Sono le nove e mezza, e io e Juuzou siamo già dentro al letto.
Accende la tv.
"Potrei chiederglielo ora... È stanco, quindi non dovrebbe arrabbiarsi... "
-Juuzou... ?-
-Sì. È il mio nome. Brava. -mi risponde sarcastico mentre fa zapping. Lo adoro troppo quando fa queste battute sarcastiche.
-Stupido.- dico ridendo e tirandogli un cuscino. Lo colpisco in piena faccia e si accascia sul letto, fingendo di svenire.
"È di buon umore... Forse è il momento giusto... "
-Ti ricordi... cosa mi ha chiesto Tesshy oggi?-
La prendo alla larga.
-Non ho ascoltato molto di quello che ha detto. Che ti ha chiesto?- mi chiede girandosi per guardarmi, rimanendo sdraiato. Vedo il suo viso al contrario e non capisco che espressione abbia.
-Mi ha chiesto di andare a cena fuori. Io e lui...-
Fissa la tv per un pò, non risponde.
Io non dico nulla.
-Quindi?- dice dopo un pò.
-Ci vuoi andare?- continua.
-Se tu non vuoi posso dirgli di organizzare qualcos'altro.-
-Ti ho chiesto se tu ci vuoi andare.-
-Beh, sì. È un mio caro amico ed è da tanto che non lo vedo.-
-Allora vai.-
Sta ancora guardando la tv.
Non vedo la sua espressione e la sua voce è priva di sentimento.
Non capisco.
-Ne sei sicuro? Ti sta davvero bene se vado?-
-No. Però non puoi fare sempre quello che dico io. Non sono un bambino che deve essere accontentato perché altrimenti fa i capricci.-
-Non ho detto questo. Non ti ho mai trattato come un bambino. Se decido di fare o non fare una cosa è perché lo voglio io, non perché mi hai dato il permesso tu.-
-Allora perché me lo hai chiesto se avevi già deciso di andarci?-
-Non avevo deciso. Volevo sentire il tuo parere e ho pensato di chiedertelo in un modo che non ti facesse arrabbiare.-
-Non sono arrabbiato con te.- dice alzandosi e infilandosi sotto le coperte.
-Sicuro?- chiedo io un pò titubante.
-Sì.- risponde lui subito.
Si gira dall'altra parte del letto.
-Ma come, già dormi? -dico io sorpresa. Di solito va a letto tardi.
-Sono stanco.-
-Notte allora. Abbasso il volume della tv.-
-Va bene anche così. Buonanotte.-"Sono riuscita a chiederglielo e a farmi dire di sì. Però non mi aspettavo reagisse così. Gli ho detto di no, ma credevo davvero che avrebbe fatto i capricci. O una specie. O che si sarebbe arrabbiato. Non capisco. Possibile che ci sia rimasto così male? In fondo si tratta solo di stare separati per una cena. Stiamo sempre insieme. Per una volta passerò del tempo anche con qualcun altro... Non devo sentirmi in colpa, giusto? "
La mattina seguente le uniche parole che io e Juuzou ci scambiamo sono "buongiorno" e "dai che siamo in ritardo".
Io gli ho dato il buongiorno e lui mi ha risposto.
Lui mi ha detto che eravamo in ritardo e io ho sbuffato.
Fine.
"La giornata si prospetta di merda" penso attraversando il corridoio che porta al nostro ufficio.Il lavoro tiene entrambi impegnati, e non ci scambiamo una parola.
Che palle.
Vorrei chiedergli come sta, perché è così arrabbiato, e sono quasi tentata dal chiedergli scusa, ma il mio orgoglio non me lo permette.
"In fondo non ha ragione lui, quindi non ho niente di cui scusarmi... Almeno credo."La giornata finisce, con una lentezza impressionante, verso le sei.
Stiamo per uscire dall'edificio quando sento Tesshy chiamare il mio nome. Io mi fermo, Juuzou accelera il passo e esce, senza neanche dirmi qualcosa.
-Ehi, hai finito per oggi?- esordisce Tesshy con un gran sorriso.
-Sì,finalmente.- rispondo io prima di fare un lungo sospiro.
-Giornata pesante?-
-Abbastanza...- rispondo dando un'occhiata oltre le porte scorrevoli dell'edificio.
Juuzou mi sta guardando. O meglio ci stava guardando, perché appena incrocia il mio sguardo abbassa gli occhi, fingendo interesse per le sue ciabatte.
"Almeno mi sta aspettando. Devo parlargli. Per forza. Almeno per mettere in chiaro le cose e fargli capire che non sono una stronza che lo vuole lasciare da solo per sempre. È troppo chiedere una sera con uno dei miei migliori amici? So che se venisse anche lui sarebbe molto peggio, perciò, non può sopportare di rimanere solo a casa per un paio d'ore?"
-Che ne pensi, Mitsuha?- la voce di Tesshy mi riporta alla realtà.
Lo guardo perplessa.
Non ho capito un accidente di quello che ha detto.
Non l'ho proprio sentito.
"Perché mi metto a pensare nei momenti meno opportuni?!"
-Scusa, mi sono distratta. Dicevi?- dico sorridendo.
Sorrido per non farlo irritare.
Lui ride. Meglio così, anche se non sò perché sta ridendo.
-Sei sempre distratta. Hai sempre qualcosa che frulla in quella testolina, lo so. Dicevo, ti va bene venerdì per la cena? Una bella pizza in un ristorante italiano?-
-Ah, certo. La pizza va benissimo.-
-Ottimo.- dice lui.
Solo ora mi ricordo che non posso.
-Ah, però... Venerdì non posso. Se facessimo sabato?-
-Sì,va bene anche sabato. Ma...come mai non puoi venerdì?-
"Sapevo che me lo avresti chiesto."
Prego il mio cervello di fare uno sforzo e di inventare una buona scusa. Ma niente. Non ho abbastanza tempo per inventare, quindi opto per dire la verità, sperando che non ci rimanga male.
-È che di solito il venerdì io e Juuzou abbiamo una certa abitudine... Una specie di rito... -
-Che tipo di rito?-
"Ma i cavoli tuoi? No?! "
-Quando finiamo di lavorare andiamo al parco, poi prendiamo dei film e li guardiamo a casa con davanti una grande vaschetta di gelato.- dico mimando la grandezza della vaschetta che ho in mente.
Dalla sua espressione è chiaro che si aspettava qualcosa di più eclatante.
"Adesso dirà qualcosa di stupido... "
-Quindi preferisci lui a me?-
Rimango spiazzata.
Non solo per la domanda, ma per il modo diretto in cui l'ha formulata.
-Non ho detto questo.-
Anche se in realtà sò benissimo che preferisco Juuzou a lui. Ma per il semplice motivo che preferisco quel birbantello con le ciabatte a chiunque.
-È che se ho la possibilità di passare del tempo con entrambi, la sfrutto. È così strano?- continuo io.
-Ma la differenza è che lui lo vedi sempre. Proprio sempre. A me no.-
-Non dire queste stronzate. Non mi va di litigare anche con te per queste cose.-
Sto perdendo la pazienza. Di solito sono più brava a trattenermi.
Oggi evidentemente no.
-Anche con me? Perché? Con chi altro hai litigato?-
Alzo gli occhi al cielo.
-Ti va bene sabato?- gli chiedo seccata.
-Ti ho detto di sì.-
-Allora ci vediamo sabato.-
Faccio due passi verso la porta, ma Tesshy mi prende per il braccio.
-Ehi, stai tranquilla. Era solo curiosità.- mi dice cercando, tra le righe, di scusarsi.
"Facciamo finta che non mi roda più il culo, almeno non dovrò scusarmi quando mi sarà passato il nervoso"
-È tutto okay, tranquillo.- dico mostrando il miglior sorriso rassicurante che riesco a fare.
-Allora ci vediamo sabato. O qui in giro.-
E subito dopo si avvicina e mi dà un bacio sulla guancia.
-Ciao... - è l'unica cosa che riesco a dirgli, visto che se ne va come una furia.
Guardo di nuovo fuori.
Juuzou ci stava guardando.
Lo ha visto.
Quando Tesshy esce, lui e Juuzou si scambiano uno sguardo di sfida.
"Possibile che... Juuzou abbia ragione? Ma Tesshy mi conosce da anni, non può avere una cotta per me. No."
Esco sempre più intenzionata a fare pace con Juuzou.
-Grazie per avermi aspettata.-
Mi guarda per un pò. Giurerei che stia guardando il punto in cui mi ha baciato Tesshy.
Cominciamo a camminare verso casa.
-Di che... avete parlato?-mi chiede ad un tratto.
"Vedi che ti importa allora! Sì!Però sembro una deficiente di adolescente alle prese con la sua prima cotta. Beh in effetti, è più o meno così che stanno le cose con Juuzou...il succo è quello"
-Mi ha chiesto se potevamo cenare insieme venerdì, ma gli ho detto di no e quindi ci siamo accordati per sabato.-
Riflette un attimo sulle mie parole.
-Perché gli hai detto di no per venerdì?-
Ha già capito perché, ma credo voglia esserne sicuro.
-Perché il venerdì sera lo passo con te.-
-Passi tutti i giorni con me.-
-Sai cosa intendo. Il venerdì sera è la nostra serata. Giusto?-
-Giusto... -Autrice:
Sono di nuovo qui tra voi comuni mortali e non!
Spero che questi ultimi capitoli non vi stiano annoiando...
Come sempre vi ringrazio per aver letto e vi invito a farmi sapere cosa ne pensate (mi basta una misera stellina).
Sembro una poveraccia che fa l'elemosina. E sono anche ripetitiva.Ma sorvoliamo.
Oggi mi sento gentile e quindi vi lascio anche quella pucciosissima gif di Juuzou *.*
Forse da qui in avanti ne metterò altre.
Detto questo vi saluto bella gente!
Al prossimo capitolo!
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Un angelo coi coltelli
Fiksi PenggemarJuuzou x oc Juuzou ha 19 anni, è un investigatore di ghoul con una personalità fuori dall'ordinario e con un passato complicato. Mitsuha è una ragazza di quasi 17 anni che frequenta l'Accademia per diventare investigatore. Anche lei ha un passato c...