Capitolo 17

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Vuole essere dominato?
Benissimo. Farò come vuole almeno per una volta sarò io a decidere tutto e usare un uomo a mio piacimento.
Mi avvicino, afferrò il suo viso bruscamente.
<<Io sono la tua dominatrice, io decido tutto. Se puoi parlare, cosa devi fare e anche..» mi avvicino all'orecchio e gli sussurro piano. « E anche se e quando venire»
Inizio a spogliarlo lentamente, mi avvicino ancora di più, mi sfilo le calze di nailon da sotto il vestito e con esse gli lego i polsi, lo lascio così nudo e immobile.
E mi eccita così tanto..
Prendo uno dei suoi tanti frustini e inizio a passarglielo dolcemente su tutto il corpo, lo sfioro piano, piano, ora forte, ora di nuovo piano.
Lo vedo eccitarsi e lo sento gemere mentre lo fisso negli occhi con un pizzico di follia in volta.
Poi lo giro leggermente sul fianco del letto, a cucchiaio, gli sfilo i boxer con un morso e lancio una frustata sul suo culo. Lui inizia a gemere e io mi eccito ancora di più.
«Siii gemi ancora di più, fammi contenta, ubbidisci.»
Poi gli do una frustata più in basso, proprio sulla sua enorme erezione, lui inizia ad urlare, gliene do un' altra e un'altra anche se più leggere.
Mi avvicino, lo rigiro, gli allargo le gambe e mi abbasso, inizio a mordergli in mezzo alle cosce sempre alternando, piano, forte e di nuovo delicatamente.
Inizia ad urlare tra piacere e dolore.
«Zitto, zitto» gli ordino divertita.
«Bravo, decido io quando devi provare dolore, quando vorrò io potrai farmi eccitare con le tue urla.» Gli dico sorridendo.
«Padrona, non riesco più a trattenermi, ti prego soddisfami»
«No, decido io quando sarà il momento.» dico urlando arrabbiata.
«Ora ti farò vedere come devi farmi godere» mi sposto il mio perizoma leopardato e mi infilo un dito dentro e inizio a gemere senza trattenermi, lui cerca in tutti i modi di liberarsi e venire verso di me.
Gli metto uno dei tanti collari che tiene nella scrivania e glielo lego stretto al collo, gli libero i polsi, mentre mi adagio sul letto con le gambe aperte.
Gli prendo la testa e gliela metto proprio lì.
«Lecca, é un ordine, così ti farò un bel regalo.» Christopher mi guarda sempre più stupito di me e inizia a leccarmela, avidamente.
Io gli muovo la testa nel modo che voglio e mi muovo a suo ritmo in modo da poter venire.
Gli spingo la testa prendendolo dal collare.
«Si cazzo,si schiavo, così» gli dico ansimante, finchè non vengo in un urlo.
Subito dopo mi sposto, gli metto un preservativo e me lo faccio mettere dentro.
«Ansima quanto vuoi. Ma se verrai quando non voglio ti farò molto male.» gli dico minacciandolo mentre lo cavalco.
Inizio ad andare avanti e indietro lentamente.
«Ahh Jessica..» mi dice.
«Vuoi venire vero, brutto maiale?» gli urlo.
«Sì padronaaaa»
Aumento la velocità e me lo scopo sempre più intensamente.
Finché decido di assecondarlo.
<<Vieni>> gli ordino mentre gli sposto le sue mani sulle mie natiche.
Mi muovo su di lui velocemente facendolo venire quasi urlando.
Lo vedo tremare.
<<Siii padrona>> grida gemendo.
È stato divertente, non lo avrei mai detto, non avrei mai pensato di poterne essere capace.
Lo lascio lì nudo e me ne vado nel bagno lì vicino, adornato con queste rose blu, è fissato.. Un po' mi incutono ansia.
Mi faccio un bidè, mi lavo la faccia e torno nella sua stanza per rivestirmi.
Lui mi guarda un po' dispiaciuto e un po' sorpreso.
<<Sei già stata una mistress vero?>> mi chiede.
<<Assolutamente no. Ho voluto provare e in realtà per ora mi piace.>> rispondo.
Voglio chiedergli però delle rose.. C'è qualcosa di strano perché anche Alexander ora che ricordo bene aveva quella fissa nel suo studio registrazione.
Dopo essermi rivestita, gli porgo alla domanda.
<<Come mai quelle rose ovunque?>> gli chiedo.
Lui sembra sorpreso e un po' preoccupato a quella domanda.
Non risponde.

Spogliami ora! (#Wattys2021)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora