere notizie della sera precedente.

Jin e Namjoon avevano passato tutto il tempo assieme, -ma non erano arrivati a nessuna conclusione- mentre Yoongi era rimasto da solo, a consolarsi con il cibo.

Jimin lo aveva veramente lasciato da solo dopo una frase e non si era più fatto vedere.

«Ho il suo numero, Suga, così potrò chiedergli della tua cotta. Non fare quella faccia» Il grigio gli diede un colpetto sulla spalla, facendolo sospirare.

«È stata inutile, la giornata di ieri» Si lamentò Yoongi, non ascoltandolo

«Niente affatto» Il minore sorrise, ripensando ai momenti passati insieme al rosa

«Si, okay.» Sospirò «Ti lascio, vado a fare qualcosa di utile»

«Vai a cercarti un lavoro!» Gli urlò Namjoon, mentre usciva, ricevendo in cambio un 'Vaffanculo'

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«Credevo che la storia del commesso fosse una scusa per aiutarmi» Jimin portò un pezzo di pancake bagnato nello sciroppo d'acero in bocca

«L'ho fatto per aiutarla, ma non stavo mentendo» Ridacchiò Jin, posto in piedi affianco a lui.

«Te la sei passata bene?» Il rosa sospirò, sorridendo, al ricordo della sera precedente «Okay, non è necessario che risponda» Ghignò il biondo, vedendo la sua espressione.

Finì di fare colazione e fu accompagnato dallo hyung a lezioni di ballo.

Jin era come una guardia personale per lui. Lavorava solo per il piccolo Park, per questo era sempre con lui. Alla fine, il rosa non aveva una casa.

Jimin aveva visto quel bambino sdraiato su una panchina, nella sera di Natale di un paio di anni prima. Lo aveva portato a casa con se è aveva fatto di tutto per farlo rimanere. Così, il conte Park, decise di accontentare il figlio, arrivando ad un accordo col bambino, una volta, castano.

Finite le lezioni, Jimin dovette aspettare qualche minuto, prima che il rosa arrivasse.

Si prese, così, il tempo di osservare l'edificio dietro di se e pensare. Ballare in quel luogo non era la stessa cosa di quando lo faceva a casa, per sfogarsi. Magari non andarci più non era una cattiva idea.

«Signorino!» Lo chiamò il rosa, portando l'attenzione del biondo su di lui.

«Perché tutto questo ritardo?» Sospirò, entrando in macchina.

«Um...» Arrossì, non dando una vera e propria risposta.

«Okay» Jimin ghignò, capendo che avesse passato del tempo con il suo amato.

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Espirò il fumo dalla bocca e appoggiò la nuca al muro di quel vecchio edificio abbandonato «Dovrei chiamarlo?»

«Non so bene la situazione, ma direi di aspettare almeno che spunti il sole.» Rise Hoseok.

Avevano venduto tutto e si erano ritrovati per andare a casa insieme, come sempre.

Yoongi gli aveva raccontato gran parte della storia, volendo dei consigli. Se l'era presa leggermente per non essere stato invitato a quell'eccitante ballo, anche lui voleva una storia!

Comunque non gli importò poi così tanto, quasi tutte le notti portava uno diverso a casa.

Run - YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora