Scivolano su rami
imbevuti di ricordi infantili
come rivoli di fontana
sul marmo verde di muschio,
le lacrime di cielo
che accolgono il singhiozzo di Crono.
Brillano le foglie lucide
al chiarore fugace
di lampi sfuggenti,
mentre il suolo sazia
la sua sete di arsura estiva
inaridito.
Eolo accompagna l'irruento pianto
spogliando i cespugli
da afoso torpore rinseccoliti,
mentre si innalza di lontano
il canto spaurito del fragile nido
a invocare nuovamente
il delicato spiraglio di sole.