Don't Let Me Go

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HARRY

Mi spogliai quando arrivai a casa da delle compere. Avevo appena comprato il regalo per il compleanno di Louis, cavoli stava già per compiere 25 anni, ma la cosa bella che non cambiò di una virgola. Sembra sempre un bambino perché ci vuole fare divertire, perché lui è fatto così, ma è molto maturo, anche se nessuno lo direbbe. Peter Pan lo chiamava, il suo Peter Pan; anche se in teoria dovevo essere io ma adesso come adesso poco mi importava dal momento che non faceva più parte della mia vita. Misi il pacchetto dentro un cassetto che pensavo che fosse completamente vuoto;  era proprio vero: era inutile che lasciavo alle spalle ciò che non volevo nel mio presente, perché in un modo o nell’altro esso sbucava quando voleva. Ed ecco che davanti ai miei occhi c’era quella piccola scatolina in velluto blu, quella che le avrei dato a Natale dalla mia famiglia, quella che l’avrebbero vista tutti e avrebbero assistito al mio fidanzamento con lei e invece era lì ancora chiusa e non verrà mai messa ad un dito, nemmeno se incontrerò un’altra ragazza, anche quella giusta.

Scesi in salotto e mi buttai sul divano, anche se dovevo cambiarmi di nuovo per uscire con Ed, ma preferivo starmene a casa. Mi buttai anche nei miei pensieri, nel mio passato, non di tre anni fa, non dovevo sempre e solo pensare a quei momenti, ma un passato ancora più remoto. Quando il mio cuore e corpo apparteneva a quegli occhi azzurri a quelle labbra chiari e sottili e a quei capelli lisci e castani; quando apparteneva a lui, a Louis. Era iniziato tutto come un gioco, stavamo a quello che diceva le fans, finchè amicizia si trasformò in amore. Non ero gay e che non sempre si può decidere chi amare, non sempre ci si attrae il sesso opposto pur essendo di sapere di essere un etero convinto, ma ecco che tutto ciò che ci succedeva attorno ci fece amare. Mi spuntò un sorriso, quello era un bel periodo, ed era bello ricordarselo ogni  volta. Ed era tutto vero e mentire alcune volte faceva male, dire che non c’era nulla e che eravamo solo amici; adesso siamo solo amici anche se a volte mi passa per la mente di volerlo baciare o mordergli il collo, ma è acqua passata lui ormai è fidanzato con Eleanor ed io be’ me ne stavo qua aspettando qualcosa ma non si sa dire bene cosa.

Con una mano premevo il pulsante per cambiare canale sul telecomando, ma ovviamente non c’era nulla e con l’altra accarezzavo Yionki che dormiva; forse dovevo uscire, mi stava annoiando, ma il tempo non era dei migliori e da un momento all’altro poteva nevicare. Quasi mi addormentai facendo zapping per i canali e accarezzando, ma i miei occhi si aprirono quando sentii la porta chiusa a chiava che si stava aprendo. Così mi alzai sapendo che era Ed.

“Non ti ho scritto che non venivo stasera Ed, ti prego!”

“Vorrei tanto essere lui, sai con quella bella chioma rossa e occhi azzurri, ma purtroppo sono io… Wenn.”

A Momenti svenivo, ero più che sicuro. Se prima stavo dormendo questo era solo un sogno, perfetto. La guardavo senza espressione visiva, anche se dentro morivo dalla voglia di… piangere? sorridere? Non lo sapevo, eppure sembrava così reale, non mi sembrava di vivere in un film come di solito mi accade quando sogno e lei rimaneva vicino alla porta ormai chiusa, anche lei senza espressione su quel visivo che ho sempre voluto rivedere. Dovevo ammetterlo, la voglia di vederla era enorme. Quegli occhioni verdi, le labbra carnose e costantemente screpolate e le guance un po’ paffutelle, pur essendo che lei era quasi come uno scheletro. Ma davanti a me c’era sempre quello, tranne i capelli che erano castani lunghissimi e lisci. Era bellissima. Ebbi un sussulto nel squadrarla dalla testa ai piedi, ma poi ricordai il dolore.

“C-ciao…” accennò lei.

“Che ci fai qua? Pensavo che avevi chiuso con noi!” C’era rabbia nelle mie parole.

“Non ho mai chiuso con voi, tanto meno con te. Forse sei tu che hai chiuso con me, dal momento che non rispondevi a nessuna chiamata e messaggio. Ho provato in tutti modi, ma era inutile. Provato finchè Louis mi disse che avevi cambiato numero e allora mi rifiutai e non glielo chiesi nemmeno. Avevo perso ogni speranza, io? Certo!”

Never Forget Who You Are (seguito: dietro ad ogni sogno)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora