-Siamo in ritardo, muoviti Mitsuha!-
-Vai avanti, mi devo mettere ancora le scarpe. Ti raggiungo dopo.-
La mia compagna di stanza annuì, e sbuffando uscì, sbattendo la porta." Lo sa che sono sempre in ritardo, non è colpa mia se mi piace dormire" ,pensai. Credevo che qui in accademia mi sarei potuta rilassare, che non mi sarei dovuta impegnare. Invece era una faticaccia. "In pratica è come se fossi tornata a scuola!" mi ritrovai a pensare entrando in aula, un attimo prima che suonasse la campanella. Cercai la mia compagna di stanza con lo sguardo, appena la vidi la raggiunsi e mi sedetti vicino a lei.
-Lo so che ti tengo il posto tutti i giorni e ci siamo abituate entrambe, ma potresti almeno ringraziarmi ogni tanto, no?- disse Rin, facendo una faccia imbronciata.
-Ma lo sai che ti amo!- dissi dandole una gomitata, e ridendo entrambe. Una pallina di carta mi colpì dietro la testa.
-Lo sai che ormai abbiamo quasi tutti 17 anni, vero Makoto?- dissi voltandomi.
-E so anche che la cosa diverte solo me, ma non me ne frega niente!- disse facendomi la linguaccia.
-Ad ogni modo, buongiorno ragazze.- disse Tesshy, il migliore amico di Makoto che, come sempre, era seduto accanto a lui. Io e Rin facemmo per ricambiare il saluto, ma tutti si alzarono e capii che era entrato il professore. "Quale interessante argomento ci toccherà oggi?", pensai annoiata. Come se avesse sentito i miei pensieri, il prof scrisse alla lavagna "Tipi di kagune".
-Allora ragazzi, come avete letto, oggi studierete i quattro tipi di kagune che i ghoul possono avere. Quindi anche quale è il più forte, quale il più veloce e così via; e inoltre studierete con quale tipo di quinque è più facile batterli. La lezione di oggi non sarà tenuta da me, ma da un investigatore della CCG che ha lavorato anche come professore in passato, anche se ora si concentra sul suo lavoro di investigatore e ha poca possibilità di tenere delle lezioni qui. Quindi ascoltate, non disturbate e prendete appunti, perché sono cose importanti da ricordare.-
In quel momento entrò nell'aula un signore alto, con i capelli molto corti, color castano scuro, e vestito in giacca e cravatta.
-Scusatemi per il ritardo, sono veramente desolato!- disse rivolgendosi prima al prof e poi a tutta la classe. Il prof gli fece cenno di cominciare.
-Salve ragazzi, il mio nome è Yukinori Shinohara e sono un investigatore di classe speciale. Per oggi sarò il vostro insegnante, ma non so se terrò altre lezioni qui.- disse sorridendo cordialmente e grattandosi la nuca. Guardandolo meglio notai che aveva gli occhi verdi. "Ha gli occhi di un uomo buono", pensai subito, osservandoli.
-Allora cominciamo.- disse.-Alla fine è stata interessante la lezione.- disse Tesshy, mentre prendevamo le nostre cose.
-Credo che sia stata la mia lezione preferita, non pensavo.- commentai.
-Se tutte le "avventure" che ci ha raccontato sono vere, è un mito.- disse Rin, mimando le virgolette con le dita.
-Certo che sono vere, perché dovrebbe mentirci?- le chiese Makoto.
-Ma che ne so, era per dire!- rispose Rin sbuffando. Io e Tesshy ci scambiammo un'occhiata e ridemmo. Rin e Makoto ci guardarono perplessi.
-Lo sapete che siete la nostra ship preferita, dai!- dissi ridendo. Entrambi diventarono rossi all'istante. Makoto si girò verso Tesshy, lanciandogli uno sguardo di rimprovero. Rin aprì la bocca, poi la richiuse, poi la riaprì.
-Sei proprio un'idiota!- mi disse, dandomi una piccola spinta.
Mi scivolò la borsa dalla spalla e cadde a terra, facendo uscire tutto il contenuto.
-Adesso mi aiuti a raccogliere!- dissi con le braccia poggiate sui fianchi.
-Sì, sì.-
Una volta preso tutto, uscimmo dall'aula.
-Arrivederci.- dimmo quasi in coro.
-Arrivederci ragazzi.- disse il signor Shinohara, sorridendoci gentilmente.
Mentre uscivamo dall'aula entrò ,praticamente saltellando, un ragazzo assolutamente fuori dalle righe. Aveva i capelli bianchi e la pelle chiarissima; sul braccio destro aveva delle croci rosse, ma non riuscii a capire di cosa fossero fatte. Indossava una camicia rosa con delle bretelle colorate e aveva le maniche arrotolate fino ai gomiti. I pantaloni erano neri e gli arrivavano appena sotto il ginocchio. Erano chiaramente di una misura troppo grande. Non riuscii a vederlo in faccia. Quando lo vedemmo entrare lo fissammo tutti. Era veramente vestito in un modo stranissimo. Dopo aver fatto qualche passo nel corridoio mi voltai di nuovo per guardarlo e mi fermai quando mi resi conto che non indossava delle scarpe, ma delle ciabatte. Delle ciabatte rosse. Mi venne da ridere. "Ma non sono scomode?", pensai.
-Mitsuha?- mi chiamarono gli altri, che erano andati avanti.
-Sì, eccomi.-
Usciti dall'edificio, ci dirigemmo verso il cortile, come facevamo sempre dopo le lezioni mattutine. Ci sedemmo alle solite panchine e iniziammo a chiacchierare e a mettere della musica. Quelli con loro erano i momenti della giornata che preferivo. Erano tutti e tre delle persone stupende. Simpatici, gentili, sinceri. Avevo qualcosa in comune con ognuno di loro, parlando del carattere. Tranquilla come Tesshy, sincera come Makoto e sveglia come Rin. Li avevo conosciuti tutti e tre in accademia. Dopo un paio di settimane eravamo diventati un gruppo. E Rin e Makoto avevano preso una cotta l'uno per l'altra, ma erano troppo insicuri per rivelare i loro sentimenti. La più grande differenza tra me e loro, però, era che loro erano lì per scelta; io perché non avevo più un posto dove andare. Dove stare.
-Io ho fame...qualcuno mi accompagna alle macchinette?- dissi con tono lamentoso.
-Ma tra mezz'ora apre la mensa, non puoi aspettare?- disse Rin.
-Ma io ho fame adesso!- dissi alzandomi e cercando il portafoglio nella borsa.
"Cazzo"
-Ragazzi se è uno scherzo non è divertente.-
Gli altri mi guardarono perplessi
-Dove è il mio portafoglio?- dissi rovesciando la borsa e continuando a cercarlo.
-Forse ti è caduto prima in aula.- disse Rin.
-Ah, è vero...vado a controllare, spero sia lì.-A passo decisamente svelto entrai in aula e quasi mi fermai di colpo quando vidi che dentro c'erano ancora Shinohara e quello strano ragazzo. Mi guardarono entrambi, come per chiedermi che cosa volessi.
-Scusate, credo di aver dimenticato il portafoglio qui.- dissi andando verso il posto dove mi ero seduta. Non c'era nulla, né sul tavolo, né per terra.
-Ma dove sta allora?!- mi lasciai sfuggire.
-Non lo trovi?- mi chiese l'investigatore.
-No, purtroppo...- dissi avvicinandomi a lui.
-Aspetta...- mi disse. Si voltò verso il ragazzo.
-Juuzou, tu ne sai qualcosa?- gli chiese.
Non riuscii a vedere l'espressione del ragazzo, perché il corpo di Shinohara mi copriva la visuale, ma quest'ultimo ripeté la frase. Il ragazzo girò intorno alla cattedra e mi venne vicino. Si mise una mano nella tasca del pantalone e tirò fuori un portafoglio. Il mio portafoglio. Rimasi sollevata nell'averlo ritrovato, ma al tempo stesso mi infuriai. "Perché cazzo questo qui mi avrebbe fregato il portafoglio?! È un barbone?!", pensai tra me. Anche se la rabbia durò meno di un istante.
Il ragazzo mi tese la mano destra, e in quel momento capii che le croci rosse erano fatte con del filo colorato. Notai solo in quel momento che aveva queste croci, oltre che sul braccio destro, sul collo, sotto l'occhio destro e sotto il lato destro della bocca, e che aveva delle forcine rosse per tenere la frangetta, che formavano il numero 13 scritto in stile romano. Aveva degli occhi davvero stupendi. Grandi, e rossi come il sangue. Ma che esprimevano dolcezza. Aveva delle profonde occhiaie e aveva il viso molto pallido, come me. Era qualche centimetro più basso di me. "E pensare che io sono un metro e sessantacinque... Quanti anni avrà? ", pensai.
-Tieni. Scusami tanto, ma avevo voglia di dolci.- disse, rivolgendomi il sorriso più dolce che io avessi mai visto. Rimasi per un attimo a fissarlo, incantata. Poi mi ricordai cosa stesse succedendo.
-Ah, sì...non fa niente...basta che tu non faccia più una cosa del genere. Non c'erano tanti soldi, ma mi hai fatto spaventare...- dissi prendendo il portafoglio.
-Va beeeeeene.- disse andando a sedersi sulla cattedra. Iniziò a dondolare le gambe, e lo trovai di nuovo dolcissimo. Sembrava un bambino.
-Perdonalo, deve ancora imparare a comportarsi come un investigatore...- disse Shinohara. Rimasi di stucco.
-Tu sei un investigatore?- chiesi al ragazzo.
Scese dalla cattedra con un balzo e si posò una mano sulla testa.
-Investigatore di seconda classe Juuzou Suzuya. Piacere.- disse sorridendo.
-Piacere Juuzou, io sono Mitsuha Higurashi.- dissi ricambiando il sorriso. Juuzou si risedette sulla cattedra.
-È colpa sua se oggi sono arrivato tardi, non voleva alzarsi dal letto.- disse Shinohara guardandolo e sorridendo.
-Ma era troooooppo presto signor Shinohara...non mi andava...- rispose Juuzou con la testa rivolta verso l'alto e dondolando di nuovo le gambe.
-Allora abbiamo qualcosa in comune...- dissi ridendo.
-Anch'io faccio sempre tardi perché non ho voglia di alzarmi...ma bisogna rispettare le regole.- continuai, cercando quasi di convincere più me che Juuzou di quella cosa.
-Vi vedrò ancora?- chiesi al signor Shinohara prima di uscire.
-Be', è stato davvero bello tornare a fare delle lezioni...quindi penso di sì!-
-Allora arrivederci! Ciao Juuzou!- dissi salutandolo con la mano.
-Ciaoooooo!- rispose lui alzando il braccio e agitando la mano.
-Arrivederci.- rispose pacatamente Shinohara.
"Che tipo particolare questo Juuzou..." pensai, sorridendo istintivamente.Autrice:
Ciao ragazzi! Se state leggendo queste righe significa che avete letto il capitolo,quindi grazie! Questa è la prima storia che scrivo su Wattpad, spero che il capitolo vi sia piaciuto!
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Un angelo coi coltelli
FanfictionJuuzou x oc Juuzou ha 19 anni, è un investigatore di ghoul con una personalità fuori dall'ordinario e con un passato complicato. Mitsuha è una ragazza di quasi 17 anni che frequenta l'Accademia per diventare investigatore. Anche lei ha un passato c...