È strano come a volte ci si riesca a sentire così soli circondati da mille persone o come tutto cambia quando quell'unica persona che ti interessa non è la con te. Sì è strano come qualcuno possa cambiarti l'umore all'improvviso con una semplice frase o sorriso, come ti possa migliorare la giornata eppure alla maggior parte di noi succede praticamente tutti i giorni. Certe sensazioni te le fanno provare solo pochi nella vita ed è incredibile come fino a quel momento io non avessi mai sentito una cosa del genere, neppure con Luca.
Eravamo a casa di Cristian, non so ben definire quante persone ci fossero la dentro ma di sicuro più di una centinaia, la musica era al massimo e le solite luci da discoteca illuminavano la stanza di diversi colori, si alternavano dal giallo al blu, dal verde al rosso. La stanza era piena di gente che saltellava su e giù al ritmo di musica, con i bicchieri in mano nei quali ormai rimaneva assai poco del liquido precedentemente versato.
Mi sentivo soffocare dal caldo che c'era lì dentro, intorno a me c'erano almeno cinquanta persone di cui riconoscevo soltanto alcuni volti tra cui quello di Giulia e Ludo, le quali troppo concentrate sulla musica mi stavano totalmente ignorando. Decisi di uscire verso il terrazzo, tanto per quello che mi riguardava mi stavo completamente annoiando e l'unica persona con cui mi interessava parlare era scomparsa nel nulla. Mi sedetti su una sedia in un angolino, sentivo ancora la musica anche se ora era più lontana, guardai la vista davanti a me; le luci della città brillavano da lontano e un'arietta strana mi accarezzava delicatamente il viso, era arrivate l'estate finalmente ed io mi sentivo così in pace ma allo stesso tempo agitata e felice, dentro di me sapevo che durante quei mesi le cose sarebbero cambiate ma non avevo idea di cosa mi aspettasse.
Appogiai la testa delicatamente sulla mano e incominciai a pensare a quelle ultime settimane e quante cose fossero successe. Anche se non lo volevo ammettere da quando avevo conosciuto Cristian era cambiato tutto, lui non so come era riuscito a farmi rinascere, mi aveva fatta sentire viva e dopo tanto tempo avevo di nuovo cominciato a sorridere. Non so che cosa avesse di speciale quel ragazzo ma ero certa che lui mi faceva stare bene e questo mi bastava. Mi alzai dalla sedia pronta a cercarlo in giro per quella enorme villa ma appena vidi quella vipera dai capelli castani il sangue mi si raggelò nelle vene, era mano nella mano con Cristian e sulle labbra aveva stampato un sorriso a dir poco malefico, si girò a guardarmi e mi squadrò dall'alto in basso poi si avvicinò verso mister stronzetto e gli stampò un bacio sulla guancia, lui si voltò a guardarla non capendo ma quando i suoi occhi color nocciola si incrociarono con i miei tutto gli fu chiaro e si allontanò da lei per raggiungermi ma io ero già corsa via.
Salii delle scale, non sapevo dove portassero, arrivai in un lungo corridoio bianco e decisi di aprile la prima porta alla mia destra ed entrai in una stanza, non sapevo di preciso dove mi trovavo, non si distingueva molto la luce era poca, si riusciva solo ad intravedere un letto dal lato finestra e una scrivania. Decisi di sedermi su quel letto matrimoniale e guardare le luci della città riflettersi nel mare. Con il passare del tempo cominciai a sentirmi meglio e quel nervoso che poco prima regnava dentro di me ora era scomparso, mi sentivo stranamente in pace, il pensiero di mister stronzetto erano ancora vivi in me e sinceramente mi stavo cominciando a domandare se per Cristian non provassi di più di una semplice amicizia, insomma era evidente che mi desse fastidio vederlo con Ginevra Valli.
Scossi la testa cercando di eliminare quegli occhi dalla mia mente ma ad un certo punto il cigolio della porta mi fece sobbalzare e mi ritrovai faccia a faccia con Cristian Marconi, il principio dei miei problemi.
-" Cosa ci fai in camera mia?" Mi chiese lui stupito.
-" Non sapevo che fosse tua" gli risposi in imbarazzo alzandomi velocemente dal letto, Cristian accese la luce e si avvicinò a me.
-" Bea va tutto bene?"
-" Sì benissimo" gli risposi a fil di voce poi lo superai e feci per uscire dalla stanza ma mister stronzetto mi afferrò per la mano bloccandomi.
-" Se è per quello che hai visto prima guarda che hai frainteso, tra me e Ginevra non c'è niente" mi disse lui secco.
A quelle parole la mia tranquillità venne mancarmi e tirai fuori tutte le cose che non avevo mai avuto il coraggio di dirgli.
-" Tu non capisci niente! Non è per Ginevra, non è per Luca nè per nessun altro. Sei tu Cristian, io ti giuro che non ti capisco, ma cosa ti passa per il cervello? Prima sei dolce e affettuoso, mi dici un sacco di cose carine e poi così dal nulla sparisci e ti comporti in maniera strana, lo so che ho sbagliato pure io ma almeno mi sono sempre dimostrata per ciò che sono, tu invece no, dici che non te ne frega niente di Ginevra ma poi sei sempre appiccicato a lei." Sembravo completamente impazzita, ormai la connessione cervello-bocca era svanita totalmente, le parole mi uscivano spontanee, stavo dicendo a Cristian ciò che provavo.
-" Avrò i miei motivi se mi comporto così, comunque tu pensi di essere migliore di me? Ti lamenti tanto di come ti ha trattata Luca e poi sei sempre con lui, dici di voler essere amata ma ti fai prendere solo per il culo. Svegliati Beatrice!" A quelle parole gli occhi mi si riempirono di lacrime e mi resi conto che tutte le mie consapevolezze erano scomparse all'improvviso. Non ero perfetto, lo sapevo ma a sentirmi dire quelle cose da Cristian mi si spezzò il cuore.
-" Ah si?" Gli chiesi singhiozzando " allora sai che c'è vaffanculo Cristian, sei proprio come tutti gli altri... sei uno stronzo" detto questo mi girai e cercai per la seconda volta di uscire dalla porta ma lui mi bloccò nuovamente.
-" e tu sei bellissima" a quelle parole mi girai a guardarlo, le lacrime si fermarono a metà delle mie guance e il cuore smise di battere.
-" Che cosa?" Gli chiesi a bassa voce
-" Sei bellissima Beatrice e non me ne frega proprio niente di Ginevra nè di nessun altra, ma possibile che tu non lo capisca."
-" Che cosa devo capire scusa?" Gli chiesi seccata.
-" Bea io non so come comportarmi con te, sei completamente diversa dalle ragazze che ho conosciuto fino ad ora, tu sei vera, sincera, non ti nascondi e dici sempre ciò che pensi. Vai sempre avanti dritta per la tua strada e hai una grinta da vendere. Tu sei semplicemente tu e per questo mi piaci."
Alzai lo sguardo ed i miei occhi si andarono ad incastrare perfettamente ai suoi, ce li aveva pure lui lucidi esattamente come i miei, se ne stava fermo immobile passandosi a tratti la mano tra i capelli per il nervoso, era bellissimo ma lui non se ne rendeva conto e questo lo rendeva ancora più stupendo.
-" Ti piaccio sul serio o mi stai prendendo in giro?" Gli domandai avvicinandomi sempre di più a lui.
Ci fu un momento di silenzio, lui non mi rispose, mi guardò a lungo in faccia senza distogliere mai lo sguardo.
-"Allora?" Gli chiesi dopo qualche minuto di silenzio che parve un'eternità.
-" Bea io..."
-"Ok lascia stare ho capito tutto, ciao Cristian".
Era vero avevo capito esattamente quello che aveva cercato di fare, a lui non fregava niente di me ero soltanto un gioco, un divertimento, una stupida ragazzina da deridere con gli amici. Quel "mi piaci " non era vero, non era sentito l'aveva detto solo per non perdere il suo gioco preferito, a lui piaceva Ginevra, lo sapevo, l'avevo sempre saputo ma non ci avevo mai voluto credere, pensavo di essere speciale almeno per lui. Come al solito mi ero illusa per niente.
Mi girai e questa volta decisi di uscire sul serio da quella maledetta stanza ma Cristian mi attirò a lui e mi fece voltare, lo guardai negli occhi non capendo cosa volesse, scossi la testa e feci per allontanarlo ma lui in tutta risposta mi accarezzò il viso e catturò le mie labbra nelle sue annullando completamente lo spazio che c'era tra di noi. Il bacio non fu per niente romantico e dolce come quelli che si vedono nei film, Cristian stava rivendicando il suo possesso, le sue mani si muovevano con urgenza lungo i miei fianchi cercando di avvicinarmi sempre di più a lui, gli misi le mani tra i cappelli, come mi era sempre piaciuto fare, e glieli tirai un po', lui in tutta risposta gemette sulle mie labbra e mi prese in braccio portandomi fino al letto, lì mi distese delicatamente e mi si appoggiò sopra. Lo guardai dritto negli occhi e potei notare che erano pieni di desiderio ma anche di qualcosa di più profondo, Cristian mi stava guardando in modo dolce e di tanto in tanto mi accarezzava il volto rimpiendolo di baci.
-" Bea tu non sei un gioco" mi disse baciandomi con dolcezza " mi piaci Bea e non ce la faccio più a starti lontano, ti voglio" aveva smesso di baciarmi, adesso sul suo volto c'era un espressione seria e mi guardava dritta negli occhi, non stava mentendo era sincero, a Cristian piacevo sul serio e questa volta ne ero convinta. Dentro di me mille pensieri mi turbavano non sapevo ben descrivere ciò che provavo per mister stronzetto, non sapevo se il giorno dopo saremo stati di nuovo come il quel momento cuore contro cuore e non sapevo neanche se per me e Cristian ci sarebbe stato un futuro, se tutto si fosse risolto con Luca e Ginevra e se finalmente saremo stati felici ma di una cosa ero certa in quel momento volevo Cristian con tutto il cuore e questo bastava per mettere a tacere tutti i miei pensieri, lo baciai con passione e gli diedi tutta me stessa, quel bacio fu diverso dagli altri eravamo noi due e basta senza nessun altro, senza nessun timore e ripensamento, dopo tanto tempo il mio cuore aveva ripreso a ribattere e questa volta non avrei concesso a nessuno di rovinare tutto.
Cristian mi passò una mano sotto la maglietta accarezzandomi dolcemente la schiena e con l'altra piano piano me l'alzò lasciandomi solo in reggiseno, gli sorrisi un po' imbarazzata e gli cinsi il collo con le braccia portandolo più vicino a me, lui allora mi lasciò una scia di baci lungo la spalla fino ad arrivare al collo dove si fermò.
-" Sei stupenda" mi sussurò e poi riprese a baciarmi, mi stavo completamente lasciando andare, ad ogni tocco da parte di Cristian mi scioglievo ma poi all'improvviso qualcuno bussò alla porta riportandoci alla realtà.
-" Un momento" rispose Cristian con il fiato corto.
-" Cri, tesoro?" Lo chiamò una voce squillante, una voce che purtroppo conoscevo fin troppo bene, mi alzai e mi infilai velocemente la maglietta poi feci per levarmi Cristian di dosso ma lui mi guardò confuso.
-" Che fai pagliacetta?"
-" Me ne vado" tagliai corto e uscii dalla stanza dove incontrai lo sguardo omicida di Ginevra Valli che mi squadrava dall'alto in basso.
-" Che cosa ci fai con lui? e tu Cris."
-" Ginevra senti non è come pensi" le disse lui giustificando.
-" Ti avevo detto di stargli lontano, non hai ancora capito come stanno le cose?"
Non le risposi neanche mi feci largo tra le diverse persone che c'erano la dentro e me ne andai via. Estrassi il cellulare dalla mia borsa per mandare un messaggio a Ludo che me ne andavo a casa dopodiché corsi dall'altra parte della strada dove c'erano diversi taxi parcheggiati. Stavo per montare sul primo taxi parcheggiato quando una voce profonda mi fece venire i brividi.
-" Bea aspetta" Cristian era a pochi centimetri da me, con la maglietta tutta stroppiciata a causa di poco prima ed i capelli tutti spettinati.
-" Cristian lasciami stare"
-" Perché?" Mi chiese lui non capendo.
-" Senti vai da Ginevra ti prego e facciamola finita con questa sceneggiata" gli risposi secca.
-" Ma cosa stai dicendo?"
Lo guardai in faccia per capire se veramente non avesse idea di cosa stessi parlando, teneva le braccia distese lungo le gambe e il busto propenso verso di me, dall'espressione del suo viso si capiva che non sapeva di cosa parlassi ma io sì purtroppo. Lo capii esattamente in quel momento, tra me e Cristian non ci sarebbe mai stato niente, anche se non volevo ammetterlo era chiaro che lui in fondo ci tenesse ancora a miss cattiveria Valli ed io non ero pronta ad essere di nuovo ferita, non sarei riuscita a sopportarlo in fin dei conti Ginevra aveva ragione io non ero abbastanza per lui, non lo sarei mai stata, eravamo troppo diversi e poi tra di noi non c'era amore era chiaro. Lui non era innamorato di me, era ancora legato alla sua ex si vedeva dal modo in cui l'aveva guardata prima appena eravamo usciti da quella maledetta stanza, lui era di Ginevra e per quanto la cosa non mi andasse a genio era la verità.
-" Lei ti sta aspettando"
-" Lei chi?" Mi chiese lui stremato.
-" Quella di cui sei innamorato, non prendiamoci più in giro Cristian". Lui abbassò lo sguardo e tirò un leggero calcio ad un sassolino per terra.
-" Sei sicura che sia io il problema?" Mi chiese dopo un po' ma io non gli risposi salii dentro il taxi e mi allontanai il più possibile da lui, forse il vero problema eravamo noi due.Dopo una decina di minuti arrivai finalmente a casa e con le lacrime agli occhi mi buttai sul letto dove crollai definitivamente in un lungo pianto. Sapevo di aver fatto la cosa giusta, ne ero consapevole ma allora perchè faceva così male.
Un cigolio mi fece sobbalzare e mi ritrovai di fronte mia madre che mi guardava confusa, non le dissi niente l'abbracciai soltanto e lei ricambiò, restammo in silenzio nessuna delle due aveva la forza per parlare, dopo un po' però lei trovò il coraggio e si sedette sul letto facendomi segno di raggiungerla.
-" Tesoro che è successo?" Mi chiese lei accarezzandomi.
-" Cristian"
-" Cosa è successo?"
-" È innamorato di un'altra"
-" Ma ne sei sicura?"
-" Credo di sì" le dissi titubante.
-" Tesoro non è che questa sia una scusa per allontanarlo?"
-" Ma ti pare" mi alzai a sedere sul letto e la guardai malamente ma questo non servì a fermarla.
-" Secondo me tu hai paura di innamorarti di nuovo e quindi tieni lontani tutti da te". A quelle parole rimasi a bocca aperta, non riuscii a contrabbattere, forse mia madre aveva ragione, forse avevo così tanta paura di essere ferita nuovamente che tenevo lontani tutti.
-" Ti piace non è vero?" Continuò mia madre.
-" Non lo so"
-" Tesoro non lasciare che la paura ti impedisca di vivere cose belle." Detto questo mi diede un bacio e se ne andò.
Quella notte non chiusi occhio, pensai tutto il tempo a Cristian e alle parole che mi aveva detto. Forse era vero: avevo paura di lasciarmi andare di nuovo e donare il mio cuore ad un altro.******
Scusate se non mi sono fatta viva per un po', adesso sono tornata e cercherò di aggiornare più spesso🤗.
Spero che questo nuovo capitolo vi piaccia.
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Beneath your beautiful
Ficção AdolescenteVi è mai capitato di incontrare una persona che vi abbia sconvolto la vita? Che vi facesse sentire amati? Che con uno solo sguardo capiva tutto, i tuoi pensieri, le tue paure, le tue debolezze? A Beatrice Salviati sì, proprio lei una ragazza deter...