Cap 11

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Certe volte purtroppo la vita ci mette davanti a situazioni difficili e tristi per me una di quelle situazioni era stata la morte di mia nonna.
Fin da piccola tra me e mia nonna c'era stato un rapporto strano, uno di quelli che è difficile avere con una persona, noi due ci completavamo a vicenda, lei sapeva sempre cosa dirmi e cosa fare per farmi sentire meglio. Mia nonna insieme ai miei genitori e a mio nonno è stata sempre un punto di riferimento, lei rappresentava il rifugio, la casa in cui trovare sicurezza e amore, ogni problema che avevo, ogni insicurezza ne parlavo sempre con lei. Lei era stata sempre presente in ogni minuto della mia vita, lei mi aveva insegnato che l'impegno sarebbe sempre stato ricompensato e l'amore dato sarebbe sempre stato ricambiato, era stata proprio lei, infatti, a spingermi ad aiutare sempre il prossimo, lei mi diceva sempre che con un semplice segno d'affetto potevi salvare la vita a qualcuno.
Quando lei è venuta mancare insieme a lei è morta per sempre una parte di me, non so ben definire quale, se la mia spensieratezza o la mia infanzia, ma so per certo che quella parte di me, purtroppo, non potrò mai più riaverla indietro, come so che non potrò mai più riavere mia nonna. La vita, però, per quanto sia crudele alla fine ci regala sempre qualcosa; come diceva sempre il mio programma preferito "le perdite possono essere delle conquiste" e infatti in parte fu proprio così. Pochi giorni dopo la morte di mia nonna, non so se per caso o per volere del destino, incontrai Giulia la quale giorno dopo giorno riuscì in qualche modo a riportarmi alla vita, lei mi insegnò a vivere, vivere veramente, mi insegnò che niente era perfetto ma noi potevamo almeno cercare la bellezza, quella pura, mi fece capire che non potevo piacere a tutti e che non potevo prendere troppo a cuore gli insulti, ma dovevo imparare a farmeli scivolare addosso e soprattutto, regola più importante, secondo Giulia nessuno meritava le mie lacrime e che primo o poi tutto si sarebbe aggiustato e infatti così fu.
Mia nonna mi mancherà sempre tantissimo e sarà per sempre dentro di me e nessuno potrà mai sostituirla ma attualmente posso dire che la nonna come sempre aveva ragione, tutto sarebbe andato per il verso giusto. Dopo che lei se ne è andata ho conosciuto Giulia che ormai considero come una sorella, io e mia mamma ci siamo avvicinate tantissimo se non fosse stato per lei molto probabilmente non sarei riuscita a superare molti ostacoli, mio papà è sempre molto presente e mio nonno con gli anni è diventato un vero chef e infine mia sorella per quanto testarda è sempre stata la mia roccia. Insomma anche se a volte la vita ci butta giù possiamo solo darci una spinta dal fondo e ricominciare a vivere, proprio quello che mi aveva detto pochi mesi prima Giulia, quando Luca mi aveva tradita.
-" Bea non puoi fare così" mi disse mentre mi asciugava le lacrime " È un cretino non ti merita"
-" Giu io non ce la faccio senza di lui, è tutto così ingiusto" Giulia si alzò dal mio letto e questo suo gesto mi portò a sedermi e a guardarla in faccia.
-" Bea lo so certe volte la vita fa schifo ma tu hai due possibilità: stare qui a deprimerti e a farti prendere a calci dalla vita oppure alzarti, lottare e prenderla tu a calci. Hai due strade, quale scegli?" Ovviamente io mi ero buttata sul letto a piangere e lei aveva sbuffato e se n'era andata sbattendo la porta e urlandomi dietro di tutto, esattamente quello che stava facendo in quel momento.
-" Bea ma cosa cavolo ti è passato per la mente? Accettare di rivedere quello stronzo del tuo ex, dopotutto quello che ti ha fatto passare? Scusa amica mia ma non ti ho insegnato proprio niente" mi disse Giulia addentando un krapfen. Era lunedì mattina e come ogni giorno prima di entrare a scuola io, Ludo, Giulia, Manuel e Simone ci eravamo incontrati al bar sotto scuola per fare colazione e come promesso, per la gioia di Giulia, stavo raccontando a tutti quanto successo Sabato.
-" Giulia calmati non è successo niente". Le dissi cercando di placare il suo animo, ma niente, lei non sembrò calmarsi, anzi partì con il suo monologo contro Luca.
-" Non dire così Bea perché sappiamo tutte e due che quello è capace di incantati, quindi ti voglio solo ricordare che la persona con cui sei uscita ti ha tradita Bea, TRA-DI-TA non so se riesco a rendere bene il concetto, e mentre tu piangevi per la fine della vostra storia d'amore chissà lui con chi se la rideva, ma pensi sul serio che durante tutti questi mesi lui ti abbia pensata? Pensi sul serio che lui abbia pianto per te? Beh la risposta te la dico io amica mia, è no, N-O. Sai cosa è successo? È successo semplicemente che lui ha visto te e Cristian insieme e si è ingelosito. È ovvio Bea tu sei sempre stata la ragazza buona e gentile pronta a tutto per lui e adesso che vede che ti stai allontanando cerca disperatamente di riaverti, ma non perché ti ama..." Giulia concluse il suo discorso e addentò  un altro pezzo di krapfen con tutta la rabbia che aveva in corpo mentre tutti noi altri restammo ammutoliti dalle sue forti parole. Manuel si girò a guardarmi e vedendo la mia faccia sconsolata mi portò una mano alla spalla.
-" Bea secondo me Giulia sta un po' esagerando..."
-" Un po'?" Chiesi io interrompendolo
-" Ok un po' tanto, però anche secondo me non dovresti fidarti tanto" mi disse lui abbracciandomi. Sapevo che sia Giulia che Manuel lo dicevano per il mio bene, loro mi erano stati vicini dopo il tradimento di Luca, sapevano quello che avevo passato, però non avevano capito che durante quell'incontro non c'era stato proprio niente, avrebbero dovuto preoccuparsi di più per il bacio che c'era stato tra me e Cristian quel Sabato mattina, ma forse quella parte era meglio non raccontargliela.
-" Va bene Manuel starò attenta."
-" Come starò? Hai intenzione di rivederlo? E Cristian?" Mia sorella fece girare verso di se tutta la tavolata nominando il nome di mister stronzetto. Bene  adesso ci mancava solo lei con i suoi melodramma, devo proprio dire che quella giornata era iniziata proprio benissimo.
-" Cosa centra ora Cristian?" Mi chiese Giulia, la quale sembrava essere appena caduta dalle nuvole. Abbassai lo sguardo per non incontrare i suoi occhi che tra un paio di secondi sarebbero diventati carichi di rabbia.
-" Oh santo cielo Bea, non dirmi che sei uscita pure con lui"
-" Oh no Giulia tranquilla, ci si è soltanto ritrovata a letto" mi girai a guardare mia sorella e la trucidai con lo sguardo ma tanto questo servì ben poco perché lei mi rispose con quel suo sorrisetto " Così impari a fare la stupida".
-" Tu che cosa?" Strillarono Giulia, Manuel e Simone insieme.
-" Non è come pensate, Venerdì ero ubriaca e lui mi ha portata a dormire a casa sua e non è successo niente."
-" No certo, si sono solo baciati" mi interruppe Ludo
-" Aspetta Cristian mi aveva detto che ti portava a casa a dormire, non mi ha mai accennato di portarti a casa sua e se io l'avessi saputo..." Si interruppe un attimo e si girò verso mia sorella, come se avesse appena realizzato quello che aveva detto poco prima "... Ok Bea da quando esci con due ragazzi contemporaneamente? Non ti facevo così."
-" Ma cosa dici Giu era ora, finalmente la nostra cara santarellina si comincia a divertire. È stata suora per troppo tempo finalmente si è svegliata, tardi ma si è svegliata" questa volta a parlare fu Manuel che non fu per niente delicato anzi ci andò giù pesante.
-" scusami cosa staresti insinuando?" Gli chiedi piuttosto seccata.
-" Sto dicendo che sei stata mesi a piangere per un coglione Bea. Finalmente adesso è arrivato Cristian che ti ha dato una svegliata."
-" E che svegliata" continuò Simone
-" Ok stop, fine. Io e Cristian siamo solo amici, e non  succederà niente fi più, quindi Manuel se tu pensi che con il termine "svegliata" significa che ci andrò a letto insieme ti sbagli fi grosso. Sono sempre la solita paranoica Bea e adesso andiamo." Presi le mie cose e mi alzai dal tavolo dirigendomi verso l'uscita seguita dai miei amici che però rimasero un po' dietro di me dato che ormai mi conoscevano bene e sapevano che in quel momento ero arrabbiata ed era meglio lasciarmi stare.
Quando arrivammo davanti a scuola Giulia mi affiancò e mi prese per il braccio.
-" Bea senti mi dispiace per la reazione di prima e solo che non voglio che tu rimanga ferita"mi disse cercando di riapacificarsi con me.
-" Lo so Giulia, lo so" e lo sapevo veramente, sapevo che qualunque cosa avrei fatto Giulia ci sarebbe sempre stata, era una vera amica, una di quelle che non ti abbandonano mai nonostante tutto. Giulia ci sarebbe sempre stata, di questo ne ero certa, avremo potuto litigate mille volte ma ogni volta ci saremo chiarite. Con lei era così, potevamo urlaci dietro di tutto che poi dopo cinque minuti ci saremo ricominciate a parlare come se nulla fosse successo, ed era proprio questo una delle cose che più adoravo di lei. Sì, è vero, era testarda, permalosa e si doveva sempre fare ciò che voleva lei ma d'altro canto a modo suo era dolce, gentile e si preoccupava sempre per i suoi amici e queste cose battevano di gran lunga tutti i suoi difetti.
-" Andiamo in classe?" Mi chiese, annuì e per la prima volta in quella mattina avevo di nuovo il sorriso sulle labbra, peccato che quel sorriso non  durò per molto tempo; infatti appena svoltammo il corridoio per andare in classe, vidi Cristian abbracciato a Ginevra, la quale era intenta a sussurragli non so che parole all'orecchio. Non si accorsero della nostra presenza e continuarono a fare ciò che stavano già facendo, Ginevra si staccò da lui sorridendogli e lui ricambiò quel sorriso, quel maledetto sorriso che giusto la sera prima aveva fatto a me, quel sorriso sincero che significa soltanto una cosa... amore, non che io credessi che lui fosse innamorato di me, Ovvio, però da quel modo che aveva di fare, dalle sue parole, dal suo sguardo pensavo che a me, un minimo, ci tenesse e invece mi ero sbagliata, era chiaro altrimenti in quel momento non avrei assistito a quella scenetta da volta stomaco.
-" Mi sei mancato Cris"
Mi sei mancato Cris. Cris? Ma come si permette questa qui di parlargli così.
Non ci potevo credere, era tornato da lei, Cristian era ritornato tra le braccia della vipera ed io stavo pure lì a guardare quei due, no non potevo stare là a farmi prendere in giro in quel modo. Sì lo so, eravamo soltanto amici ma io dico almeno un minimo, sapeva che io e Ginevra ci odiavamo a morte.
Presi un respiro profondo, mi feci coraggio e passai insieme a Giulia davanti a loro per andare in classe, fu proprio in quel momento che Mister stronzetto si accorse della mia presenza e si staccò immediatamente da Miss stronza oca Ginevra Valli.
-" Beatrice" disse lui rimanendo di sasso, era ovvio che non si aspettasse di trovarmi la, mi girai a fissarlo e giurai a me stessa che quella sarebbe stata l'ultima volta che miei occhi azzurri sarebbero stati in contatto con i suoi, giurai che quella sarebbe stata l'ultima volta che mi avrebbe vista e infine giurai a me stessa che quella sarebbe stata l'ultima volta che mi sarei fatta prendere in giro dai ragazzi. Mi bruciavano gli occhi da quanto stavo trattenendo le lacrime, ma non volevo che lui vedesse quanto quella scena mi avesse fatto male e soprattutto non volevo accettare di esserci rimasta così male di fronte a tutto quello, perché accettarlo significava ammettere che in fondo, ma proprio in fondo in fondo, io un pochino a lui ci tenessi.
Non volevo e soprattutto non potevo, scossi la testa e mi girai in direzione dell'aula intenta ad andarci, ma ancora una volta quella voce profonda e maledettamente sexy mi bloccò.
-" Bea aspetta, non è come sembra noi due siamo solo..." Non volevo sentire alcuna spiegazione, era già tutto fin troppo chiaro: il comportamento di quel Sabato mattina, il non volermi presentare al padre, ora quadrava tutto, Ginevra era la sua ragazza, lo era sempre stata.
Con tutta la forza che mi era rimasta decisi di interrompere Cristian e dirgli solo una parte di quello che in realtà avrei voluto urlagli contro in quel momento.
-" No Cristian, non mi interessa" gli dissi a denti stretti " Ti auguro di essere felice con lei, siete perfetti insieme". Detto questo presi e seguita da Giulia, la quale era ancora più confusa dopo quella scena, me ne andai in classe.
-" Bea ti prego aspetta " Cristian mollò Ginevra e si mise a rincorrermi ma io affrettai il passo e arrivai giusto in tempo in classe.
Non mi importava di Cristian, non mi piaceva nemmeno e non volevo avere  niente a che fare con lui, neppure lo conoscevo, ma allora perché faceva così male? Quella domanda mi risuonò in testa per tutto la durata delle prime due ore, prima che accadesse quello che mi avrebbe poi fatta penare a lungo.

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