"Lillian scendi" sentì mia madre chiamarmi dal piano di sotto e sbuffai dato che ero comodamente sul letto a non fare niente al telefono.
Sono già le 17:00 nel girare su Facebook e Instagram non mi ero accorta che fosse così tardi."Dimmi" mia madre era in cucina che maneggiava con delle pentole di fretta e andava avanti e indietro per la stanza.
"Devi prepararti te da mangiare. Mi hanno chiamato, è scomparso il medico al pronto soccorso di turno e c'è stato un tamponamento" mi informò mentre andò in sala ed io la seguì.
"Come ha fatto il medico a scomparire?" chiesi sospettosa iniziando a pensare ad una sola cosa: darach.
"Non lo so" sospirò mia madre mentre prendeva le chiavi di casa e aprì la porta per uscire.
"Stai attenta" senza neanche accorgermene presi il braccio di mia madre e dal suo sguardo vidi che era parecchio confusa.
"Lillian, dopo il nostro ultimo litigio io ci ho pensato tanto. Ti accetto come figlia" mi diede un ultimo sorriso prima di chiudere la porta dietro di se. Io non mi mossi o le dissi niente da quanto ero scioccata dalle due parole.
Dopo il nostro ultimo litigio avevamo parlato raramente ed era ancora più raro che avessimo una conversazione senza litigare o guardarci male.
Il sorriso di felicità per questo avvenimento venne presto spazzato via quando una strana sensazione al petto sovrastò tutte le mie altre emozioni. Un forte dolore alla testa seguì e la presi tra le mani per cercare di fermare in qualche modo la sensazione di come degli aghi che si infilavano nella mia carne.
Farfalle, tante farfalle.
Volavano in uno spazio ristretto, e tra loro si scorgeva un mantello nero. La figura che era avvolta in esso, era malefica e portava solo morte e distruzione.Stava per succedere qualcosa di brutto, lo percepivo.
Dopo la mia visione che non sapevo come decifrare, non riuscì più a risposarmi e mettermi comoda.
Quindi rimasi seduta per terra a ragionare sul significato di quello che avevo visto finché il telefono non iniziò a squillare."Pronto?" chiesi dato che era un numero di una persona sconosciuta che non avevo in rubrica.
"Lillian, ciao. Sono lo sceriffo Stilinski. C'è stato un problema all'ospedale, puoi venire per favore?" mi chiese il padre di Stiles.
"Si, vengo" chiusi subito la chiamata, e dopo essermi messa le prime scarpe che mi capitarono sotto gli occhi, uscì di casa.
Mia madre ormai era partita 20 minuti fa da casa, e non feci che pensare ad altre alternative se non quella che le fosse successo qualcosa.Sicuramente prima di 15 minuti non sarei arrivata a destinazione, c'era molto traffico a causa dell'incidente.
***
Quando arrivai finalmente davanti l'ospedale, vidi delle macchine della polizia e la macchina di mia madre parcheggiata male per la strada. Intorno c'erano lo sceriffo, Stiles, Scott e sua madre, Melissa."Questa macchina di chi è?" il padre di Stiles chiese mentre io mi stavo avvicinando a loro, ero molto confusa ma di più spaventata.
"Della dottoressa Hyliard, il sostituto del medico di turno del pronto soccorso che non è mai arrivato" disse Melissa.
"Cosa intendi con 'non è mai arrivato'? Dov'è mia madre?" entrai in panico aspettando ansiosamente una risposta.
"Scott ha trovato la macchina senza nessuno dentro, pensiamo che sia stata rapita. C'è qualcosa che puoi dirci di più?" le parole dello sceriffo mi rimbombavano nelle orecchie e suonavano ovattate.
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Angelic | Stiles Stilinski (2)
FanfictionQUESTA TRAMA CONTIENE SPOILER DEL PRIMO LIBRO. SE SIETE INTERESSATE E NON AMATE SPOILER, ALLORA VI CONSIGLIO DI ANDARE A LEGGERE IL PRIMO LIBRO: INNOCENT. Angelicato /an•ge•licà•to/ aggettivo Che è simile ad un angelo, che è angelico Lillian è un a...