Impiegai qualche secondo per decidere se fargli o no la domanda che mi era venuta in mente. Alla fine decisi di dirlo.
-Ed è vero che sei stato tu?- gli chiesi un pò esitante.
"In fondo è uno che va in giro con un coltello... Forse potrebbe... No, non ci credo", pensai.
-No. Non sono stato io.-
Sentendo la sua risposta mi tranquillizzai.
-Allora devi solo lasciarli stare. Alla gente piace inventare queste storielle.-
-Quindi tu continuerai a parlarmi?-
-Certo, perché non dovrei?- chiesi perplessa.
-Dopo quello che hai sentito, ti basta la mia parola? Insomma, mi credi?-
-Certo che ti credo. Uno che sorride come te non può fare cose così cattive.-
Per un attimo mi pentii di essermi sbilanciata così tanto, ma ormai l'avevo detto, ed era ciò che pensavo. Rimase a guardarmi per qualche secondo.
-Però io uccido i ghoul.-
-Uccidi anche le formiche, ma è una cosa diversa. Solo un malato mentale potrebbe andare in giro ad uccidere dei gatti senza motivo. Ma chi era questo qui in realtà?-
-Un professore che lavorava lì in accademia.-
-Spero l'abbiano licenziato e mandato da qualche parte.-
-No. Non sapevano che era stato lui. Lo sapevo solo io.-
-E chi è stato a darti la colpa?-
-Nessuno in particolare. Tutti quanti pensavano che fossi pazzo e hanno pensato che solo io avrei potuto fare una cosa del genere.-
-Che bastardi. Quindi stavi pensando a questo?-
-Ai loro occhi.-
-Ai loro occhi?- ripetei.
-Mi guardavano tutti in quel modo. Con quegli occhi. E poi facevano finta di essere brave persone. Li odiavo. E odio ancora quelli che lo fanno.-
Ero dispiaciuta per lui. Si vedeva tantissimo quanto avesse sofferto per questo.
-Credo che tu sia l'unica qui in accademia che non mi abbia guardato in quel modo. Ti ringrazio.- disse, e stavolta sorrise.
Se prima lo trovavo dolce, adesso la dolcezza era aumentata a dismisura.
-Mi dispiace...-
-Non dispiacerti. Ah, e ancora grazie per prima! Per avermi difeso!- disse alzandosi in piedi e stiracchiandosi.
-Figurati. Senti volevo chiederti...-
-Sí?-
-Da dove l'hai tirato fuori quel coltello?-
-Oh, aspetta.-
Iniziò a sbottonarsi la camicia. E quando la aprì completamente, rimasi scioccata. Aveva una marea di coltelli attaccati alla camicia, uguali a quello che aveva lanciato.
-Perchè hai tutti quei coltelli?! È pericoloso! Per te e per gli altri!-
-Calmati, va tutto bene. Li uso solo quando serve.- disse mentre richiudeva la camicia.
-Dove li hai presi?- chiesi con tono più pacato.
-Li ho rubati! Sai, prima di salire al secondo grado, non avevo una quinque molto soddisfacente come la mia Jason! Mi avevano dato pochi coltelli, così ne ho rubati un altro pò!- disse ridendo.
-Ah... Quindi possiamo dire che è per lavoro.-
-Eh già.- disse risedendosi accanto a me.
-Chi è Jason?-
-È la mia quinque! Almeno ora. Prima era un ghoul che veniva chiamato appunto Jason. Ma poi l'ho ucciso ed è diventata la mia arma!-
Era entusiasta.
-Magari un giorno te la faccio vedere.-
-Va bene. Basta che non la usi!- dissi ridendo.
In quel momento sentimmo la voce di Shinohara in lontananza. Stava cercando Juuzou.
-Sono qui, signor Shinoharaaaaa!- urlò Juuzou agitando il braccio. Quando Shinohara ci raggiunse, ci alzammo entrambi.
-Ah, eri qui.-
Solo in quel momento notò la mia presenza.
-Ciao, Mitsuha!-
Sorrisi cordialmente.
-Mitsuha mi stava facendo compagnia.- disse Juuzou tutto contento.
-Capisco. Da oggi fino a data da definirsi verrò due volte alla settimana. Una lezione di teoria e una di pratica.-
-Quindi ci rivedremo spesso.- dissi voltandomi verso Juuzou.
-Grazie per avergli tenuto compagnia, Mitsuha. Ci vediamo tra qualche giorno.-
-Certo.-
-Andiamo, Juuzou.-
-Arrivederci, professore. Ciao Juuzou!-
-Ciao, Mitsuhaaaa!-
Juuzou si allontanò saltellando. Stava anche canticchiando qualcosa.
"Sono felice di averlo rivisto... E di averci parlato soprattutto! Mi ha parlato di una cosa importante..."Quella stessa sera raccontai a Rin tutto quello che era successo nel dettaglio, sia prima che iniziassero le lezioni, sia quando erano finite.
