Chiusi il portone alle mie spalle e andai dritta in casa, non appena varcai la porta d'entrata ad attendermi sul divano c'era Ludo, che mi stava guardando con un sorrisino spiaccicato in faccia. Alzai gli occhi al cielo e andai verso camera mia, Ludo sbuffò e sbattendo i piedi per terra, come se fossimo le uniche ad abitare in quel condomino, mi raggiunse in corridoio.
-" Bea, allora?" Mi girai di scatto a guardarla e mi posai sul muro scivolando pian piano per terra, fino a sedermi.
-" Allora cosa?" Le chiesi spalancando le mani, Ludo si sedette di fronte a me e mi sorrise nuovamente ma questa volta il suo sorriso era diverso, era il sorriso di una che ha capito i mille problemi che ti affliggono la testa e quindi in qualche modo ti cerca di aiutare.
-" Ti piace molto vero?"
-"Stai scherzando spero!"
-" Beatrice..."
-" Beatrice cosa? Ludo ma ti rendi conto di quello che stai dicendo?" Ludovica si alzò e si sedette vicino a me, mi fissò il viso, studiando ogni espressione che facevo, poi una volta finita la sua ispezione mi tirò verso di se e mi abbracciò.
In un primo momento rimasi di stucco ma poi ricambia l'abbraccio e per la prima volta dopo tanto tempo decisi di liberarmi da quel peso che mi portavo dentro da settimane se non mesi. Avevo tenuto tutto dentro, sì certo avevo raccontato ai miei migliori amici tutti i miei brutti momenti ma non mi ero mai liberata totalmente delle mie preoccupazioni, timori e desideri. Non avevo mai detto a loro come stavano realmente le cose, la paura immensa che avevo di tornare ad essere la ragazzina patetica delle medie, la paura che Ginevra l'avesse vinta un'altra volta su di me e infine il terrore di rimettere il mio cuore in gioco. Poi c'era Luca che era tornato così all'improvviso, senza avvisi e nonostante mi avesse ferita a morte esercitava ancora un certo potere su di me; infatti dopo il nostro breve incontro avevo pensato alle sue parole, sul fatto di ridarci una possibilità, magari questa volta avrebbe funzionato, magari veramente mi avrebbe reso felice, però poi questi pensieri svanivano alla vista di Cristian. Lui riusciva in qualche modo a farmi sentire viva, importante e speciale, riusciva a farmi provare delle cose mai sentite, tutte le litigate, i baci e i sentimenti contrastanti nei suoi confronti mi terrorizzavano.
Tra me e mia sorella calò un silenzio che durò per un paio di minuti, anche se secondo me parevano ore, e in quel momento mi resi conto che non potevo più stare zitta.
-" Ludo?"
-" Si?"
-" Ho paura." Mia sorella si girò a guardarmi confusa.
-" Di cosa?"
-" Di buttarmi di nuovo, di rischiare, ho paura di rimanere delusa, ferita e schiacciata da miss Valli. Ho paura Ludo non ce la faccio più, mi sembra di essere in trappola, non riesco più a dormire alla notte sono assilata da incubi che riguardano Luca e Ginevra." Le dissi tutto questo senza neanche una pausa, senza neanche un punto, mi sfogai, le dissi tutto quello che provavo, tutto quello che avevo passato. Lei rimase colpita davanti a tutte queste mie insicurezze e io per l'ennesima volta in quel giorno sentì qualcosa dentro di me spezzarsi.
-" Beatrice ascoltami, non puoi vivere con il terrore ci sarà sempre qualcosa che andrà male e noi purtroppo non possiamo farci niente. Io non ti posso dire che non sarai mai più ferita da qualcun'altro, perché sicuramente succederà, è la vita, ma questo non significa che tu debba nascondere la testa sotto terra e non conoscere più nessuno. Bea devi lasciarti andare, vivere il momento, quello che è stato è stato, pazienza è andata così ormai, non puoi fare niente per modificarlo ma puoi vivere il presente e non ripetere gli stessi errori. Luca ti ha ferita, è vero, ma questo non vuol dire che tutti i ragazzi siano così.
E poi lasciati dire una cosa tu non puoi toglierti il sonno per due idioti, Bea tu sei forte Ginevra non ha più alcun potere su di te, devi solo crederci." Ludo finì il suo lungo monologo e esattamente in quell' istante mi resi conto di avere la migliore sorella del mondo, l'abbracciai e le sussurai un sincero grazie all'orecchio, lei mi sorrise e poi si alzò aiutando me a fare lo stesso. Varcai la porta della mia camera e lei della sua ma proprio mentre stavo per entrare mi bloccai.
-" Comunque a me lui non piace."
-" Chi Luca? Era ora sorella" Sgranai lo sguardo, cosa centrava Luca ora?
-" No, Cristian" Ludo mi sorrise e si avvicinò a me appoggiandomi una mano sulla spalla.
-" Ancora non lo sai..."
-" Che cosa?" Le domandai curiosa, ma lei si limitò a fare una piccola risatina per poi sparire in camere sua.
Mi buttai sul letto esausta di quella giornata intensa, chiusi gli occhi e per la prima volta durante tutto quel giorno cercai di non pensare a niente, di riposare e basta, ma purtroppo quell'imprese risultò alquanto difficile, non appena chiusi gli occhi rividi la scena di un'ora prima davanti a me. Non sapevo spiegarmi bene cosa fosse successo, sapevo solo che tra le braccia di Cristian avevo realizzato per la prima volta la mia paura di perderlo, non sapevo cosa ci legasse ne tanto meno cosa sarebbe successo tra di noi, sapevo solo che lui era riuscito, non so ben spiegarmi in che modo, a buccare la bolla nella quale ero stata rinchiusa tutto il tempo.
Le labbra, il sorriso e la voce di Cristian erano fissi nella mia mente quando il cellulare suonò. Senza neanche leggere il nome della persona che mi stava chiamando, risposi ma non appena sentì la voce dall'altro capo del telefono. Il suono profondo della voce di Luca rimbombò nelle mie orecchie facendomi battere forte il cuore.
-" Ciao Bea" Bea, anche il mio nome pronunciato da lui diventava più bello.
-" Luca! Ciao, come mai mi hai chiamata?" Gli chiesi ancora scioccata di sentirlo.
-" Volevo sentirti... Bea mi manchi, non riesco a smetterti di pensare, sei ovunque" A quelle parole un brivido mi percorse tutto il corpo, erano le parole che avevo desiderato sentirgli dire per mesi. Avevo sperato che lui stesse male almeno quanto stavo io, avevo sperato di mancargli così tanto da togliergli il fiato e adesso lui era la a dirmi esattamente quello.
-" Luca senti io..."
-" No Bea ti ho visto quella sera con Cristian e non posso accettare che tu stia con uno così. È un idiota Bea, ti farà soffrire" sentendo quelle parole mi cominciò a salire un nervoso, proprio lui parlava di farmi soffrire? Lui che mi aveva tradita, lui che mi aveva preso in giro umiliandomi totalmente, adesso mi veniva a dire questo? Era il colmo.
-" Proprio tu che sei stato il primo a spezzarmi il cuore ti permetti di parlare di Cristian" dall'altro capo del telefono sentì un lungo sospiro.
-" Lo so di aver sbagliato Bea, sono stato uno stronzo ma mi manchi e non voglio perderti"
-" Luca senti..."
-" Bea ti prego dammi un'altra possibilità, Cristian non ti merita"
-" ah perché tu sì?" Stavo perdendo il controllo e il mio viso ormai era coperto da lacrime, lui mi faceva sentire così debole e insicura ma allo stesso tempo protetta.
-" Bea ti prego fidati di me"
-" Fidarmi?"
-" Bea devi ascoltarmi ti prego vediamoci"
-" Io non penso sia una buona idea"
-" Non ci credo"
-" Cosa?" Gli chiesi infastidita
-" Ti fai comandare da lui"
Non ci potevo credere, ma veramente pensava che fossi la tipica ragazza da farsi mettere i piedi in testa?
-" Ma cosa stai dicendo Luca? Poi io e Cris non stiamo neanche insieme"
-" Allora vediamoci"
-" No" Non volevo sapevo che se avessi accettato il suo invito sarei finita per cadere di nuovo tra le sue braccia, non mi era ancora passata del tutto.
-" Ho bisogno di te" A quelle parole mi sciolsi totalmente, era tutto ciò che avevo sempre desiderato sentirmi dire.
-" Ho bisogno di tempo" detto questo chiusi la chiamata e la confusione nella mia mente aumentò, nonostante tutto Luca riusciva ad esercitare ancora un certo potere su di me e questa cosa non andava a fatto bene, perché questo mi avrebbe portata pian piano a credere meno in me stessa, credere meno in Cristian.
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Beneath your beautiful
Fiksi RemajaVi è mai capitato di incontrare una persona che vi abbia sconvolto la vita? Che vi facesse sentire amati? Che con uno solo sguardo capiva tutto, i tuoi pensieri, le tue paure, le tue debolezze? A Beatrice Salviati sì, proprio lei una ragazza deter...