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«Davvero?» Chiesero insieme Yoongi ed il diretto interessato.

Il primo assunse un'aria confusa. Lo stavano prendendo in giro o cosa? Non aveva tempo per le sciocchezze.

«Oh, si. Davvero» Disse Jin, dopo aver ricevuto una gomitata dal biondo

«Mh, quanto vuoi?» Restò a guardare Jimin fisso negli occhi, nonostante parlasse con l'altro

«Em...» Non aveva mai acquistato della droga, si sentiva così agitato. Certo, non ne avrebbe mai fatto uso, ma restava comunque una cosa illegale anche il solo acquistarla.

«Cos'è, il tuo cagnolino?» Ghignò Yoongi

«Una cosa del genere» Rispose indifferente il biondo, guadagnandosi un'occhiataccia da parte del rosa.

Il suo cagnolino? Era questo il modo in cui chiamava la gente che lavorava per lui?

«Si è capito che non siete qui per questo. Cosa vuoi, ragazzino?» Infilò le mani in tasca, guardando con aria di sfida il più basso

Cosa voglio? Non so nemmeno io cosa voglio, pensò, Cosa gli dico? 'No, nulla, sono venuto qui non pensando alle conseguenze, perché avevo voglia di vederti'?

«È che qui lavora un ragazzo che mi piace. È stata solo una casualità, quella di averti incontrato» Intervenne Jin. Gli avrebbe fatto una statua, appena tornati a casa.

Dalle labbra del moro uscì uno sbuffo divertito «Cosa sei, una ragazzina innamorata?»

«Innamorato si, ragazzina no. Sono probabilmente più grande di te, bello, prova a moderare il linguaggio.» Era possibile passare da un tono di voce cosi insicuro, a uno così fermo e deciso?

Si è trasformato magicamente in attore solo per aiutarmi?
Si, l'aveva fatto per aiutare Jimin, ma non stava affatto mentendo. Il cassiere di quel negozio era il ragazzo più carino del pianeta -o almeno, questo pensava Jin-.

«Okay, okay. Non m'importa ascoltare la tua vita sentimentale» Yoongi si sventolò una mano davanti al viso «Quindi... C'è qualcosa che posso fare per voi?»

«Sai, potrei denunciarti» Disse Jimin, incrociando le braccia

«Adesso se ne esce con le minacce» Borbottò Yoongi «Secondo te non l'hanno mai fatto?»

«Ad ogni modo, posso metterti nei guai. Sai, mio padre è il conte Park, penso tu abbia sentito parlare di lui, un po' di importanza l'abbiamo» Oh, ecco che ora usciva la parte permalosa di quel bimbo viziato.

«Se c'è una cosa che mi da fastidio, moccioso, è quando qualcuno si vanta. No, non ho mai sentito nominare nessun Perk, Park, o quel che è. Ora cerca di andartene,» Posò la mano sulla sua spalla «che ho da fare»

«Leva questa lurida mano!» Ci diede un colpetto sopra, facendogli scivolare il braccio lungo il fianco «Che modi, la gente.» Si voltò, iniziando a camminare, seguito da un Jin disperato e leggermente confuso

Run - YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora