Cap 3

77 4 0
                                        

Avevo passato l'intero pomeriggio a piangere, i momenti passati con Luca erano ricomparsi nella mia mente dopo mesi di silenzio. I suoi baci, le sue carezze, i suoi vizzi, tutto era ritornato in me nello stesso istante che avevo incrociato il suo sguardo. Quello sguardo che mi aveva fatta innamorare giorno dopo giorno ma che mi aveva spezzato il cuore nel giro di pochi secondi. Luca Crinieri era tanto bello quanto dannato ma io avevo sempre avuto un debole per i casi difficili. Lui? Era uno di questi. Stronzo come pochi ma nello stesso tempo dolce e premuroso, peccato però, che a questa lista bisogna aggiungere la parola infedele. Le sue mani sul volto di quella biondina, la sua bocca sulle sue labbra, le carezze dolci che le aveva fatto, mi avevano completamente distrutta. Avevo passato intere settimane in preda alla disperazione, non volevo fare niente, volevo solo rimanere chiusa in camera sul mio letto a commiserarmi su quanto fosse schifosa la mia vita. Avevo trovato il ragazzo perfetto, l'uomo giusto, non desideravo nessun altro però poi lui mi ha giocato un brutto scherzo.
Dopo la fine della nostra relazione non avevo più voluto parlargli, l'avevo sempre evitato. Per ben due mesi aveva cercato ogni scusa, ogni modo per parlarmi ma io mi ero fatta sempre trovare pronta, Ludovica e  Giulia mi erano sempre state al fianco sia a scuola che in città, non mi avevano mai lasciata uscire da sola, pure Manuel aveva contribuito a tenere Luca alla larga da me, rincorrendo certe volte a minacce.
Erano passati 5 mesi dalla fine della nostra relazioni, avevo passato 5 mesi a cercarmi di lavare dalla testa quegli occhi color cioccolato, avevo fatto tutto il possibile per non vederlo, avevo cancellato tutti i suoi messaggi, tutte le nostre foto, avevo evitato di nominare il suo nome e tutte le cose che mi facevano ricordare lui, le sue felpe le avevo regalate ad amici di mia sorella, i suoi regali li avevo rinchiusi in uno scatolone in soffitta. Avevo fatto di tutto, avevo seguito alla lettera la ricetta anti-Luca, poi mi era bastato vederlo in quella paninoteca e bam, tutte le emozioni represse dentro di me avevano preso il sopravvento. Non ero riuscita a resistere, non ero riuscita a trattenermi, il potere che esercitava su di me era enorme e io mi sentivo una misera formichina. Forse era proprio stato sempre questo il problema tra noi due, lui voleva comandare ed io all'inizio completamente persa di lui glielo avevo lasciato fare, poi però con il tempo il mio carattere schietto e un po aggressivo era uscito fuori e l'ultima parola non aspettava sempre a lui. Molto probabilmente era proprio questo che non gli andava, lui voleva avere il controllo, io volevo essere amata ma libera, una donna.
Da quando l'avevo visto a pranzo avevo pianto tutto il tempo, ero rimasta distesa a letto piegata in lacrime sul cuscino, i tentativi di entrare in camera di Ludo erano falliti.
Alle 17 mi alzai e mi diressi in bagno, mi guardai allo specchio ero veramente in condizioni pietose, i capelli raccolti in una coda ormai distrutta, gli occhi tutti rossi a causa del pianto e le occhiaie erano sempre più note. Mi sciacquai il viso cercando di riprendermi, lui non mi meritava, non meritava le mie lacrime, il mio amore, dovevo andare avanti non era la fine del mondo, ma perché mi sentivo così male?
La porta del bagno si spalancò all'improvviso, sussultai dallo spavento ma quando vidi chi era sull'entrata mi tranquillizzai e alzai gli occhi al cielo.
Giulia e Ludo se ne stavano sullo stipide della porta tenevano entrambe le mani incrociate e mi squadravano, la prima a fare un passo verso di me fu Ludovica che mi prese un braccio e mi improgionò in un abbraccio. Mi rilassai e per un momento mi sentii in pace ma a placare quella calma fu Giulia che nevrastenica ci raggiunse.
-" Tu cara mia non hai capito un bel niente!" Esclamò con un po' di rabbia negli occhi-" Adesso ascoltami molto attentamente questa sera noi..." indicò lei, me e Ludo puntando il dito specialmente su di me  -" ...andiamo  al Grillo, ci divertiamo, balliamo, beviamo...non importa...ma sta sera si sboccia cara, così puoi fare vedere a quel coglione di Luca che tu sei andata avanti, che sei felice, che non passi sicuramente il pomeriggio a piangere per lui, come stai facendo ora e come hai fatto alla Mezza luna, sul serio Bea basta lacrime, basta Luca, ci sono tantissimi ragazzi che pagherebbero oro per stare con te, devi solo buttarti non stare rinchiusa in questa corazza che ti sei creata!"
Rimango ammutolita, non sapevo cosa dire, forse era meglio tacere.
-" Giulia ha ragione devi fare vedere a quel cretino che sei felice e sta sera ne hai l'occasione."
-"Si Bea! Fagli vedere cosa si è perso, sta sera voglio che ti veda circondata da ragazzi, capito?"
-" L'ultima volta che hai detto così l'ho conosciuto, forse è meglio di no...non dovrei venire"
-" Allora innanzitutto tu l'altra volta non ti sei trovata un ragazzo dentro al locale ma fuori e seconda cosa tu sta sera vieni anche a costo di prenderti a calci in quel tuo grazioso culetto, sono stata chiara?"
-" Anche perché se non l'ho fa Giulia ci penso io" mi strizza l'occhio Ludovica ridendo sotto i baffi. Mi trovai dunque io contro loro due e trovarmi da sola contro loro messe insieme non era una gran bella cosa, forse era meglio scappare.
Mi buttai sul letto esausta, ma per la prima volta durante quel pomeriggio  non stavo neppure più pensando a Luca, ero completamente concentrata su Giulia e Ludovica che stavano mettendo il mio armadio completamente sottosopra, stavano incontinuazione tirando fuori maglietta attillate, jeans neri e vestiti che lasciavano ben poco immaginare. Ludovica correva da camera mia a camera sua al bagno e continuava a buttarmi sul letto trucchi di tutte le specialità mentre appoggiava vicino all'armadio diversi modelli di scarpe con il tacco rubate in parte alla mamma.
Stufa di quella situazione mi alzai di scatto dal letto e mi misi seduta sommersa da troppi vestiti e trucchi.
-" Si può sapere cosa state facendo?" Strillai infuriata per la confusione venutasi a creare. Sembrava che per la mia stanza fosse passato un uragano e avesse distrutto tutto. La mia camera in quel momento era la perfetta rappresentazione di come mi sentivo dentro: confusa e incasinata.
-" Cerchiamo dei vestiti sexy da metterti sta sera così nessun ragazzo potrà resisterti" disse Giulia strizzandomi l'occhio e nello stesso momento continuando a rovistare nel mio guardaroba. Sfinita mi buttai sul letto a faccia in giù, non mi importava cosa facevano, l'importante era che non mi rompessero le scatole.
-" Perfetto" sentii esclamare Ludo alla mie spalle, mi girai lentamente per la paura di vedere cosa diavolo aveva  combinato. Misi a fuoco l'immagine e vidi mia sorella con vestito nero attillato tra le mani, assolutamente troppo corto e troppo scollato, non esisteva che mi mettessi una cosa del genere era assolutamente troppo, troppo stretto quello mi avrebbe messo sicuramente in risalto le mie curve cosa che non volevo.
-"Scordatevelo, io non lo metto!" Dissi immediatamente non appena me lo immaginai addosso, non lo avevo mai messo e se fosse stato per me non l'avrei neppure comprato, ma mia sorella mi aveva tormento. Era la scorsa estate e stavamo passeggiando tranquillamente tra le vie di Madrid quando lei si bloccò all'improvviso davanti ad una vetrina, si appoggiò al vetro con le mani meravigliata da quei calienti vestiti. Mi guardò a bocca aperta e mi indicò il vestito esposto sul manichino.
-"Bea è perfetto" aveva detto estasiata ma io come al solito avevo avuto da ridire dicendo che mai sarei andata in giro conciata in quella maniera ma come al solito Ludo non mi ascoltò, entrò nel negozio e comprò quel vestito. Io ero rimasta scioccata proprio come in quel momento, mi trovavo in bagno con quel vestito nero addosso mi fasciava il seno e i fianchi e scendeva così fino a quasi metà coscia mettendo in risalto il mio sedere. Non era male ma decisamente non era per me.
Giulia aprì la porta, anche lei si era cambiata indossava una canottiera di seta bianca e un paio di pantaloni corti tutto abbinato con scarpe tocco 10 e un copri spalle lungo e nero, aveva un po'di mascara e sicuramente ancora qualche altra cosa che io non ero in grado di riconoscere, i lunghi capelli castano scuro ricadevano sulle sue spalle, non erano lisci come al solito, avevano assunto un po' di forma.
-"Eh adesso vediamo di conciarti come si deve."
Prese la piastra e mi trascinò fino in camera dove si trovava Lu, anche lei già pronta avvolta in un fantastico vestito rosso che le stava a pennello, i suoi capelli erano completamente diversi dal solito, erano lisci e le accarezzavano delicatamente il viso.
Lu mi cominciò a truccare ovviamente in un modo casto e leggero, giusto quello che bastava per mettere in risalto i miei occhi azzurri, pure con i capelli fece un capolavoro, non erano più piatti e morti adesso vivevano di  vita propria.
-" Wao Bea sei uno schianto" mi disse Giulia intenta a mettersi ancora un po' di mascara. Io passai lo sguardo su di lei e poi su Ludo, dovevo trovare una via di fuga, ma quale? Guardai attentamente entrambe tutte e due indossavano i tacchi mentre io, per ma fortuna ero ancora scalza. Mi alzai di scatto dalla sedia e cercai di uscire dalla stanza per rinchiudermi in bagno ma Giulia lesse il mio messaggio e riuscì ad afferrarmi giusto in tempo.
-" Non ci pensare minimamente adesso noi usciamo, andiamo a cena e poi ci andiamo a divertite, punto."
In quell'istante capii che nessuna preghiera, nessuna scusa e nessuna supplica le avrebbe fatto cambiare idea, così decisi di prendere un paio di scarpe nere leggermente rialzate e uscii di casa accompagnata da Ludo e Giulia al McDonald's.

Arrivammo all'entrata di quel posto, non meritava neanche un nome, faceva schifo chissà cosa ci mettevano in quei panini, si polletti  come no, non ci credevo minimamente.
-" State scherzando spero? Io mi rifiuti di entrare qua dentro vestita così e di mangiare quella cosa!"
Ludovica e Giulia mi ignorarono completamente mi sfilarono davanti ed andarono ad ordinare alla cassa. Alzai gli occhi al cielo stufa di fare tutto quello che volevano, presi e uscii dal locale cercando di placare i nervi. Presi il telefono per controllare l'ora, erano solo le 20.30 ed io ero già distrutta, sbuffai e rimisi il cellulare nella borsetta e fu proprio lì che i miei occhi incontrarono lo sguardo di Mister maglietta nera, era la a qualche passo da me scherzava e rideva con altri tre ragazzi, sorrideva ed era ancora più bello rispetto alla prima volta che l'avevo visto. In quel momento non indossava più la maglietta a nera di qualche ora prima, aveva indosso una camicia bianca che gli valorizzava i suoi pettorali e dei jeans neri che mettevano in risalto le sue gambe muscolose. I suoi occhi si incrociarono con i miei e per un momento mi sentii mancare, un brivido mi salì lungo la schiena e una strana morsa mi colpì allo stomaco. Mi morsi le labbra difronte a tale bellezza, lui mi guardò dall'alto al basso e uno strano sorrisetto gli comparve in viso. Mi sentivo troppo a disagio e dunque presi e ritornai dentro al Mc però sempre osservando molto attentamente quel ragazzo che aveva ancora lo sguardo puntato nella mia direzione e ignorava le parole dei suoi amici che gli facevano segnali di fumo.
-"Ma dove ti eri cacciata?" Squittì Giulia con in mano le sue solite crocchette di pollo-" Ti abbiamo cercato ovunque"
-"Ero andata fuori, l'odore che c'è qua dentro mi da la nausea."
-"Sei strana è successo qualcosa?"
-" No stai tranquilla"
-" Tieni ti abbiamo preso un panino" mi disse Ludo passandomi il sacchetto, lo presi e cominciai ad addentare il panino quando mi sentì la pelle percorsa da una serie di brividi. Alzai lo sguardo e lui era lì, seduto su uno sgabello aspettando i suoi tre amici che stavano ordinando alla cassa. Non si era accorto di me, ma io sì. Cercai di distogliere gli occhi da lui quando questi ultimi finirono per incontrare due occhi marrone chiaro con delle sfumature d'orate, si passò una mano tra i capelli senza perdermi mai di vista. Mi sentivo così strana ma molto probabilmente era per le troppe emozioni provate durante quella giornata. Non riuscendo a sopportare tutte quelle sensazioni mi alzai e presi la mia borsetta.
-" Andiamo?" Chiesi ma risultò più come un ordine. Ludo e Giulia si guardarono confuse ma non mi contradissero, presero le proprie cose e tutte tre insieme uscimmo dal locale dirigendoci verso il Grillo.
-"E adesso comincia la vera festa" disse Giulia battendo le mani, io le sorrisi ma dentro di me la festa era incominciata già da un bel po', dal momento che avevo incontrato quegli occhi marroni. No non è per me, sospirai come per liberarmi da quel pensiero e respirai quell'aria di primavera, forse era giunto il momento di andare avanti.

Beneath your beautiful Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora