WENN
“Dove credi di andare?” I miei occhi verdi incontrarono quelli di Harry, di un verde intenso, quasi cupo e abbastanza scuro, da non riuscire a leggerci dentro, come spesso facevo. Il ragazzo stava indossando la giacca, ma notai che gli altri erano ancora a tavola, sul serio: dove stava andando?
“Ehm a fumare!” aggrottai la fronte, non ci avrebbe creduto nemmeno un bambino. “.. e Zayn stava venendo giusto con me!”
Risi sarcasticamente: Harry, che fuma? Ma nemmeno se mi avessero riportato nel passato ci avrei creduto. Così senza speranza, si tolse la giacca e ritornò a tavola. Notai che l’unico posto rimasto era proprio quello vicino a lui, Dio ce l’aveva con me, ne ero sicura. L’odiavo ancora? Eccome, mi ha lasciata come quando un giocattolo non funziona più e quando viene aggiustato e ormai troppo tardi, il bambino si è stufato. Io avevo il mio “ragazzo” e me lo tenevo, anche se la mia mente voleva tutt’altra cosa. Mentre El ci dava la torta, mi venne in mente le parole della mia supplente di Italiano che ho avuto al liceo: “L’occhio ha la sua parte, ma ricordati che la mente vuole tutto.” E con l’occhio io aggiungerei il cuore; la mia mente lo voleva, lo voleva tutto con sé, ma non potevo, l’orgoglio che avevo dentro era troppo forte per abbassarmi ai suoi livelli da… stronzo.
Ci fu un silenzio imbarazzante quando tutti iniziarono a mangiare la torta o forse perché io davo la schiena a Harry e guardavo il muro? Ero troppo imbarazzata così cercai di rompere il ghiaccio che si stava formando in quella casa.
“Allora, hai già aperto i regali, Loui?” il ragazzo posò il piatto e la forchetta e mi guardò sconsolato.
“Mi dispiace… ma si!” come non detto, ora mi sentivo peggio di prima.
“Beati gli ultimi che saranno i primi?!” cercai in tutti i modi di togliermi quella sensazione addosso. Era da un sacco di tempo che non si passava una sera tutti insieme e si vedeva, il problema che le situazioni erano cambiate, e non di poco.
Mi alzai dal tavolo e presi la mia borsa.
“Ecco, questo è per te. Non so se ti piacciano…” Louis scartò la carta e notai un luccichio nei suoi occhi e un sospiro uscii dalla mia bocca.
“Non so se ce l’hai già, ma quando l’ho visto ho pensato che potesse essere un bel regalo per Louis William Tomlinson, vero?”
“Tutti i video di Robbie Williams e di alcuni concerti… Dio mio certo che mi piace! Grazie!!” Mi abbracciò e sono sicura che il mio cuore smise di battere per tutto quel tempo, mi era mancato.
Dopo essere andata a fumare una sigaretta con Alis e sbollito un po’ di ansia entrammo in casa.
“Non sono cambiati, eh Alis?!”
Lei mi sorrise e andò a sedersi vicino a Niall. Ed io accanto a lei.
“Mmh Wenn, come mai non sei riuscita ad arrivare un po’ prima?” mi chiese Liam.
“Dopo mesi, concorsi e curriculum un’agenzia mi ha chiamato.”
“Un’agenzia di che?” la voce di Louis uscì fin troppo stridula.
“Il mio futuro sarà da stilista di Christopher Bailey. In realtà sono solo la sua assistente, ma è già un grande passo avanti.”
Tutti si congratularono con me ed Eleanor a momenti si strozzava con la saliva, lei sapeva chi era quel stilista, ma un paio anzi due paia di occhi non sprizzavano gioia, lo potevo capire, ma almeno un sorriso non mi disturbava mica. Quando Harry notò che lo stavo guardando, cambiò espressione: i muscoli del suo viso e spalle si rilassarono e i suoi occhi cambiarono colore, il verde delle irridi era più sul verde chiaro e spuntò un lieve sorriso. Feci un respiro più lungo, come se mi sollevò. Forse aspettavo solo quello. Bene, non controllavo più le mie azioni con la testa; il mio corpo voleva Harry, non solo fisicamente, lo voleva come prima, ma la mia mente no e quest’ultima era troppo forte per far si che il resto possa opprimerlo dal suo pensiero. Cercai anche lo sguardo di Zayn, ma nulla.
“Vado a fumare!” si limitò a dirmi quando riuscii a incontrare il suo sguardo.
“Anche io.” Accennai. Non avevo smesso di fumare, mi piace ed era una liberazione e in quel momento avevo proprio bisogno di un po’ di nicotina.
Misi la giacca, ma lui era già fuori quando chiusi la porta dietro di me.
“Non mi va l’accendino, puoi imprestarmelo?” allungai la mano per sporgerli l’accendino, ma quando sentii il suo contatto, presi di forza la sua mano e lo abbracciai. Mi era mancato, non vederlo quando c’erano anche gli altri, mi faceva capire che la situazione aveva preso una brutta piega, che come facevo a sentirli ancora i miei idoli se due di loro non mi volevano vedere. Inizialmente il moro non si mosse, era come il giaccio, così strinsi ancora con più forza, senza fargli del male e finalmente il ghiaccio si sciolse.
“Non vederti più con gli altri tre mi ha fatto male.”
“Tu hai fatto male a Harry, lo sai vero?” rotei gli occhi, avrei dovuto affrontare uno che era solo di una parte e non di entrambi.
