Tre miseri giorni trascorsero più lentamente dei due mesi passati in mare. Era frustrante per Frank avere la terraferma così vicino e non poterci arrivare ugualmente, ma non aveva il coraggio di tentare di nuovo di scendere di bordo. Riflettendoci meglio, arrivò alla conclusione che scappare chissà dove – considerando anche che non aveva idea di quanto quella città fosse distante da casa – sarebbe stata la mossa sbagliata, e una scampagnata per un giro turistico non valeva il rischio di farsi tagliare un orecchio dal primo ufficiale.
Più di una volta Callaghan si era offerto di portargli un boccale di rum o due per rendere le sue ore sulla nave più piacevoli – gli alcolici erano l'unica scorta che ancora non era stata caricata a bordo -, ma Frank aveva rifiutato. Senza bisogno di dirlo, Oliver non era riuscito a trattenere una risata davanti al concetto di “astemio”.
Ma – una cosa che Frank non avrebbe mai ammesso – quei tre giorni erano stati una tortura soprattutto perché aveva iniziato a chiedersi sempre più spesso se Gerard fosse in compagnia di Lindsay. In un primo momento passivamente: il pensiero di loro insieme gli toccava la mente casualmente come una folata di vento tra le foglie della chioma di un albero. Dopodiché iniziò a immaginare come fosse stata la loro prima volta, quanto vero sentimento ci fosse stato, quanto ce ne fosse adesso. Finì presto con l'ipotizzare che lo sfogo sessuale rappresentato da Lindsay facesse desistere Way dall'interesse nei confronti di Frank: forse, una volta imbarcati di nuovo, il capitano avrebbe smesso di importunarlo.
E solo allora, con in testa la possibilità di non avere mai un rapporto fisico con Gerard Way, per la prima volta riuscì ad ammettere a sé stesso che avrebbe voluto. Non che soffrisse pensando che forse non sarebbe accaduto, ma in caso fosse accaduto gli sarebbe piaciuto. E da lì divenne sempre più difficile pensare alle attenzioni di Gerard indirizzate a qualcun altro senza sentirsi prudere la pelle.
Che sciocchezza, si rimproverò tra sé. A me non importa nulla di chi si porta a letto Way.
Il destino parve non accettare che Frank si raccontasse certe storie: per ironia, proprio quando lo pensò – seduto a far nulla sulle scale del ponte -, a bordo salì il capitano. Era accompagnato da Lindsay, perfetta con quel suo sorriso raggiante e allo stesso tempo composto, quasi sarcastico. La figura di quella ragazza sembrava tante cose insieme, tante cose che, a detta di Oliver, Gerard amava. Prima di quel momento, Frank non aveva notato quanto fosse bella, quanto la casacca e gli stivali da uomo le calzassero bene, la sensualità con cui i capelli le ricadevano sulle spalle. Non c'era da stupirsi che Red Crow fosse rimasto – com'è che aveva detto Oliver? - ammaliato da lei.
“Ti avverto, zucchero” sentì dire Gerard alla sua bella. “Dovrai alloggiare assieme alla ciurma sottocoperta, la mia cabina è diventata più stretta dall'ultima volta che ci sei stata. Credi di riuscire a tenere lontane da te le manacce della ciurma?”
Aveva sentito bene?
Alloggiare?
Lindsay avrebbe alloggiato sottocoperta? Su quella nave? Sarebbe venuta con loro?
“Come se non mi conoscessi” rise civettuola la piratessa.
Frank deglutì pesantemente, sentendosi ancora la lama del suo coltello premere contro il pomo d'Adamo. Non aveva dubbi che fosse capace di difendersi dalle insistenti avance di quei marinai.
Per recepire appieno il significato del discorso che stava ascoltando gli ci vollero un paio di secondi, e allora lo stomaco gli si annodò fastidiosamente.
Non solo Gerard si era sfogato con la sua vecchia fiamma, ma ora aveva anche intenzione di portarsela dietro.
Certo che, per essere un selvaggio e spietato pirata, non riesce ad evitare di essere lo zerbino della donna che l'ha lasciato. Che idiota.
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Give me your freedom
Roman d'amourPirate!Frerard - Colonia inglese in Giamaica, anno 1715] - Frank si sforzò di ignorare quelle parole, ignorare l'immagine della mano di Way - sempre più nitida nella propria testa -, ignorare quanto tutto ciò gli piacesse. "Andiamo..." "Sta' zitto"...