HARRY
Ci trovavamo vicini al luogo della festa, ma io e Wenn eravamo già ubriachi. Non eravamo ancora arrivati e non era ancora mezza notte, ma d’altronde in Europa era già scattata, ma questa non era una scusa.
“Scendiamo, signorina?” con un sorriso da ebete scosse la testa energicamente.
Aprii la porteria, scesi io e successivamente l’aiutai.
“Harry tienimi. Perché ho voluto mettere questi dannati tacchi?! Ah si, perché qualcuno mi ha detto che mi stavano bene, vero Harry?”
“Scusa” le sussurrai all’orecchio per poi stamparle un bacio sulla guancia. Lei arrossì.
“Mi fai sempre lo stesso effetto…”
Ci avviammo verso la casa in cui c’era la festa, non curanti che avevamo flash ovunque. Appena entrammo sentimmo l’odore di alcool e la musica a tutto volume; il viso di Wenn era raggiante ed io non potevo che stare bene nel vederla così serena, senza pensieri. Potemmo stare insieme solo per poco, che un gruppo di persone mi catturò senza che lo volessi.
“Hey Harry, stai qua?” Mi urlò la ragazza che on riuscivo più a vedere. Avevo progettato, se così si può dire, una serata con lei: l’avrei fatta sentire come una volta, le avrei fatto dimenticare quel passato orrendo che ha dovuto affrontare da sola, senza me, perché lo ammetto, l’orgoglio era al massimo dei livelli o l’ho lasciata al suo destino oscuro non curante che veramente senza me, lei non sarebbe andata avanti. L’anno stava per andarsene ed toccava a me in quel momento ad accoglierla fra le mie braccia a baciarle ogni singola ferita, magari sarebbero svanite, magari ogni male non poteva più sconfiggerla; così allo scattare della mezza notte sarei stato con lei e lei avrei detto tutto quello che mi passava per la testa e quello che non ho mai potuto dirle anche quando c’era, lei se lo meritava ed era arrivato il momento di essere alla sua altezza, era arrivato il momento di prendere in mano le nostre vite e unirle ora e per un tempo lungo, che si avvicina al per sempre ma non lo è, solo perché lei non ci crede.
Dopo che mi staccarono da lei, non la vidi più e i drink circolavano nelle vene e non sapevo quanto potessi essere lucido. Giravo per la casa senza una meta, ballavo come un coglione in mezzo alla pista e subito dopo Nick mi raggiunse insieme ad altre due ragazze.
“Nick!!!!!” urlai con tutta l’aria che avevo nel corpo.
“Ma sei scemo? È il caso di urlare.”
“Scusa e che non sento con questa musica…” Il ragazzo mi scrutò e quando notò il bicchiere che avevo in mano lo prese e lo appoggiò da qualche parte.
“Magari basta bere?”
“Naaaaaa, amico.”
“Harry!!!” due voci femminili si sentirono sopra la musica assordante: erano Asia e Wenn. Quelle due ragazza non dovevano stare insieme, erano uno spettacolo della natura.
“Hey dolcezze!” Mi avvinghiai al loro collo baciando prima una e poi l’altra. “Ho una cosa da proporvi?”
“Spara!” disse Wenn
“Una cosa a tre?”
Wenn sbiancò e Asia sgranò gli occhi, cosa avevo detto di male? Subito dopo scoppiarono a ridere.
“Anche no, Harry. Sei ubriaco e non so quanto tu possa durare, tesoro.”
“Questo lo dici tu, Wendy!” Alzò gli occhi al cielo e cercò di andarsene, ma la presi per il polso.
“Scusa, non volevo. Dai…”
“Asia, forse è meglio se ce ne andiamo.”
“Concordo!” Dopo che i due dall’altra sponda se ne fossero andati, potei stare da solo con lei, con l’unica donna che avrei voluto nella mia vita.
“Balli con me?” le sussurrai all’’orecchio. Non se lo fece ripetere due volte che le sue braccia avvolgevano il mio collo.
“Non volevo farti arrabbiare, prima.”
“Harry sei ubriaco e tanto. Stai zitto!”
“Voglio solo sapere perché hai reagito così…”
Wenn sbuffò e mi era più che chiaro che era infastidita e non più brilla come prima, spensierata come prima.
“Potevi dirmelo che c’era Asia, come fai a conoscerla?”
Riflettei un po’ sulla sua domanda, non mi ricordavo il motivo del perché sapevo il suo passato e cosa centrasse Asia, ma solo quando Wenn appoggiò una mano sulla mia guancia e guardai il suo polso tutto era chiaro.
“Ha fatto lei il dipinto.” Buttò la testa all’indietro.
“Non ci credo! Che piccola bastarda!!” il suo sorriso era malizioso, ma poi si spense subito dopo che incontrò i miei occhi.
Si staccò di me, prese la mia mano e mi portò in una stanza meno incasinata dove c’erano alcune sedie.
“Non sarai lucido, ma sento il bisogno di dirti qualcosa.” Morivo dalla voglia di sapere tutto.
“Quella volta che vidi il mio corpo mal ridotto… be’ non è colpa di un ragazzo che ho avuto, cioè più o meno. Giravo con la brutta gente e finii in un circolo vizioso. A-a pensarci fa ancora m-male…” la sua voce tremava e non potevo vederla così, la presi e l’abbraccia forte.
“Ci sono adesso, non avrai più questi brutti incubi.
“Non è così facile, Harry. Il passato tormenta il presente.”
Nel PROSSIMO CAPITOLO!
"Baciami" non me lo feci ripetere due volte.
Desideravo quelle labbra dalla prima volta che le avevo viste, così carnose.
Mi prese per fianchi nel momento in cui avvolsi le braccia attorno al suo collo. Il suo bacio era sempre uguale, meraviglioso.
Mi bagnò leggermente il labbro inferiore e dischiusi la bocca così che le nostre lingue potessero di nuovo giocare
come qualche tempo fa. La sua mano scese sul mio culo e lo palpò.
Voleva di più.
Volevo di più.
Mi mancava questa cosa.
COME FA IL COCCODRILLO?!?!
Eccomi qua, scusate il ritardo, ma non sapevo come andare avanti.
Si vede infatti, è corto ed bleeee. Ma almeno vi ho anticipato qualcosina
del prossimo. Siete curiosi per cosa accadrà?
Riprenderò a postare una volta alla settimana, in tanto voi fatemi sapere cosa ne pensate belli!!!
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Never Forget Who You Are (seguito: dietro ad ogni sogno)
Fanfiction**** “Non hai paura che un giorno ti vengano a prendere?” “No, non ho paura! Perché dovrebbero?” “Ma ti senti? Dai sei scappata e ti credono morta!” “Ascoltami una buona volta per tutte: questo è il mio posto! Questo è il mio ossigeno, questo è il m...