Capitolo 1

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Alexander continua a baciarmi, sono nella sua solita stanza dove produce la sua musica e di fianco al divano c'è la sua chitarra.
É una situazione ormai comune, ma a differenza delle altre volte, oggi lo desidero, lo voglio, voglio fare sesso con lui, voglio farmi possedere.
Continuiamo a baciarci, la sua lingua mi fa sempre più eccitare, io metto le mie cosce sulle sue ginocchia, inizio a mordergli le labbra, lui mi sorridere e quasi ride.
"Quanto ti voglio".
Muovo il mio corpo sempre più verso di lui e lui sembra capirmi, mi afferra dalle natiche e mi fa salire sopra di lui.
Io continuo a baciarlo e provocarlo strusciandomi sopra di lui.
"Si, voglio sentirlo"

In realtà non sento molto, ma continuo a muovermi su e giù, lui a un certo punto si toglie dal bacio.
«Andiamo su?» mi sussurra.
«Si» rispondo io eccitata.
Sono agitata, non so bene cosa fare, sono due anni ormai che non ho più rapporti con qualcuno.
Andiamo su, saliamo le scale e andiamo direttamente in camera da letto.
Entriamo in bagno, Alexander si guarda allo specchio e scoppia a ridere, l'ho ricoperto di rossetto rosso in tutta la faccia.
Si lava il viso e gli faccio segno con sguardo colpevole, ha tutta la maglietta imbrattata di trucco.
«Tranquilla, la butto e ne faccio un'altra»
Io rimango di sasso, lui se ne accorge e ride.

Dovrei ricordarmi che lui produce magliette, che ha una sua linea di vestiti e che produce musica.
E che é figo, ha la vita che sogno, ha una bella villa e viaggia per il mondo.
Pensare, che gli ho riscritto dopo un anno solo perché sapevo che si sarebbe trasferito alle Canarie.
Non era male come idea scoparlo e non rivederlo mai più no?
Lo vorrei, non solo fisicamente, ma anche mentalmente, ma lui é impossible, é così, libero come il vento.

Lui esce dal bagno ed entro io che mi lavo il viso struccandomi completamente.
Ora é molto meglio, almeno non ho tutti i residui di rossetto che mi imbrattano la faccia.
Mi guardo, e vado bene anche così, attendo un attimo ed esco dal bagno.
Vado in camera, lui é seduto sul divano.
Questo é il momento che sognavo e desideravo da così tanto tempo.
Accende la musica e mi domanda se va bene.
Mette una di quelle musiche relax che si sentono di solito alle terme.
«Riprendiamo da dove eravamo rimasti» gli dico guardandolo dritta negli occhi, lui é sconvolto, non mi ha mai vista così e nemmeno io mi sono mai vista così sinceramente.
Lui mi prende e mi lancia sul letto con prepotenza, ma allo steso tempo con dolcezza, inizia a darmi dei baci dolci sul collo.
«Posso cambiare un attimo musica? Giuro che poi torno qui e non scappo più.» mi dice, dato che stava partendo una pubblicità stupidissima​ alla fine di un video musicale.
Lui si gira per cambiare musica e io mi tolgo completamente la maglietta, lasciandomi il seno scoperto, lui si gira e rimane di sasso.
«Cazzo.. Che regalo.» dice ridendo saltandomi addosso.
Lui é sopra di me, fermo a baciarmi, io allargo le gambe e gli prendo le natiche spostandolo verso di me, deve capire ciò che voglio.
«Sei una bomba cazzo.» mi dice lui, quasi stesse per impazzire.
Si toglie la maglietta e inizia a baciarmi il seno, io inizio a strofinare la mia mano contro la sua protuberanza nei pantaloni.
Inizio a togliergli la cintura mentre continua a baciarmi ovunque.
«Vuoi una mano?» mi chiede vedendomi in difficoltà col bottone e gli faccio segno di sì.
Si toglie tutto e mi toglie tutto, il suo membro non vuole saperne di funzionare, ma a me importa che mi soddisfi, anche senza fare sesso.
Alexander mi sale sopra e si abbassa.
"Oh si" penso quando inizia a leccarmi proprio lì sotto.
Io inizio ad ansimare e lui continua sempre più forte, sempre più veloce e mi infila prima un dito e poi due.
Dopo pochi secondi io sono già al culmine del piacere.

«Sì, così, siiii» gli dico ansimando.
Lui continua a far entrare e uscire le dita, continuando contemporaneamente a leccarla.
Io continuo ad ansimare sempre più forte, voglio di più, inizio a tremare e vengo, quasi urlando di piacere.
«Mi hai regalato parecchi centimetri baby» mi dice ridendo.
Io so che é un coglione, ma sono io che userò lui, oggi.
Il suo membro é quasi pronto, rinizia a baciarmi e baciarmi e sì, gli faccio mettere il preservativo e sono pronta.
«Ti voglio, ora.» gli ordino.
Lui é quasi scioccato. Di tutto poteva aspettarsi, ma di sicuro non questo da me.

Lo prendo e lo sposto sotto di me e inizio a cavalcarlo, lui non sa se essere sorpreso, contento o come reagire.
La brava ragazza si è rotta i coglioni e si è svegliata, ora sarò io a fare ciò che desidero.
Inizio a baciargli il collo e mordergli il lobo dell'orecchio.
A un certo punto mi prende, alzando la sua schiena dal letto e mi afferra il sedere facendomi saltellare su e giù.
Inizia a darmi degli schiaffetti sulle natiche.
Poi mi gira e inizia a possedermi lui, anche se preferisco comandare io.
Lui continua ad entrare e uscire sempre più velocemente, sempre più forte.
«Sto.. sto per venire»mi dice lui.
Prende e mi rigira come fosse un peluche facendomi salire su si lui.
Io continuo a muovermi sopra di lui sempre più forte e con più violenza, finchè anche io non inizio ad ansimare e tremare.
"Ecco com'era, ora sì che mi ricordo." Penso, non ci crederà mai nessuno che facevo l'amore anni fa con una persona e ora dopo due anni sono io che decido con chi e come scopare.

Raggiungiamo insieme un orgasmo potentissimo.
Mentre gli afferro e gli immobilizzo i polsi, deve stare immobile, odio essere toccata quando ho un orgasmo.
Penso che così , con questa intensità sia davvero la prima volta.

Mi stacco subito da lui, che continua a baciarmi.
«Voglio ancora le mie labbra, me le stai consumando» gli dico allontanandomi, sei un pezzo di merda almeno comportati da tale fino alla fine no?
«Lo sai che per me é amicizia vero?» mi chiede lui.
«Certo, basta che non mi definisci scopa amica, perché mi incazzo»
Gli rispondo.
«Ok» mi dice.
«Io ad ogni modo ti do l'esclusiva dato che ti ho scelto, ma tu devi soddisfare tutti i miei desideri sessuali.» gli dico proprio da stronza.
«Con piacere, ma sappi che voglio solo questo e andrò con altre, ho molte amiche diciamo.» mi dice Alexander.

Io so già che ci starò male, perché non lo vorrei solo così, ma per ora mi accontento della parte del corpo che vuole darmi.
Continua a baciarmi e mi fa le coccole.
Io cerco di rimanere il più fredda e distaccata possibile.
Sono già le tre di notte.
«Devo andare ora»
«Avrei voluto rimanessi qui.» mi dice quasi triste.
Io mi rivesto e me ne vado.
«Scrivimi tu se vuoi..» mi dice Alexander.
«Certo perché tanto per te posso anche morire.» gli dico ridendo e me ne vado.

Spogliami ora! (#Wattys2021)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora