"Qui abbiamo trovato la tana tra i sentieri per le escursioni" informò Stiles me ed Allison indicando sul suo tablet che mostrava una cartina la posizione corretta.
Scott e Stiles il giorno prima erano andati a cercare delle tracce come gli aveva chiesto lo sceriffo ed avevano scoperto che Malia era un coyote mannaro e probabilmente era stata lei a causare l'incidente in macchina.
"I coyoti passano lungo gli stessi sentieri ma sono d'accordo che non tornerà alla tana. Ai coyote non piacciono i lupi e per non farsi sentire, riescono a camminare in punta di piedi" commentò Allison.
"In punta di piedi?" ripeté Stiles confuso.
"In punta di piedi" confermò Allison annoiata.
"Devo andare mandami il punto esatto" concluse Allison prima di uscire dalla classe dopo che la campanella era suonata.
"D'accordo" accettò Stiles.
"Bene cominciamo. Abbiamo iniziato a parlare dei campi di concentramento e prigionieri di guerra. C'è un passaggio che vorrei approfondire in maniera più dettagliato. Chi vuole venire a leggere a voce davanti a tutti?" chiese il professore Yukimura.
"Signor Stilinski, che ne dice?" chiese il professore di storia.
"Mi offro io" mi alzai dalla sedia ma il signor Yukimura mi fermò.
"Ormai ho scelto signorina Prescott" mi fermò il professore. Mi sedetti di nuovo al mio posto e guardai Stiles alzarsi dal suo.
C'era solo silenzio se non per i respiri affannati del mio ragazzo."Stiles tutto bene?" Scott si alzò dalla sua sedia e anche io dalla mia. Stiles stava avendo un attacco di panico.
"Dovremmo portarlo in infermeria" disse Scott al professore prima che io e l'alpha portammo fuori Stiles dalla classe.
"Ehi Stiles guardami, è un attacco di panico" cercai di prendere la mano di Stiles ma lui si allontanò da me e si avvicinò al rubinetto del bagno dove ci trovavamo.
"No è un sogno. È solo un sogno" mormorò lui tra i respiro affannosi.
"No non lo è. È reale. Tu sei qui. Sei qui con me e Lillian" gli fece notare Scott.
"Che cosa fai? Voglio dire, come distingui un sogno se stai dormendo o sei sveglio?" gli chiese Scott ansioso.
"Contare le dita. Nei sogni abbiamo sempre delle dita in più" rispose Stiles.
"Quante dita vedi? Ehi, andiamo Stiles. Guardami le mani e conta con me. Uno" Scott tirò su l'indice ed iniziò a contare per Stiles.
"Due" Stiles non riuscì a continuare a causa del suo respiro affannoso.
"Va avanti" lo incoraggiai.
"Tre. Quattro" contò Stiles.
"Cinque" dissi io per lui.
"Sei. Sette" continuò il mio ragazzo.
"Otto" disse Scott.
"Nove. Dieci" concluse Stiles.
"Dieci" mormorammo io e Scott all'unisono.
L'attacco di panico di Stiles si fermò, e lui si sedette per terra con la schiena appoggiata al muro.
"Che cosa mi sta succedendo?" chiese Stiles stanco.
"Lo scopriremo. Ti riprenderai" presi la mano del mio ragazzo e gliela strinsi forte.
"Davvero? E tu? Scott non riesci a trasformati. Allison è perseguitata dalla zia morta. Io sto letteralmente impazzendo. Non ce la possiamo fare. Non c'è verso non- non possiamo aiutare Malia. Non possiamo aiutare nessuno" replicò Stiles ormai senza speranza.
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Angelic | Stiles Stilinski (2)
FanfictionQUESTA TRAMA CONTIENE SPOILER DEL PRIMO LIBRO. SE SIETE INTERESSATE E NON AMATE SPOILER, ALLORA VI CONSIGLIO DI ANDARE A LEGGERE IL PRIMO LIBRO: INNOCENT. Angelicato /an•ge•licà•to/ aggettivo Che è simile ad un angelo, che è angelico Lillian è un a...