Partenza.

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Ore 7.00
La sveglia suona.
È ora di ritornare a Bologna.

Mi alzo, mi lavo e mi vesto.
Da una parte mi dispiaceva lasciare qui i miei amici, il mio ragazzo...
Ma da un'altra parte ero entusiasta perché sarei ripartita l'indomani con loro verso il nostro viaggio infinito.

-Buongiorno amore.

Entra Gionata dandomi un bacio a stampo, che amore.

-Giorno.

Risposi.
Ero pur sempre triste a causa della partenza, come avrei fatto a resistere più di un minuto senza loro?

-Dai su, è per poco. Avremo tutta una vita da condividere.

Disse accarezzandomi il braccio.
Dio, quanto lo amo.
Sa sempre come tirarmi su di morale.
Sorrisi, era il massimo che potevo fare.

-Buongiorno Jaja, andiamo?

Diego.
Era triste anche lui.
Diego senza me non resiste, io altrettanto.

-Okay, andiamo.

Risposi.
Mi accompagnarono tutti alla stazione, e appena arrivati lì ci salutammo.

-Ciao Jaja, miraccomando eh, aggiornaci, noi ci vedremo prestissimo!

Disse Mario per poi abbracciarmi.
I suoi abbracci erano davvero fortificanti. Mi mancheranno per un po'.

-Ciao amore mio, ti chiamo subito eh!

Disse Gionata stringendomi a se per poi darmi uno dei baci più belli in assoluto.
Mi mancherà tutto di lui.

-Principessa...

Disse Diego per poi abbracciarmi.
Crollai e mi misi a piangere.
Di lui mi mancherà tutto, e sarà un dolore che mi mangerà lo stomaco, soprattutto da quando ha avuto il diabete ed è rimasto in coma, ah si, mi ricordo davvero bene quel giorno.
Mi scatenai come una pazza, non avevo i soldi per permettermi di andare a Cogoleto allora, così ci andai in bicicletta. E che fatica.
Arrivai all'ospedale e feci un accampamento affianco a lui nella stanza. Dovevo tutelarlo, anche se in quel periodo era in coma io non dovevo distogliere lo sguardo da lui. Sapevo che lui avrebbe fatto la stessa cosa per me.
Ha avuto tanto culo nel salvarsi, da allora condivide la sua vita con un diffusore e con un ago attaccati nel fianco. Che dire, quello fu uno dei momenti più brutti di tutta la mia vita, stavo per perdere la ragione del mio sorriso. Diego era questo per me, lo amo troppo, anche se è mio cugino.

Bene, era arrivata l'ora.
Salita sul treno salutai tutti attraverso il finestrino, e una volta partita mi chiamò Gionata.

-Beh, sei arrivata?
-Divertente...
-Dai, tanto poi ci rivediamo. In quanto pensi di prendere i soldi?
-Beh, quando i miei genitori saranno fuori di casa.
-E quando?
-Venerdì partiranno per lavoro, avrò tutto il fine settimana a disposizione.
-Cazzo, venerdì.
È così lontano...
-Suvvia, il tempo passerà.
-Vuole o non vuole dovrà passare.
-Giusto.
-Beh dai piccola, ci sentiamo dopo, riposa un po' che ancora è presto. Ti chiamerò più tardi.
-Ciao, amore.

Fine chiamata.
Bologna, arrivo.

Giovani per sempre.|SferaebbastaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora