Una dolce notte

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Verso le nove bussarono alla porta. "Che Rin abbia cambiato idea? "
Aprii la porta e rimasi felicemente sorpresa. Era Juuzou.
-Juuzou! -
-Mistuha! -
-Come mai qui a quest'ora? -
-Mi stavo annoiando, così ho pensato di venire a trovarti! Ho fatto male?-
-No, no, anzi! Entra!-
Si guardò intorno, poi decise di sedersi sulla scrivania.
-Sei da sola? -
-Sì... La mia amica stasera dorme fuori.-
-Come mai? -
-Voleva passare un po' di tempo col suo nuovo ragazzo.- risposi sedendomi sulla sedia.
-E tu? Ce l'hai il ragazzo? -
-No... -
-Allora quando lei sta col suo ragazzo, ti faccio compagnia io!-
-Mi farebbe molto piacere!-
Mi rivolse uno di quei suoi sorrisi indescrivibili. Così dolce e puro, come solo un bambino potrebbe fare. Un bambino che non conosce il dolore. Invece lui sorrideva in quel modo, anche se l'aveva conosciuto il dolore. "Forse è proprio questo, a rendere così bello il suo sorriso."
Averlo davanti ai miei occhi, ora che sapevo tutto su di lui, mi faceva uno strano effetto. Ero così contenta di averlo conosciuto, di averlo lì, con me, in quel momento.
-In realtà avrei voluto vederti in questi giorni... Però avevo bisogno di fare una cosa importante prima...-
-Che cosa? -
-Ecco... -
Volevo dirgli la verità, che sapevo tutto di lui. "Shinohara ha detto che non si sarebbe arrabbiato se lo avesse mai saputo..."
-Oggi... Ho parlato con il signor Shinohara...-
-Di cosa? -
-Di me e di te... Gli ho chiesto... Se secondo lui potevamo essere amici.-
Decisi di non dirgli la verità. Non volevo che si sentisse condizionato. Volevo viverlo così com'era.
-Tu vuoi essere mia amica?-
-Siamo già amici secondo me. Non credi?-
-Penso... Penso di sì! -
-Questo è l'importante. Senti, hai detto a Shinohara che stavi venendo qui?-
-Certo! -
-Magari tra un po' lo chiamo...-
-Non ti fidi? -
-Diciamo che sei un birbantello, secondo me...- dissi ridendo.
-Non so cosa voglia dire, ma visto che ti fa ridere mi sta bene!-
-Ti piace fare scherzetti, fare quello che ti pare... Sei uno spirito libero. Un birbantello!-
-Allora sì, sono un birbantello.-
Era così carino. Risi di nuovo.
-Hai caldo? -
-No, perché? -
-È da un pò che hai le guance rosse.- disse poggiando le sue mani fredde sulle mie guance calde.
-Non lo so perché... -
In realtà sapevo benissimo perché.
-Sei carina così! Sembri più felice! Come quando ridi. Sei più carina!-
Il rossore sicuramente non sparì. Anzi.
-Grazie... Anche tu sei molto carino quando sorridi.-
Mi guardò un po' perplesso, ma con uno sguardo felice. Forse era la prima volta che qualcuno glielo diceva. Ad un tratto mi venne un'idea.
-Juuzou, ti andrebbe di rimanere a dormire qui?-
-Davvero? -
Annuii.
-Certo! -rispose entusiasta.
-Allora chiamo Shinohara e glielo dico. Però non ho niente da darti per la notte...-
-Dormo così, mi tolgo la camicia al massimo, così rimango in canottiera.-
-La camicia coi coltelli?- dissi un po' preoccupata.
-Eh, sì... -
-Allora quella te la devi levare per forza!-
Avvisai Shinohara, che approvò completamente.
-Hai cenato? - chiesi.
-No... -
-Avrai fame... -
-Un pochino... -
Frugai un pò nella borsa, finché trovai quello che stavo cercando.
-L'avevo presa per merenda questo pomeriggio, ma me la sono scordata. Non ho altro...- dissi mentre gli porgevo il sacchetto. Lo aprì e quando vide la ciambella, i suoi occhi si illuminarono.
-Aaaaaahhhhhh! Che bello!!!-
Mentre mangiava, rimasi tutto il tempo a guardarlo.
-Era buona? -
-Buonissimaaaa! Grazie! Di solito cosa fai quando sei sola?-
-Vediamo... Ascolto la musica, leggo, guardo la TV, dormo, mi faccio i selfie con le facce stupide...-
-Cosa fai con le facce stupide?-
-Le foto. -
-Cioè? -
Presi il telefono e mi sdraiai sul letto.
-Vieni qui. -
Si sdraiò accanto a me. Aprii la fotocamera frontale e allungai le braccia.
-Adesso fai la prima faccia buffa che ti viene in mente.-
Io gonfiai le guance e lui fece la linguaccia. Scattai.
-Ecco cosa faccio. Qualche volta, non sempre. Mi faccio foto stupide, le guardo, rido da sola, e le cancello.-
Mi guardò perplesso. Scoppiai a ridere.
-Lo so, sono strana. -
-Sei proprio buffa! -
Aprii la nostra foto.
-Siamo venuti bene! Guarda!-
-È vero. Siamo buffi! -
-Siamo anche carini. -dissi, riferendomi più a lui, che a me.
-Siamo carini perché siamo insieme. -
Sorrisi.
-Già...-
Continuammo a farci foto stupide per almeno un'ora. Mezz'ora di scatti e mezz'ora di risate. Poi decidemmo di guardare un pò di TV. Commentavamo tutto quello che vedevamo, ogni cosa che ci veniva in mente. Dalla più stupida, alla più inquietante. Non mi ero mai sentita così libera. Così me stessa. Verso le undici e mezza decisi che era ora di dormire.
-Vado a mettermi il pigiama. La camicia mettila nel mio armadio.-
-Va bene. -
Quando uscii dal bagno, Juuzou si era infilato nel mio letto a una piazza e mezza.
-Juuzou. -
-Sì? -
-Quello è il mio letto. -
-Lo so. -
-Perché ti sei messo lì? -
-Hai detto che ora dobbiamo dormire, no?-
-Vuoi che dormiamo nello stesso letto?-
-Ti dà fastidio? -
-No... È che... -
"In fondo, dov'è il problema? Se fosse un ragazzo normale sarebbe diverso... Ma si tratta di Juuzou..."
-Va bene. Fammi posto. -
Mi infilai nel letto, ci demmo la buonanotte e gli diedi le spalle. Averlo così vicino, senza però avere un contatto, mi dava fastidio.
-Juuzou? -
-Sì? -
-Possiamo dormire più vicini? Se non ti infastidisce trop-
Non feci in tempo a finire la frase, che lo sentii girarsi e avvicinarsi a me. Mi girai anche io.
-Aspetta. - dissi,sistemandomi meglio. Misi i cuscini al centro del letto. Lui rimase supino, con un braccio mi cingeva un fianco. Io poggiai la testa vicino alla sua, avevo la mano sul suo petto, che si alzava e si abbassava con esso, seguendo il suo respiro. Credevo che quella vicinanza mi avrebbe imbarazzata, invece mi sentivo totalmente a mio agio, anche se il mio cuore stava battendo ad un ritmo decisamente più veloce del normale. Mi sentivo così bene con lui. Provavo una tranquillità e una serenità, che forse non avevo mai provato così intensamente.
-Grazie Juuzou. -dissi, quasi sussurrando.
-Per cosa? -
-Per essere qui. Per tutto, in realtà.-
Non rispose, ma girò la testa verso di me, con le labbra sulla mia fronte. Io sentivo il suo respiro e lui sentiva il mio. Ci addormentammo in quel modo. Dolcemente.

Quella mattina ebbi uno dei più dolci risvegli della mia vita. Quando aprii gli occhi mi trovai davanti due occhioni rossi che mi fissavano. Il viso di Juuzou era a cinque centimetri dal mio, ed eravamo praticamente abbracciati. O meglio, lui stava abbracciando me.
-Buongiorno! - mi disse sorridendo mentre giocava con una delle mie ciocche castane.
-Buongiorno?! - dissi, un po' imbarazzata per quella vicinanza.
-Lo sai che dormi un sacco?-
-Lo so... È da tanto che sei sveglio? -
-Un po'... -
-Potevi svegliarmi... -
-Ma stavi dormendo come un angioletto... E poi stavo giocando coi tuoi capelli... Sono proprio morbidi!- disse senza smettere di giocarci.
-Ti ringrazio.- dissi sorridendo. Rimanemmo fermi a guardarci negli occhi per qualche secondo, e quando le mie iridi verdi riuscirono ad emergere da quelle profonde e dolcissime iridi rosse, mi resi conto che era il momento di alzarsi.
-Ci vogliamo alzare? -
-Mh mh.-
Scendemmo entrambi dal letto stiracchiandoci.
-Sono le 9.30...Di solito mi alzo molto più tardi...- dissi guardando l'ora sul telefono. C'erano un messaggio di Rin e una chiamata del signor Shinohara. Lessi prima il messaggio, che Rin aveva mandato pochi minuti prima, che diceva: "Buongiorno... Ho visto che eri in buona compagnia... Vi siete divertiti anche voi? ;) "
"Ma come fa a sapere che non ero sola? È entrata qui?"
-Juuzou.-
-Sì? -
-Hai sentito qualcuno entrare in camera, stanotte o stamattina?-
-Mi pare di aver visto entrare qualcuno... Ma non so che ora fosse...- mi disse mentre si rimetteva la camicia.
-Era una ragazza? -
-Penso di sì... Era la tua amica?-
-Sì... Comunque Shinohara mi ha chiamata poco fa. Faccio il numero così ci parli tu direttamente.-
-Va beneeeee.-
Nel frattempo entrai in bagno per cambiarmi. Quando uscii, Juuzou stava facendo qualcosa col mio telefono.
-Che fai? - dissi avvicinandomi. Stava riguardando le nostre foto.
-Se vuoi posso mandarle sul telefono di Shinohara. -
-Siiiiiiiiiì! -
Risi.
-Che ti ha detto? -
-Sta venendo a prendermi... Dice che dobbiamo parlare di lavoro...-
-Andiamo fuori ad aspettarlo?-
-Okay.-
Ci fermammo a prendere due ciambelle per fare colazione, e dopo una decina di minuti arrivò Shinohara. Mi disse che avrei potuto rivedere Juuzou quando volevo, sempre fuori dall'orario scolastico, per me, e lavorativo, per lui. Stavolta invece di salutare Juuzou con la mano, gli diedi un bacio sulla guancia. Fece un sorriso enorme e ricambiò il bacio. "Sicuramente sono tutta rossa..." pensai mentre rientravo nell'edificio. Chiamai Rin, che rispose quasi subito.
-Ma salve! Come ti è andata la nottata con l'investigatore?-
-Non fare la stupida... Dove sei?-
-Nel cortile con Makoto e Tesshy.-
-Adesso arrivo.-
-Ti aspettiamo.-
Li raggiunsi. Rin era seduta sulle gambe di Makoto, e sembravano entrambi sorridenti e felici. Tesshy sembrava un pò a disagio...
-Come siete carini!- dissi entusiasta avvicinandomi.
-Alla fine ce l'hanno fatta!- disse Tesshy dandomi il cinque.
-Anche se non pensavo che sarebbero stati così...-
-Appiccicosi? - dissi ridendo, completando la sua frase.
-Oh andiamo, anche tu stamattina stavi appiccicata a qualcuno se non erro...- disse Rin rivolgendosi a me.
-Ma non è vero!-
-Eravate abbracciati. Stretti stretti. E avevate entrambi un'espressione felice.-
-Okay, eravamo abbracciati. Però sono fatti miei!-
-Va bene, va bene.- disse ridendo.
-Sempre Juuzou?- mi chiese Makoto.
-Sì, sempre lui.- gli risposi.
-Ti piace proprio, eh?-
-Ho detto che sono fatti miei!-
-Le piace un sacco.- concluse Tesshy.
-Confermo.- disse Rin alzando un braccio.
-Ieri ho... Parlato con Shinohara... Mi ha raccontato delle cose su Juuzou.-
-Che cosa?- mi chiese Rin.
-Mi ha parlato del suo passato. Ha detto che aveva paura che avrei abbandonato Juuzou e che l'avrei fatto soffrire, una volta saputo tutto.-
-Qualunque cosa ti abbia detto, mi sembra di capire che non ti allontanerai da lui.-disse Tesshy.
-Assolutamente no. Soprattutto dopo quello che mi ha detto.-
-Cosa ti ha detto? - insistette Rin.
-Cose molto molto importanti sul suo passato. Sono cose personali. -
-Quindi non le dirai neanche a me.- concluse Rin sbuffando.
-Eh, già... -dissi ridendo.

Autrice:
Rieccomi! Se la storia vi sta piacendo lasciate qualche stellina o qualche commento,mi farebbe piacere. Comunque grazie per aver letto!

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