-Non posso credere che ti abbia parlato di una cosa così delicata e importante per lui. E ancora più strano è il tuo comportamento nei suoi confronti...- mi disse Rin, sdraiata per terra con il mento poggiato su una mano.
-Cosa intendi?- le chiesi io, che ero seduta sul mio letto a gambe incrociate.
-Lo sai... Non sei una a cui importa molto degli altri...-
-Ti ringrazio per il complimento!- dissi, bloccandola prima che dicesse altro.
-Ma no! Intendo dire che se non conosci bene una persona te la fili poco, o per niente. Ci metti parecchio tempo per interessarti a quella persona, per avvicinarti. Sei una che osserva e studia molto il soggetto, prima di stringerci un rapporto. Invece con lui è stato tutto diverso da come fai di solito. Insomma: ti ha rubato il portafoglio, ma sei stata comprensiva e non ti sei arrabbiata perché ti ha sorriso e hai pensato subito che fosse buono; stamattina l'hai difeso senza pensarci due volte, anche se non sapevi se quei ragazzi stavano dicendo cose vere o false; hai rischiato di finire in una rissa; dopo l'hai visto tutto solo sotto a un albero e invece di lasciarlo stare, come avrebbe fatto la Mitsuha che conosco, sei andata subito a parlarci per vedere se stava bene o aveva bisogno di qualcuno che gli tirasse sù il morale...Sei strana con lui...Sei diversa...-
Rimasi a dir poco sbigottita per quella attenta e profonda riflessione.
-Ti ho mai detto che sei la mia psicologa preferita?- dissi sorridendo.
-Dai, seriamente...- disse dopo aver riso qualche istante.
-Cosa ne pensi?- continuò.
-In realtà è vero che sono diversa con lui... O meglio, mi sto comportando in un modo che non mi appartiene. È che... Non lo so... È come se lo conoscessi da sempre... Ma non nel senso che so tutto di lui o sulla sua vita. Il modo in cui sorride, il modo in cui mi saluta, il modo in cui pronuncia il mio nome, il suo modo buffo di comportarsi... È come se mi fossero mancate tutte queste cose, anche se non le ho mai viste. Anche se non l'ho mai conosciuto, è come se mi fosse mancato.-
Attimi di silenzio.
-Okay, ho detto delle stronzate. È che non so come spiegarmi...-
-Non sono stronzate, anzi. Hai detto delle cose molto belle.-
-Quindi hai capito quello che ho detto?- le chiesi, ridendo di me stessa.
-Sì. Ti ha colpita da subito. Evidentemente c'è qualcosa in lui che ti cattura. E dato che non capisci cos'è quella cosa, hai voglia di vederlo e di conoscerlo. Ti piace, tutto qui.- Stavo per controbattere, ma pensai che fosse inutile.
-Forse sì. Però come fa a piacermi uno dopo due giorni che lo conosco?-
-Ma non è che ti piace come si piacciono un fidanzato e una fidanzata. Ti piace nel senso che ti incuriosisce e suscita la tua attenzione. Come si dice... "Anche l'amicizia è una complessa forma d'amore".-
-Bella. Dove l'hai sentita?-
-La dice sempre mia madre, non so perché.-
-Direi che descrive perfettamente il tuo rapporto con Makoto...-
-Non dire stupidaggini...-
-Quando ammetterai che sei pazza di lui?-
-Mai, perché non è vero.-
-Tanto prima o poi cederete entrambi. Io e Tesshy vi incoraggeremo fino a che non vi dichiarerete!- dissi alzando il braccio, con le dita chiuse a pugno. Non disse niente, rise solamente. E si infilò nel letto, segno che la conversazione era finita.
-Uffa però... Non mi dai soddisfazioni! Tu non diventi rossa come me!-
-Forse ogni tanto lo divento anche io, la differenza è che a te si nota subito, vista la tua carnagione da fantasma.-
-Fiera di averla. E anche le mie occhiaie.- dissi orgogliosa.
-Va bene...Buonanotte.- disse spegnendo la luce.
Dopo qualche secondo la sua voce ruppe il silenzio.
-Certo che per aver attirato la tua attenzione, deve avere proprio qualcosa di speciale questo Juuzou...-
Riflettei un istante sulle sue parole.
-Credo che lui sia diverso dagli altri...-
-Mh?-
-Nulla.-
"Spero che almeno questo non lo abbia sentito..."Autrice:
Saaaaalve a tutti di nuovo! Mi sono resa conto di non aver detto una cosa importante.
IO AMO FOLLEMENTE JUUZOU SUZUYA.
E TOKYO GHOUL IN GENERALE.
Volevo chiarire,anche se sicuramente ci eravate già arrivati da soli.Grazie! :)
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Un angelo coi coltelli
FanfictionJuuzou x oc Juuzou ha 19 anni, è un investigatore di ghoul con una personalità fuori dall'ordinario e con un passato complicato. Mitsuha è una ragazza di quasi 17 anni che frequenta l'Accademia per diventare investigatore. Anche lei ha un passato c...