Quando ero alle medie ogni volta che mi dovevo incontrare con le mie amiche, ero travolta da un leggero stato di ansia. Dentro di me, infatti, regnava il timore che loro mi dessero buca e proprio per questo motivo tutte le volte che mio padre mi accompagnava con l'auto nel posto prefissato per l'appuntamento, gli dicevo di andare via prima perché non volevo vedesse la mia delusione se quel timore si fosse realizzato. Ogni volta, dunque, arrivavo prima per non testare sospetti in mio padre, però non appena lui se ne andava e nell'arco di dieci minuti non cominciava ad arrivare nessuno, una stretta forte mi prendeva lo stomaco, il respiro mi mancava e una leggere tensione cominciava a crescere dentro di me.
Era esattamente così che mi sentivo in quel momento, era mercoledì mattina e cosa più importante era l'ultimo giorno di scuola, da lì a poche ore sarei stata finalmente libera da quell' inferno.
Era passata una settimana esatta dall'ultima volta che avevo visto e sentito Cristian, dopo quella discussione mister stronzetto non si era più fatto sentire, era completamente sparito dalla faccia della terra. Durante quei giorni non avevo ricevuto nessuna chiamata, nessun messaggio, niente di niente, il silenzio totale. Avevo perso gran parte del tempo distesa sul letto a guardare lo schermo del cellulare, aperto su Whatsapp, nella speranza che mi arrivasse un messaggio, bello o brutto che mi riportasse sue notizie ma purtroppo quel desiderio non si era mai realizzato e così dopo un due, tre giorni avevo completamente perso le speranze. A mister stronzetto non importava niente di me, era chiaro, aveva trovato la prima scusa valida per allontanarsi da me ed io lo dovevo accettare, anzi forse era meglio così. Ero sempre stata dell'idea che se una cosa fosse stata destinata a compiersi nessun ostacolo avrebbe potuto impedirlo, evidentemente quello era un segnale, io e Cristian non eravamo compatibili l'uno con l'altra, invece con Luca sì.
Dopo quell'incontro avvenuto una settimana prima, io e Luca ci eravamo riaviccinati molto, lui aveva ripreso a scrivermi ogni giorno per sapere come stessi ed io avevo incominciato a rispondergli di nuovo. Non era la stessa cosa di prima e sinceramente parlando non sarebbe potuto essere altrimenti, ma Luca mi faceva sentire bene, felice e soprattutto importante cosa che nei due anni di relazione non aveva mai fatto, si vedeva che era intenzionato a riconquistarmi ma io avevo ancora una grande confusione in testa e cosa più importante non mi fidavo più di lui.
-" Bea ne abbiamo già parlato, sono cambiato. Ti giuro che se potessi tornare indietro non lo rifarei." Mi aveva detto al telefono venerdì sera.
-" Ma non puoi e io purtroppo non posso costringermi a fidarmi di te"
-" Bea..." aveva pronunciato il mio nome, in quel modo che avevo sempre adorato, in quel modo in cui capisci subito che sei importante per quella persona.
-"Si?" Gli chiesi sospirando.
-" Lo sai" mi disse semplicemente quelle due parole ma io capii tutto e sì, era vero, Luca ci teneva a me, non sapevo ancora con estrema certezza se mi amasse ma credo ci andasse molto vicino.
-" Devo andare" tagliai corto e feci come per attaccare il telefono ma la sua voce mi bloccò.
-" Ti amo" mi disse quasi sussurrando. A quelle parole il sangue nel corpo si raggelò e un brivido mi percosse la schiena, era mesi che speravo di sentirgli pronunciare quelle parole, mesi che aspettavo di tornare insieme a lui, ma sentendo quelle parole, in quel momento, i miei pensieri furono altri.
-" Luca ho bisogno di tempo, ti prego" lo supplicai, lui sospirò e compresi che era rimasto abbastanza deluso come risposta ma sinceramente non volevo mentirgli, tornare con lui per poi non essere felici entrambi, prima volevo fidarmi ciecamente di lui.
-" Prenditi tutto il tempo che vuoi, ma lo sappiamo entrambi che ci apparteniamo Bea, ci siamo sempre appartenuti" detto questo chiuse la chiamata e mi lasciò in testa mille dubbi per tutta la notte.
-" Finalmente il gran giorno è arrivato, non ci speravo più ormai" una Giulia saltelante si avvicinò a me ed a mia sorella che avevano appena messo piede nell'atrio di quell' inferno.
-" Wao qui qualcuno è al settimo cielo" Manuel si unì al nostro gruppo e sorrise a Giulia che nel frattempo si era calmata, le sorrise dolcemente e lei stranamente ricambiò.
-" Vedo che avete risolto i vostri problemi" gli chiesi cercando di scoprire qualcosa in più, come risposta ottenni un sorriso a trentadue denti di Manuel che mi cinse il collo con il braccio.
-" Tutto a posto"
-" Bene" gli risposi
-" Ragazzi non per interrompere questo momento ma dopo scuola avete intenzione di fare qualcosa?" Ci chiese mi sorella.
-" Che domande Lu, andiamo al mare, basta libri, basta studio. Finalmente vacanza" le rispose Giulia euforica.
Ci mettemmo tutti a ridere e ci dirigemmo verso le nostre classi, per l'ultima volta. Girammo l'angolo che separava la classe di Ludo e Simone dalla nostra, eravamo pronti a salutarci come ogni mattina, ma prima che Ludo e Simo entrassero in classe Manuel li fermò.