“Io invece me la sono spassata… spassata a stare sveglia tutta la notte a vomitare e vedere il sangue delle mie vene scorrere sui miei polsi.” Il tono non era cattivo, tremava nel pronunciare quelle parole e le lacrime non pensarono due volte a cadere veloci sulla mia guancia. Facemmo un po’ di tiri, guardando verso il basso, ma rialzai la testa, era inutile nascondere le mie lacrime. Zayn prese il mio volta fra le sue mani.
“Gli avevi fatto una promessa, Wenn?”
“Anche lui a me. Se avesse risposto anche a solo uno dei messaggi, io avrei capito che ci sarebbe ancora stato, saremmo riusciti a vederci come mi trovavo con Louis, Niall e Liam. È stato lui a voler chiudere con me, non io. Lui ha spezzato la promessa, non io. Lo capisci questo? So che sei stato l’unico a prendere le sue posizioni, ma se adesso soffre è anche colpa sua. Bastava solo una chiamata o un messaggio. Ho provato finchè non ha cambiato il numero e poi cosa dovevo fare?”
“Venire qua!” sbattei un piede per terra facendo uscire un grugnito. No, adesso non poteva uscire quella parte di me.
“Come cazzo facevo a venire, se i miei mi controllavano. Non mi sono allontanata mai più dal Paese, Zayn cazzo!” il mio respiro era irregolare e lei mani strette in un pugno.
“Fai un respiro lungo e calmati…” feci come mi aveva detto, non volevo litigare, non era il momento. “Harry era distrutto, più volte l’ho visto con il cellulare in mano mentre fissava il tuo nome sul display senza rispondere. Lo fissava e chissà dove andava la sua mente. Ti ha scritto delle lettere, ma che non ha mai spedito. Non l’avevo mai visto così, non si curava, era ubriaco tutte le sere, abbiamo dovuto saltare un anno e mezzo prima di pubblicare il cd e di fare altro. La Modest, stranamente lo appoggiò, ma non tollerava alcuni suoi comportamenti. Ci ha provato, ha provato con un paio di ragazze, ma nulla. Lo mollavano perché finiva che parlava di te. Scrisse un sacco, un sacco di canzoni, ma le abbiamo potute pubblicare solo in quest’ultimo album, in modo da non far capire che Harry era ancora distrutto. L’hai ascoltato il nuovo cd?” negai, non potevo ascoltare la sua voce, non sarei riuscita a sopportarla.
“Quindi?”
“Wenn, io non lo so. Io e te ritorniamo amici, okay?”
“Avrei voluto che ci fossi lo stesso.” Lo abbracciai.
“Nah sei stata troppo una stronza per me, in quel periodo.” Gli diedi un colpo sulla spalla. “Hey! Mi hai fatto male.”
“Te lo sei meritato Malik.”
“Che intenzioni hai?”
“Non penso che ritorneremo insieme, magari solo amici.”
Arrivai a casa e mi buttai sul divano. No, un altro giorno così no. È stata una serata… straziante. Per quanto mi sono divertita, era difficili non cercare il suo sguardo o ogni movimento che faceva, in più con Zayn che all’inizio mi guardava male è stata ancora più dura: ringrazio al cielo che ha voluto ascoltare le mie parole e per fortuna si è tutto risolto. E Harry?
Dio caro, era così strana la situazione fra noi due. Lo odio o lo amo ancora? Non lo sapevo, alla fine dei conti io e lui eravamo due ex che si rincontravano e due ex mica per forza devono ritornare insieme anche se la nostra storia si è conclusa in un modo abbastanza complicato, ma cosa diventai quando tornai in Italia? I brividi presero tutto il mio corpo e cercai di scacciare quei pensieri anche se la voglia di fare quelle cose a volte si apriva nella mente, come se mi liberasse da tutte le catene che mi tenevano dai miei problemi. Ci pensai tutta la notte alla situazione che mi ero causata da quando sono andata a casa di Harry: l’anello e il quadro. Quel quadro porca puttana, lo odiavo. Come poteva farmi quello? Come farsi quello? Siamo due depressi, depressi di uno e dell’altro. L’uno non poteva stare senza l’altro che pian piano si distruggeva. Cosa era successo dal nostro primo incontro? Cosa era esploso nei nostri cuori?
Dovevamo chiarire in un modo o nell’altro, dicendoci tutto quello che ci passa nella testa. Era l’unica soluzione, ma non avevo abbastanza coraggio, non avrei mai resistito al suo sguardo.
avevo bisogno della sua presenza in questa casa così desolata, del suo calore umano. Di lui, di nuovo come una volta.Come vi ho detto, ho messo il capitolo.
Sono tutti insieme dopo tanto tempo e Zayn e Wenn
aaaaw, era ora che lei chiarisse con qualcuno.
Solo che si sente ancora instabile a causa dei suoi tre anni
in Italia.
P.S. come sempre mi piacerebbe vedere un po' di voti e commenti<3
Un baciooo :*
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Never Forget Who You Are (seguito: dietro ad ogni sogno)
Fanfiction**** “Non hai paura che un giorno ti vengano a prendere?” “No, non ho paura! Perché dovrebbero?” “Ma ti senti? Dai sei scappata e ti credono morta!” “Ascoltami una buona volta per tutte: questo è il mio posto! Questo è il mio ossigeno, questo è il m...