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«Maledetto schiavo» Sbuffò il biondo, a braccia incrociate, appoggiato alla Rolls-Royce Ghost nera.

Era voluto andare a fare un giro in centro accompagnato dal suo autista, e adesso si ritrovava da solo davanti ad un negozio d'abbigliamento da più di cinque minuti, al freddo, ad aspettare che finisse di pagare le sue cose.

Non aveva pensato di prendere le chiavi della macchina, troppo preso a lamentarsi per l'aria viziata di quel posto.

Si strinse nel cappotto e portò le mani unite alla bocca, soffiandoci sopra. Erano ormai diventate due ghiaccioli.

Iniziando a sentire la noia salire, cominciò a camminare avanti e indietro, oscillando le braccia e saltellando, per provare -inutilmente- a riscaldarsi.

«Vuoi qualcosa?» Sussultò leggermente, sentendo la voce di uno sconosciuto dietro di lui.

«Prego?» Chiese voltandosi. Si prese qualche secondo per osservarlo. Aveva i capelli neri scompigliati, due occhi piccoli, scuri come la pece e delle labbra sottili e rosse che contrastavano perfettamente con la pelle bianca. Sarebbe stato addirittura carino, se non fosse stato vestito in quel modo.

Il solito ragazzo ribelle che si crede figo.

«Che stai facendo?» Gli domandò.

Ma che importa a lui? Non riusciva a capire cosa desiderasse. Prima gli chiedeva se volesse qualcosa, poi cosa stesse facendo. Quale persona normale inizierebbe un discorso in questo modo?

«I fatti tuoi?» Sputò, freddo.

«Calma, ragazzino. Sei solo da qualche minuto, pensavo aspettassi qualcuno per comprare della roba. Non è così?» Oh, questo era troppo. Per cosa l'aveva cambiato, per un drogato?

«Cos- No! Ma che fai, mi spii?» Aveva alzato leggermente la voce. Odiava che qualcuno gli parlasse in quel modo.

«Sinceramente, ero semplicemente appoggiato là.» indicò dietro di se «Non ho tutto questo tempo per spiare i mocciosi.» Dovette ringraziare che il suo autista arrivò affianco a lui, altrimenti quel ragazzaccio ci sarebbe rimasto secco.

«Signorino, andiamo?» Il suo sguardo si spostò prima sul biondo, poi sul moro.

«Si, andiamo.» Disse con rabbia, entrando in macchina quando fu aperta.

~

«Signorino» Ghignò Yoongi, guardando quella splendida macchina allontanarsi senza di più. Splendida quasi quanto quel moccioso. Era di sicuro il solito figlio di papà pieno di soldi.

Estrasse una sigaretta dal pacchetto e l'accese, portandola alla bocca.

Aveva quasi venduto tutto e la notte non era ancora iniziata. Durante il weekend i ragazzi facevano quasi a pugni per poter comprare un po' di fumo. Molti l'acquistavano solo per potersi sentire grandi e fighi davanti agli altri. Per lui, invece, era davvero uno sfogo. Gli piaceva andarci pesante, così da staccare la spina da quella merda di mondo per qualche ora.

Poteva vivere senza alcool, ma non senza droga.

Eppure, non aveva ancora provato quella che sarebbe diventata la sua preferita.

Spazio autrice
Salve! È la mia prima fanfiction in questo fandom ed ho voluto iniziare con la Yoonmin -la mia suprema otp-.
Beh, che dire, spero possa piacervi. Fatemi sapere se il capitolo vi sembra troppo noioso -d'altronde è il primo, la storia deve ancora svilupparsi- e non esitate a fare domande.

Tanto love,
-Yoongismylittleshit

Run - YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora