Not Interest Me

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                       Not Interest Me

WENN

MI incamminai con Harry all’interno dello stadio, non andammo sugli spalti e la cosa mi turbava. Una volta fermi cercavo con lo sguardo gli altri; in campo c’era Louis che stava giocando e verso le panchine con una cartellina in mano c’era Niall, nessuna traccia di Zayn e Liam. Guardai verso le tribune, ma nulla. La suoneria del telefono di Harry mi riportò a lui che mi ero quasi dimenticata che era alla mia sinistra.

“Ma dove siete? Non vi vedo, Liam!” Notai un braccio che si agitava con un ombrello in mano, così picchiettai sulla spalla del ragazzo e indicai dove avevo visto Liam.

“Ah vi ho visto.” Non mi concentrai sulla conversazione, ma sul pacchetto che Harry aveva in mano. “No, non veniamo. Da qua si vede meglio.” E staccò la chiamata.

“Non lo apri?” Harry corrugò la fronte “… quello che hai in mano.”

“Aaah! È per te.”

“Per me?” la mia voce era stupita come anche ciò che provavo. Me lo diede e lo aprii subito, lo feci uscire il contenuto lentamente e quando riconobbi le cinque facce capii che quello era il CD che Zayn mi aveva parlato, il loro CD.

“Mi ha detto che avresti capito…”

“Si, infatti è così.”

Mi girai con tutto il corpo verso di lui, il suo labbro inferiore era da nascosto da quello superiore e le mani vagavano nei suoi capelli troppo lunghi.

“Harry?!”

“P-perché ci sono le canzoni che ho scritto quando ci siamo las-“

“Perché hai condiviso quella canzone? Che cazzo mi significa, eh?”

“Io non lo so…” ed io ero la regina d’Inghilterra; l’avrei ammazzato.

“Harry, per favore… parla. Sono stanca di questa situazione, okay?”

Mi manchi. Rivederti è stato bello e non voglio litigare con te ogni volta che ci vediamo, sei speciale…” gli calò la voce due volte, al ‘mi manchi’ e alla fine, ma no, non potevo.

“Sono stata speciale, dai ammettilo!”

“No, per me lo sei ancora!” spalcai la bocca. Questa rivelazione mi stupii abbastanza da rimanerne scioccata, tanto che volevo dirgli una cosa.

“Non sto più con Matt… ma Harry, dovresti farti una vita. Basta, sul serio…” Il viso del ragazzo lo notai più rilassato e sereno.

“Allora perché l’hai mollato?”

“Perché mi stava rompendo le palle.” Harry scoppiò a ridere e non potei che seguirlo. “Comunque non scherzo, va bene amici, ma non fare il passo più lungo della gamba…” Il riccio si girò con scatto verso di me con un sorriso che sembrava non avesse né un inizio e né una fine e sentii una strana sensazione dentro di me, era bella. Posso dire solo questo.

“Harry!!!! Solo amici, anzi… conoscenti.”

“Ma avev-“

“Niente MA! Ti conosco fin troppo bene.”

“Vorrei dire lo stesso, Wenn.”

“Sono sempre la stessa di prima.” Le sue parole mi toccarono, come poteva dire quello? Ero sempre io, almeno è quello che credevo.

Mentre pensavo alle sue parole delle braccia mi avvolsero, le sue braccia. Era l’unica cosa che non avevo dimenticato e mentre avevo le faccia nascosta nel suo petto le lacrime iniziarono a scendere lentamente. Sapevo che non saremo stati in grado di mantenere la linea di ‘solo amici’. Anzi, come potevo a mantenerla io, se solo a quel contatto mi sentivo invulnerabile e protetta? Questa volta non me ne sarei andata, sarei rimasta nel bene e nel male.

Mi staccai a asciugai in fretta le lacrime e poi allungai la mia mano: “Amici”

“Amici!” ripeté lui con un pizzico di entusiasmo in più.

Avevamo deciso così, da un momento all’altro. Senza dirci scusa, ma non sarei riuscita, sentivo che dentro di me c’era ancora un forte rancore per lui e sapevo che in qualsiasi modo o momento gliel’avrei rinfacciato. La nostra amicizia aveva tre strade:

poteva durare per tanto; non durare; trasformarsi in qualcosa… il problema che non avevo la minima idea di cosa poteva diventare tutto quello.

La partita era emozionante, ma non stavamo vincendo. Eravamo a metà del secondo tempo e anche se  con Harry avevo lasciato una piccola parte del mio orgoglio, facendolo rientrare –ma solo di un passo- nella mia vita, cercavo di stargli più lontano possibile. Ci saremo detti pochissime parole, non volevo che anche lui facesse del tutto parte della mia vita incasinata; ho dovuto abbandonare una persona che quando sono arrivata mi ha preso e cullata senza sapere che lo stavo usando, per cercare di cucire le ferite che mi sono procurata negli ultimi anni e per ferite non intendo i tagli sui polsi o sulle gambe…

“Come sta and-“ la voce di Harry fu interrotta dal mio cellulare. Il numero non era salvato in rubrica, ma accettai la chiamata.

“Pronto?”

“Ti ho trovato, finalmente!”

Staccai immediatamente prima che mi potessero trovarmi sul serio. Quella voce non l’avevo dimentica: è stata la prima ferita che mi procurai. Una voce che ti incanta, la lingua sembrava accarezzare il palato rendendo il suo accento italiano puro, caldo, ma dannatamente erotico ed eccitante. Guardavo il cellulare con il corpo rivolto verso il campo e un boato prese tutto lo stadio.

“Louis ha fatto goal. GOAAAL!!!” Harry mi prese, il mio fianco sinistro era attaccato al suo addome e mi baciò la guancia.

“Wenn, goal!”

Harry mi riappoggiò per terra e mi osservava, non cercai di deviare il suo sguardo; gli occhi fissavano i miei, le sue irridi verdi erano di un coloro profondo, un verde particolare che tentennava nel blu e nei miei cadde una lacrima.

“Che cosa ti accadendo, Wendy?”

“Non chiamarmi così… ti prego.” Sospirai.

In pochi minuti tra noi successe qualcosa, Harry sembrava aver capito un minimo. Uno sguardo e lui sapeva. Era sempre stato così, ci guardavamo e le sue braccia mi avvolgevano.

“Wenn…”

“Ritorno di un fantasma, nulla di… grave. Siamo conoscenti Harry, non interessarti a me. Pensa a te stesso.”

“Ho come la sensazione che ti devo aiutare, salvare e non posso pensare a me stesso se tu sei qui con me.”

La partita finì e mi incamminai velocemente verso l’uscita. Volevo fare i complimenti a Louis, ma non sarei mai riuscita  a stare ancora vicino a lui, quel ragazzo a cui non potevo farne a meno.

Mentre camminavo verso casa pensai a tutto quello che era successo e tutto mi portava a Harry.

Ti odierò, se posso; se no, ti amerò contro voglia.”

GIOOOOOOOORNOOOOOO!!!

Stiamo facendo piccoli passi. Il seguito ho intenzione di

farlo più lungo rispetto la prima storia. 

I due protagonisti si stanno avvicinando, ma Wenn tende ancora ad avere quel muro che la protegge, non vuole farlo rientrare nella sua vita fin troppo incasinata.

L'ultima frase è una delle mie citazione referite, penso chi sia perfetta per questo punta della storia. Wenn cerca in tutti i modi di odiare Harry, ma se che non ce la può fare, è il suo tutto, quindi l'unica soluzione e amarlo contro ogni voglia, anche contro ogni aspettativa.

Cercherò di aggiornare la prossima settimana.

Voglio pubblicizzare la mia one-shot, l'ho appena pubblica. Si chiama DARCY ed è una Larry, la prima che scrivo. Mi piacerebbe che la leggeste e magari lasciaste un commento.

Un bacio e buona pasqua C:

Never Forget Who You Are (seguito: dietro ad ogni sogno)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora