Ghoul e Colombe

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-Juuzou?!- lo chiamo stupita.
-Non muoverti. Lo finisco in un attimo.-
Ma altri due ghoul appaiono appena termina la frase.
Sono una donna, della stessa età dell'uomo, e una ragazzina che sembra avere più o meno quindici anni.
-Vi ucciderò tutti e tre allora.- dice Juuzou mentre le due arrivate si avvicinano all'uomo e gli chiedono se sta bene.
"Sono una famiglia. Però non ho scelta. Dobbiamo ucciderli."
Finalmente riesco ad alzarmi e prendo altri coltelli nascosti.
Mi avvicino a Juuzou, che comincia a combattere contro i ghoul.
Hanno tutti e tre un kagune di tipo koukaku e sembrano esausti.
"Forse non mangiano da un pò. Possiamo riuscire a vincere", penso mentre lancio i miei coltelli.

Juuzou sta combattendo contro l'uomo e io contro la donna.
La ragazzina è immobile, ci osserva.
I loro movimenti sono intelligenti, ma la stanchezza li rende lenti. Muovono il kagune tentando di colpirci, ma non ci riescono. Lanciamo coltelli e schiviamo, lanciamo e schiviamo.
Prendo gli ultimi due coltelli che ho e centro gli occhi del ghoul, per guadagnare tempo. Chiamo Juuzou e gli faccio cenno di lanciarmi altri coltelli, ma lui mi dice che non serve.
-Sta' indietro.- dice schivando un colpo con una capriola in aria.
La donna muove il kagune anche se non riesce a vedere nulla. Faccio un salto all'indietro per schivare il suo colpo e Juuzou lo evita spostandosi di lato. Il suo kagune finisce per colpire l'uomo, che cade a terra ormai privo di forze. La donna toglie i coltelli che le ho conficcato negli occhi e vede il suo compagno a terra. Cade in ginocchio accanto a lui e comincia a piangere.
-Come è possibile?! Non può essere! Due ragazzini non possono ucciderci! Ti prego tesoro, svegliati!- urla scuotendo il corpo dell'uomo, ormai morto.
Juuzou prepara un altro coltello, ma gli faccio cenno con la mano di fermarsi.
-È finita ormai.-dico rivolgendomi a Juuzou.
La donna comincia a tossire e a sputare del sangue. Ha ancora un mio coltello conficcato in gola, ma non lo toglie.
-Chi siete voi due?-ci chiede rassegnata.
-Siamo due colombe. Non potevamo fare altro. Mi dispiace.- le rispondo.
I suoi occhi si riempiono di paura. Si volta di scatto verso la figlia.
-Scappa! Scappa!-dice senza smettere di tossire.
Si accascia al suolo, accanto al compagno. È morta anche lei.
La ragazzina guarda i corpi dei loro genitori con un'espressione disperata. Delle lacrime le rigano il volto. Comincia a tremare e a fissare me e Juuzou, immobili in attesa di una sua mossa. Dopo diversi secondi si alza in piedi.
-Non vi darò questa soddisfazione. Voi non mi ucciderete.- dice piangendo.
Un istante dopo si trapassa da sola il corpo col suo kagune. Cade di lato senza vita.

Ci avviciniamo ai loro corpi per accertarci che siano morti. Infatti lo sono.
-Dovremmo chiamare qualcuno e dirgli di venire a recuperare i loro corpi.- dice Juuzou.
-Sì, ci penso io. Certo che è stata coraggiosa, questa ragazzina...-
-Già...So che ti dispiace, ma è questo il nostro lavoro. O uccidi o vieni ucciso. E poi menomale che si è uccisa da sola...-
-Perchè?- chiedo io.
-Mi era rimasto solo un coltello.- risponde tranquillamente.
-Non so se ridere o sentirmi in colpa...-
Juuzou non dice nulla, si limita ad estrarre i coltelli dai loro corpi.
-Grazie.- dico ad un tratto.
-Per cosa?-
-Mi hai salvata.- dico sorridendo.
Sorride anche lui.

Mentre aspettiamo che vengano a prendere i corpi dei tre ghoul, comincio a riflettere sul perché Juuzou si fosse trovato lì nell'esatto momento in cui ero in pericolo.
Non può essere stata una coincidenza.
-Juuzou.-
-Mh?- dice girandosi un attimo per guardarmi.
-Perché eri qui?- chiedo portando le mani in basso, con l'idea di metterle nelle tasche dei pantaloni.
Ma poi mi ricordo che non indosso pantaloni e le mie mani scivolano sulla gonna del vestito.
"Quanto sono stupida", penso ridendo di me stessa.
Juuzou mi ha vista,ma si limita a sorridere. Ha capito cosa volevo fare, ma è abituato alla mia sbadataggine.
-Stavo facendo una passeggiata.- dice alzandosi da terra.
-Ah. Una passeggiata.- dico come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
Incrocio le braccia al petto senza smettere di guardarlo.
-Cosa?- chiede lui dopo un pò.
-Non mi chiedi come è andata la cena?-
-Se me lo vuoi dire, dimmelo.-
"Non me lo ha chiesto perché sa già come è andata."
-Mi hai seguita?- chiedo con espressione serena. Voglio fargli capire che non mi arrabbio se lo ammette. Anzi...
-Forse.- risponde spostando il peso da un piede all'altro e cominciando a dondolare una gamba.
-Hai sentito tutto, non è vero? Non devo spiegarti niente.-
Annuisce osservando la mia reazione.
Prima che io possa dire o fare qualcosa, due macchine e un furgone si accostano al marciapiede. Siamo costretti a chiudere il discorso.
Ci fanno qualche domanda su cosa sia successo e portano via i cadaveri. Chiudono la strada, anche se non passa nessuna macchina, per togliere il sangue e pulire. Uno di loro ci chiede se abbiamo bisogno di un passaggio e ci invita a salire in macchina con lui. Accettiamo e lo ringraziamo.

Una volta entrati in casa andiamo dritti in camera da letto. Juuzou si mette il pigiama mentre io mi strucco in bagno.
Ripenso a quello che ho detto a Tesshy.
Esco dal bagno rimanendo in piedi sulla soglia della porta.
Osservo Juuzou che si toglie le mollette e le poggia sul comodino. Credo di non aver mai visto una cosa più dolce di questa.
-Non volevo parlare a Tesshy del tuo passato, scusami.- dico poggiandomi al muro.
-Non fa niente. Eri solo arrabbiata. E mi hai difeso.-
"Sono così imbarazzata. Ho detto così tante cose che non le ricordo neanche tutte di preciso..."
Arrossisco senza rendermene conto.
-Mitsuha, sei imbarazzata?- chiede guardandomi da dietro la frangetta, che gli copre un pò gli occhi.
"Voglio solo essere sincera. Voglio dirti tutto quello che sento."

Autrice :
Ciao a tutti!
Volevo solo dirvi che il prossimo capitolo sarà l'ultimo.
Come sempre,grazie per aver letto!

Un angelo coi coltelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora