SPAZIO AUTRIIIIICEEEEEE!!
Scusa se non riesco a mettere un capitolo ogni settimana.
Vi avviso: è davvero lungo.
l'ultimo pezzo l'ho scritto molti mesi fa e non sapevo bene come collegare con i capitoli prima.
Quindi ho scritto molto.
Se non vi è chiaro, se fa schifo e quelle cose lì, per favoe ditemelo, così potrò migliore, dal momento che non mi sembra che questo seguito sia molto seguito.
PER FAVORE, ANCHE SE è STRA LUNGO, LEGGETELO FINO LA FINE, VOTATE E COMMENTATE!
Un grosso bacioo :)WENN
Ha cambiato tutto. Il racconto della mia vita lo ha cambiato. Quello era il motivo del perché preferivo starmene zitta, lui non doveva sapere. È diventato il mio custode, mi controllava; non era invasivo il suo controllo, ma sapeva che mi stavano cercando, quindi ogni mio spostamento sia da sola che con qualcuno era sempre controllato. Avevo due guardie del corpo. Questa era la dittatura di Harry.
Mi stava portando a casa. Eravamo in macchina con il cd di Ed Sheeran in sottofondo.
Gli avevo chiesto se gli andava di andare ad un cinema all’aperto poco distante da Londra, lui accolse subito la proposta al contrario di Alis, Ashley e tutti gli altri. Lo avvisai dicendogli che non era un appuntamento, ma solo un’uscita tra amici e forse anche una scusa, in ritardo, per non esserci stata al suo compleanno.Faceva ancora troppo freddo per essere a marzo, ma decidemmo di prendere il fuoristrada di suo padre, così che ci potessimo mettere sul retro e soprattutto potevamo essere comodi. Solo che io stavo congelando.
“Vieni qua, dai!” Harry mi invitò tra le sue gambe, ma preferii congelare. Così scossi la testa energicamente.
Lui alzò gli occhi al cielo, stranamente stellato.
Forse Colpa Delle Stelle non era un film adatto per la situazione in cui eravamo io e Harry, ma era uno dei più bei libri che avessi mai letto, quindi dovevo per forza andare a vedere il film. Harry, sembrava interessato più a me che al film.
Le guance stavano sempre più prendendo colore man mano che i minuti passavano e lui continuava a guardarmi. Sembrava che non fosse mai successo nulla e che qualcosa in me si stava accendendo. Un brivido mi attraversò la schiena quando senti il suo calore sui miei fianchi.
Piantai un gridolino e solo alcuni si girarono a vedere cosa fosse successo: ero diventata più rossa di prima, ne ero sicura.
“Sei sempre una testa dura. Stai congelando!” fece una pausa per guardarmi “ultimamente arrossisci sempre di più, eh?” feci un sorriso sforzato.
Dovevo smettere di comportarmi come se mi piacesse. Ma la verità che non lo sapevo nemmeno io se mi stava di nuovo piacendo; volevo allontanarlo da tutto il mio disastro, ma era tardi e quindi cosa potevo farci?
Ci coprimmo con la grossa coperta e iniziammo a mangiare qualche schifezza.
Harry mise una mano sotto la coperta, sul mio stomaco e la fece scendere piano. Il mio respiro si fece irregolare, incapace di capire cosa volesse fare e la testa mi diventò leggera. Arrivò fin sotto la cintura dei miei jeans e si fermò, muovendo solo il pollice. Il respiro oltre che ad essere irregolare si fece anche più veloce, sentii una risatina dietro di me. Lo trovava divertente, mentre io non capivo nulla. Mi causava ancora tutte quelle sensazione e sentivo il mio cuore caldo e formicolii ovunque, specialmente lì.
Dopo che finisse il film, decidemmo di rimanere ancora dieci il minuti, il tempo che tutte le macchine se ne andassero. Mi avvinai più vicino a lui, incapace di trattenermi a tutti gli impulsi del mio corpo; Harry mi strinse la sua vita e quel contatto mi mancò come non mai. Appoggia la testa sulla sua spalla e tutto il mio collo era sua disposizione. Chiusi gli occhi, quando sentii i suoi sospiro sul collo, la punta del suo naso andò su e giù, finche non si fermò tra la mandibola e il collo, dove ci appoggiò le sue candide e calde labbra. Un gemito uscì dalla mia bocca, incapace di trattenermi ancora, lui al mio sospiro portò una mano sul mio seno, accogliendolo e massaggiandolo delicatamente, come se fossi fatta di cristallo. Come aveva sempre fatto.
Ma quel contatto era troppo e gli occhi mi si riempirono di lacrime, senza che lui vedesse.
“Esci con me, ti prego?” sussurrò al mio orecchio, con una voce roca, ma supplichevole. Non risposi, troppo intenta a cacciare via quelle lacrime.
“Per favore, ho bisogno di te, Wenn… non ce la faccio più, non resisto più.” E mi baciò il collo.
“Non posso…” risposi con la voce un strozzata e fioca.
Mi staccai da lui; di solito sorrideva ad ogni mia negazione per la sua proposta, ma stavolta vidi solo confusione nei suoi occhi.
Quella volta avevamo gli stessi occhi, la stessa confusione dentro.
“è meglio se andiamo.” Harry non aggiunse altro.
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Never Forget Who You Are (seguito: dietro ad ogni sogno)
Hayran Kurgu**** “Non hai paura che un giorno ti vengano a prendere?” “No, non ho paura! Perché dovrebbero?” “Ma ti senti? Dai sei scappata e ti credono morta!” “Ascoltami una buona volta per tutte: questo è il mio posto! Questo è il mio ossigeno, questo è il m...