Avevo sempre amato la domenica, era quel giorno della settimana dove potevi rilassarti e goderti l'intera giornata senza avere l'ansia di correre a scuola, di arrivare giusta ad un appuntamento, insomma era l'unico giorno dove non dovevi sottostare a dei compiti ma potevi semplicemente fare ciò che ti pareva.
L'avevo sempre amato quel giorno della settimana, quel giorno in cui finalmente dopo tanti impegni scolastici e sportivi finalmente potevo avere Luca tutto per me, non dovevo condividerlo con nessuno, era solo mio. Tutta la settimana bramavo perché arrivasse quel giorno, era tutto calcolato, era diventata ormai una nostra abitudine tanto che io non la chiamavo più Domenica ma lo chiamavo Happy day, ovviamente l'Happy stava per il fatto che avrei potuto trascorrere tutto il tempo con Luca.
Era tutto organizzato, tutto perfetto, la domenica mattina mi svegliavo sempre alle nove, mi vestito e lavavo molto velocemente poiché alle dieci mi trovavo solitamente con Luca sotto casa sua, che per mia fortuna era a pochi isolati da me. Andavamo sempre a fare colazione nello stesso posto: da Loris, la prendavamo sempre dei buonissimi capcake fatti con cioccolato e fragole. Stavamo li per circa un'ora a parlare del più e del meno, di solito lui mi raccontava quello che aveva fatto durante la settimana, di spiegava ciò che facevano ad allenamento.
-" Scatti molti scatti, corsa tantissima corsa, tu non capisci Bea sono esausto" ogni volta mi diceva sempre la stessa cosa, parlava sempre di quello: calcio, calcio e solo calcio non aveva capito che io odiavo quello sport, specialmente quello visto alla TV dove vedevi soltanto dei pagliacci che facevano scenate, per cosa poi? Per una piccola spinta? Ma dai vi prego e dopo si lamentavano delle femmine, erano loro le vere femminucce altroché. Però a me andava bene così, io l'amavo e l'avrei ascoltato per ore parlare di quel suo sport se questo voleva dire farlo felice.
Il pomeriggio poi me lo dovevo condividere con i suoi compagni di squadra poiché solitamente andava a fare le partite ma poi alla sera era tutto mio e quella si che era la parte più bella. In quel momento finalmente mi sentivo tranquilla, sicura, protetta sembravamo proprio una vera coppia:stavamo insieme, ci scambiavamo abbracci, baci, andavamo in giro mano nella mano, insomma cose di solito normali per dei ragazzi innamorati ma non per noi.
Luca non era mai stato un ragazzo molto affettuoso, non era mai stato uno di quelli che ti diceva parole dolci nè tanto meno di riempiva d'attenzioni, a lui l'unica cosa di cui importava sul serio era il suo sport. Per il primo periodo di relazione Luca c'era sempre stato, mi trattava come una principessa, mi faceva sentire speciale e mi faceva mille sorprese, mi ricordo ancora il nostro primo appuntamento lui mi disse che dovevo vestirmi elegante perché saremo andati in un posto raffinato. Io ovviamente mi ero fatta mille pare dopo quel suo messaggio dato che non avevo nè le possibilità economiche per permettermi di andare a cena in un posto di lusso nè avevo un vestito adatto, dunque chiesi aiuto a mia madre e lei tirò fuori dall'armadio un bellissimo vestito blu notte che arrivava circa all'altezza del ginocchio, era stretto in vita e si apriva leggermente sui fianchi senza segnarli e il che era perfetto per me poiché così facendo avrei potuto nascondere i miei fianchi larghi e avrei potuto valorizzare il mio stretto busto.
Mia madre mi aiutò a prepararmi, mi diede un paio di scarpe leggermente rialzate in modo tale da slanciarmi le gambe e mi raccolse due ciocche di capelli dietro la testa lasciando i restanti cadermi sulle spalle.
-"Sei bellissima tesoro" mi aveva detto mentre stavo uscendo di casa-" E ricorda se lui non lo capisce è un idiota"
Uscii di casa pronta per andare a uno di quei soliti appuntamenti al buio in ristoranti costosissimi ma mi sbagliai. Luca mi venne a prendere e dopo un po'arrivammo di fronte ad un ristorante che dava sul mare, Inspirai e feci un passo per entrare nella sala piena di persone ma Luca mi bloccò per un polso e mi accarezzò dolcemente il braccio.
-" Dove vai tesoro? Non avrai mica pensato al solito banale appuntamento?"
Imbarazzatissima per la bellissima figuraccia appena tirata diventai rossa in viso e non riuscendo a dire nemmeno una parola, scossi la testa per negare quanto aveva appena detto, ma in realtà risultava più che evidente che ci avesse azzeccato in pieno.
Mi prese per mano e mi portò sulla terrazza del ristorante, appena ci misi piede notai alcuni petali di rosa sparsi per terra, una dolce e romantica musica che riempiva la sala e varie candele che la illuminavano. Mi guardai intorno e notai che eravamo gli unici.
-" È tutta per noi?" Chiesi con il fiato corto. Lui annuì e mi invitò a sedermi sempre tenendomi salda la mano. Restammo lì per la bellezza di almeno due ore e mezza a parlare, ci raccontammo tutte le nostre passioni,i nostri dubbi e le nostre paure, ci mettemmo a nudo e per la prima volta capii che Luca era sul serio innamorato di me. Ma evidentemente mi sbagliavo dato che quella fu una delle poche volte in cui lui fece qualcosa per me e non il contrario, però quella non era la parte peggio no, lo stronzo mi anche tradì e così da un giorno all'altro io mi ritrovai sola, senza il mio compagno di avventura, senza la persona alla quale raccontavo tutto. Ero stata due anni insieme a lui, due anni di gioie ma anche di tanta sofferenza. In un modo o nell'altro però Luca era entrato nel mio cuore anche se di gesti d'affetto ne aveva fatti davvero pochi, ma a me ripeto andava bene, io volevo solo il mio Luca, quello che mi era stato tolto da quella misera biondina.
Il mio cuore da quel giorno aveva smesso di battere, una parte di me era morta. Da quel fottuto giorno, ogni notte mi addormentavo sempre alle 2.30 perché prima non ci riuscivo, appena chiedevo gli occhi e vedevo lui con lei. Mi sentivo così debole, le braccia mi tremavano e mi sentivo sola molto sola. Poi quando finalmente mi addormentavo sognavo sempre il solito sogno, ero in strada, sul vialetto, stavo aspettando Luca doveva venirmi a prendere insieme al padre, ma lui non arrivava mai e quando ormai avevo perso completamente la speranza una macchina nera avanzava verso di me, correva veloce in direzione di casa mia, io presa dalla paura cominciavo ad indietreggiare ed io battito del mio cuore iniziava ad aumentare, ma poi il finestrino si abbassava e il volto di Luca compariva fuori, mi sorrideva ed io ero felice, dal suo sguardo si capiva che ci teneva però poi ogni volta succedeva l'impensabile, vicino a lui compariva una figura femminile, ci mettevo sempre un po' a capire chi fosse ma poi quei suoi capelli castano chiaro erano praticamente irriconoscibili, Ginevra se ne stava lì vicino al mio Luca, lui le sorrideva e la teneva stretta a se, come se fosse la sua ragazza.
-" Luca ma...ma che fai?" Gli ripetevo ma lui non mi rispondeva e aveva un ghigno in faccia.
-" Povera piccola Bea, non hai capito che lui ti ha lasciata, sei sola"
Sola? Io non potevo essere sola, io non ero sola, Luca, lui era con me, lui non mi avrebbe mai lasciata.
-" Oh ma guardala Luca è come alle medie sola e insignificante"
-"Patetica"
Cosa? No Luca no! Io non...io non potevo essere come alle medie.
Luca e Ginevra cominciarono a ridere e Ginevra tirò fuori dalla macchina delle uova e cominciò a tirarmele. Io mi accasciai per terra, senza più le forze, con gli occhi pieni di lacrime. Io ero tornata quella di un tempo, quella misera ragazza umiliata da tutti, la povera sfigata di turno. Ma la cosa che mi feriva ancora di più era il fatto di essere stata abbandonata e derisa dalla persona che più amavo.

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Beneath your beautiful
Ficțiune adolescențiVi è mai capitato di incontrare una persona che vi abbia sconvolto la vita? Che vi facesse sentire amati? Che con uno solo sguardo capiva tutto, i tuoi pensieri, le tue paure, le tue debolezze? A Beatrice Salviati sì, proprio lei una ragazza deter...