-" Ah si mi sono dimenticato di dieci che vengono anche Tommaso e Mattia al mare con noi e dopo insieme andiamo a casa di Cris" al solo sentir pronunciare quel nome il cuore cominciò a battere più forte e una fitta mi prese lo stomaco, avrei rivisto Cristian dopo una lunga settimana fatta di silenzi, mi sarei di nuovo trovata in pericolo, avrei perso tutte le convinzioni che mi ero fatta durante quei giorni. Non potevo rivederlo, avevo chiesto a Luca tempi per fidarmi di lui, per perdermi di nuovo in lui ma ero sicura che una volta visto mister stronzetto tutte le mie certezze sarebbero svanite nel nulla. Mi ero abituata alla sua assenza, in parte, si avevo pensato a lui i primi giorni ma dopo Luca mi aveva fatta sentire meglio, mi aveva convinta di questo e io volevo rimanerlo. Luca, se ben strano da dire, rappresentava sicurezza e rifugio, Cristian invece brivido e passione ed io avevo sempre preferito scegliere la sicurezza piuttosto che il rischio. Volevo scegliere casa, e all'epoca Luca era la mia casa, lo era stato per anni e anche se mi aveva tradita c'era qualcosa in me che mi portava sempre da lui, non se per abitudine o per paura ma ero certa che se Cristian mi avesse fatta soffrire non sarei riuscita a riprendermi, ne ero convinta. Lui era il pericolo e io volevo scappare, come sempre avevo fatto.
-" Bea ti va bene?" Mi chiese Manuel un modo affettuoso.
-" Beh io... ecco... Non so"
-" Bea non c'è Cris deve preparare casa" dopo quella risposta fui costretta ad accettare ma non so per quale motivo non mi convinse del tutto e trascorsi tutta la prima ora a pensarci.
Per fortuna l'ora della Martinelli passò veloce, possibile che quella vipera ci volesse far fare lezione anche l'ultimo giorno?
Durante la seconda ora, quella del prof di scienze, sistemammo sui banchi patatine, pop corn e alcune bibite pronti per fare un piccolo festino per fine anno. Tutti cominciammo a mangiare e mille voci riempirono la stanza, io come al solito mi trovavo in un angolo della classe insieme a Giulia e Manuel e il mio scopo era quello di scoprire che cosa fosse accaduto tra loro due.
-" Allora mi volete dire che cosa sta succedendo tra voi due?" Domandai curiosa, Manuel e Giulia si scambiarono una veloce occhiata di intesa, come due complici.
-" Cosa intendi?" Mi chiese Giulia facendo finta di cadere dalla nuvole.
-" Dai Giu, non sono stupida è chiaro che tra voi due sia successo qualcosa" Manuel tossì e sì girò dall'altra parte e ottenne un' occhiataccia da Giulia.
-" Allora?" Insistetti, Manuel finalmente riprese a guardarmi e fece cenno a Giulia per parlare.
-" Ma niente di che Bea, avevamo semplicemente litigato per una cavolata, davvero niente di serio" Quello che mi disse Giulia risultò più come una scusa che volesse dire a se stessa che la verità.
-" Una cavolata?" Le chiese Manuel, lei annuì con fare sicuro e mi sorrise.
-" Bene buono a sapersi" concluse lui incrociando le braccia, Giulia lo ignorò totalmente e prese a riconcentrarsi su di me.
-" Ma tu piuttosto dimmi, come mai hai litigato con Cristian?" E lì per la seconda volta nel giro di due ore risentii quella strana sensazione allo stomaco.
-" Lasciamo stare, non voglia parlare di lui" Giulia si alzò di scatto e mi studiò attentamente.
-" Beatrice Salviati mi vuoi dire perché tu ti risenti con quello stronzo del tuo ex?" A quelle parole scattai in piedi anche io pronta a rispondere ma non feci in tempo poiché il mio sguardo rimase catturato in due occhi color nocciola che mi stavano fissando mentre miss oca Ginevra Valli gli ronzava a torno. Davanti a me, dopo una settimana, c'era di nuovo mister maglietta nera che mi stava guardando a bocca aperta.
Era bellissimo come l'ultima volta che l'avevo visto, indossava una maglietta arancione chiaro e dei semplici jeans, aveva la barba di qualche giorno che gli incorniciava il viso, gli occhi erano stanchi come quelli di uno che non dorme da giorni, i capelli erano scompigliati come al solito ma avevano anche un certo ordine e i suoi occhi restavano sempre i suoi occhi, quel color marrone chiaro che andava a sfumarsi con il grigio, da togliere completamente il fiato.
Miss oca Valli interruppe la mia contemplazione fiondandosi tra le sue braccia.
-" Mi sei mancato Cri"
"Mi sei mancato Cri" davvero patetica.
-" Bea tutto bene?" Mi chiese Giulia preoccupata, annuì e cercai di respingere tutta la delusione che mi aveva travolta. La risposta era no, non gli ero mancata affatto e la dimostrazione stava esattamente di fronte ai miei occhi. Mi girai dall'altra parte e mi costrinsi a non guardare quelle scenetta patetica ma la mia intenzione risultò più difficile del previsto dato che sapevo per certo che avevo gli occhi di Cristian puntati addosso. Decisi dunque di alzarmi e uscire dalla classe per i restanti quindici minuti prima del suono della campanella, tanto era l'ultimo giorno. Presi ed uscii ma nell' uscita le nostre spalle si toccarono e i nostri sguardi si incrociarono e anche se per pochi secondi, potei percepire nei suoi occhi la mia stessa sofferenza.

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Beneath your beautiful
Teen FictionVi è mai capitato di incontrare una persona che vi abbia sconvolto la vita? Che vi facesse sentire amati? Che con uno solo sguardo capiva tutto, i tuoi pensieri, le tue paure, le tue debolezze? A Beatrice Salviati sì, proprio lei una ragazza deter...