Capitolo 4

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Dopo qualche giorno da quell'incontro, mi sto rendendo conto che probabilmente per me non é solo sesso.
Lo capisco perché passo tutto il giorno a sperare in un suo messaggio.
Tutto il giorno a vedere quale troietta gli commenta le foto.
E ce n'è una in particolare, Luana.
Dio già la odio, odio sapere di avere rivali, che un giorno lui possa scegliere lei, preferirla a me.

Stranamente dopo qualche giorno Alexander mi invita ad uscire, dopo che mi incontra in palestra.
Io lo vedo scendere le scale dalla palestra, mentre io sono sul tapis roulant, lui si avvicina e mi chiede cosa avrei fatto quella sera.
«Nulla, credo» rispondo io.
«Perfetto, ho un'idea in mente. Fatti trovare da me stasera alle 21:30.»
Io faccio segno di sì.

Quella sera alle 21:30 mi faccio appunto trovare sotto casa sua.
C'è lui, Christopher, Flavio ed altri suoi amici.
«Piacere Jessica» dico agli altri due.
«Piacere Marco» mi dice un ragazzo bassino, moro, con gli occhi scuri, non molto bello.
«Piacere Gabriel» mi dice un altro, bellissimo, moro con gli occhi blu, molto muscoloso e alto.
A parte Flavio e Marco, gli altri erano tutti fighi.
Sembrava di essere dentro una soap opera.
«Andiamo nel mio negozio?» dice Marco.
Tutti scoppiano a ridere.
"Ma, cosa cazzo ridono?"
«Dai ci sta» dice Alexander.
Io sono un po' confusa, ma va bene.
«Andiamo tesoro» mi dice Alexander.
Io lo seguo in auto, nella sua Audi siamo io, lui e Christopher.
Christopher non mi lascia mai oh.
Lo sappiamo tutti che ha un debole per me, dall'estate scorsa.
È un ragazzo come lui non bisognerebbe lasciarlo scappare, io tra l'altro non sono nemmeno impegnata con Alexander.
Ci sto facendo un pensierino.

Arriviamo dopo 5/10 minuti davanti al "negozio" di Marco.
Ora capisco perché ridevano tutti.
É un sexy shop, negozio in cui non ho mai messo piedi.
Entriamo, apre Marco e richiude subito la porta a chiave, accende la luce ed io rimango sconvolta.
Alexander e gli altri vedendo la mia faccia scoppiano a ridere.
"Ma, che cazzo".
Marco, va in una stanza chiusa a chiave, dove penso ci sia il frigo, dato che prende delle birre e dell'acqua per me.
Beviamo, Alexander e Flavio si fumano una canna, mentre io e Christopher rimaniamo contrariati.
«Jessica, ne vuoi?» mi dice Flavio, offrendomi il fumo.
«Sono già rincoglionita al naturale, non ho bisogno di quella»

Ho fumato una sola volta e non lo rifarei, non so cosa diamine c'era al suo interno.
Ma, mi sentii male, malissimo ero caduta in depressione.
Ed ero in vacanza al mare, con amici, nulla di piacevole nel mio caso.

«Fai bene» mi sussurra Christopher all'orecchio.
Mi ha sempre ammirato e apprezzato.
Io gli sorrido semplicemente toccamdomi timidamente i capelli.
Poi Marco dice qualcosa a Alexander, che ride ed acconsente.
«Ragazzi, noi andiamo a figa, voi state qui a divertirvi.» dice Marco lasciando le chiavi del suo negozio.

Ci lasciano davvero soli, qui, in un sexy shop e prevedo già cosa accadrà.
Non dimenticherò mai la foto di Christopher, quando se ne andò, era furibondo di lasciarci soli.
Beh, certo che é strano.
«Vogliamo giocare?» propongo io maliziosa ad Alexander.
«Volentieri» mi dice.
Sembra di essere dentro un film porno, dove qualcuno per caso si incontra in un sexy shop.
Faccio un giro da sola, vi sono dildo di tutti i colori, di tutte le dimensioni e di materiali differenti.
Vi sono degli oggetti mai visti.. Mi avvicino ad uno e c'è scritto:
ALLUNGATORE DI PENE
GONFIATORE DI VAGINA

"Ma, cosa cacchio sono?" Penso dicendolo ad alta voce.
«Il primo é una crema che non mi occorre come sai e non credo funzioni. L'altro é inutile per me."
Mi risponde Alexander lasciandomi imbarazzata.
«Prendi questo» mi dice Alexander lanciandomi una specie di calza maia, che copre solo i capezzoli, con tanto di buchi per i genitali.
Il che mi fa dedurre che va indossata e che non va tolta durante il rapporto sessuale.
Io la afferro e vado nel camerino, ma afferro anche un paio di scarpe altissime e borchiate affianco ad una bambola gonfiabile, prendo il mio numero 38 e le porto nel camerino.
Dopo qualche minuto esco così vestita, Alexander é quasi svenuto.
Tutina aderente che mi lascia completamente le parti intime in vista, compresi di capezzoli e tacchi che mi fanno raggiungere almeno 1,80 metri.
Capelli mossi e sciolti che mi lasciano molto più aggressiva.
«Dio mio, questo te lo compro» dice Alexander, in presa quasi a un orgasmo solo vedendomi così.
«Ora cosa proviamo?» dico io facendo l'occhiolino e mordendomi il labbro inferiore.
«Se fai così nulla, perché vengo subito» dice Alexander ridendo.
Poi afferra un frustino e un lubrificante al cioccolato.
«Vieni» mi ordina portandomi nella stanza dove Marco aveva preso le birre minuti prima.
Ma al suo interno non c'è solo un frigo.
Vi é una stanza abbastanza grande, con luci rosse, un divano e un lettino tipo ginecologico, che mi mette ansia.
Lui prende e mi scaraventa lì.
«Oggi sono io che comando» mi dice lui.
Io lo lascio fare, mi lega le gambe, lasciandole spalancate, mi lega le braccia e inizia a spogliarsi.
Si toglie la maglietta e i jeans e si avvicina strusciandomi il suo membro in mezzo alle mie gambe, su e giù, avanti e indietro.
Poi apre il flacone di lubrificante e inizia a spargermelo sui capezzoli sporgenti dalla tuta, poi si avvicina e inizia a morderli, lascia e morde, mentre continua a strusciare il suo membro contro le mie intimità.

«Cazzo non ce la faccio più..» ansimo quasi urlando io, sto impazzendo.
«É solo l'inizio tesoro» mi dice sussurrandomi all'orecchio, con una risatina.
Io inizio a tremare, é quasi una tortura questo piacere.
Poi afferra il frustino e inizia ad accarezzarmi.
«Cosa cazzo vuoi fare con quello?» chiedo io preoccupata.
«Fidati, ti piacerà» mi risponde Alexander.
Alexander continua a passarmi il frustino sul corpo, soffro quasi il solletico, lui nel frattempo si toglie gli slip e si mette il preservativo.
Poi continua a passarmi il frustino, fino ad infilarlo fra le mie gambe dove inizia a tirarmi delle leggere frustate.
«Alexander.. Cazzo, non ce la faccio più» ansimo io sempre più forte.
«Non ancora..»
Poi torna su col frustino e inizia a passarmelo sui capezzoli, mentre mi infila due dita in vagina.
«Ahhh »continuo ad ansimare, non penso di aver mai goduto così, sono bagnatissima.
Poi toglie le dita e mi penetra.
Io penso che non resisterò a lungo.
Mi penetra sempre più forte mentre mi morde e mi frusta i capezzoli.
«Basta.. Basta..» urlo io mentre raggiungo un orgasmo che mi fa tremare tutto il corpo.
«Oh sì» sento dire lievemente ad Alexander, mentre anche lui raggiunge un orgasmo.
Alexander esce dal mio corpo lasciandomi stremata, mi slega e mi bacia.
«Brava bambina, ti é piaciuto?» mi chiede, mentre mi toglie i lacci alle caviglie.
«Si, ma é strano..» dico io imbarazzata.
«Non per me. Per me nulla é vietato o strano» mi dice Alexander, lasciandomi completamente stupita.
Mi tolgo quella specie di tuta e mi rivesto e lo aiuto a rivestirsi.
«Compro tutta questa roba» mi dice lasciando molti soldi sul tavolo dell'amico.
«Ok» rispondo.
Usciamo da quel negozio, io non ho molta voglia di parlare, sono confusa e l'unica cosa di cui sono certa é che quel ragazzo lo voglio solo per me.
Ritorno verso casa sua e mi dirigo subito verso la mia auto.
«Tu, hai sempre sto vizio di scappare..» mi dice Alexander.
Io gli sorrido in imbarazzo e mi avvicino per baciarlo come si deve.
«Tu, sei diversa dalle altre.» mi dice Alexander.
«Perché?» domando io.
«Perché tu vuoi solo me, accetti qualsiasi cosa per me, non per il sesso, l'ho capito subito.» mi dice lui.
E penso abbia perfettamente ragione.
Mi dirigo in auto, senza rispondere e vado a casa, pensando a tutto.
Soprattutto a quelle parole.

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