CAPITOLO 17

38 7 2
                                    

Il film presto finisce e quindi decidiamo di sistemarci per la notte.

Chiara si è dolcemente addormentata tra le braccia di Riccardo, il quale la prende in braccio per spostarla su un altro divano.
Sistemiamo i divani-letto e i materassi per terra.

C'erano due divani-letto matrimoniali, una poltrona-letto singola e poi c'erano quattro materassi uniti sul pavimento.

Lorenzo ed Emy dormono in un divano letto, mentre l'altro è occupato da Riccardo e Chiara.

Sulla poltrona singola, mi ci sistemo io, perché Alessio ha insistito pur di non farmi dormire sul materasso per terra con soli maschi.

Quindi sui materassi per terra, si sistemano Filippo, Leonardo, Alessio e Luca.

Una volta che tutti ci siamo cambiati e lavati i denti, ci sistemiamo ognuno al propio posto.

Dopo un paio di minuti di silenzio, dove io controllavo io mio profilo Instagram, Emy se ne esce dicendo: "Non ho voglia di dormire, facciamo qualcosa?"
"Ma si dai, in fondo è solo mezzanotte e mezza e ad ogni pigiama-party che si rispetti si fanno minimo le tre-quattro del mattino, oppure si fa l'alba..." aggiunse Filippo.

"Ok, allora che facciamo?" Chiedo io.

"Non so, potremmo giocare al gioco della cicatrice..." propone Emy.

"E cioè?" Chiede Luca.

"Di sicuro tutti avremmo una cicatrice da qualche parte..."
Aspettò che tutti annuissero per continuare.
"...ecco ognuno racconta la storia di quella cicatrice agli altri."

"Si può fare" dice Leonardo.

"Chi inizia?" Chiede Chiara, che nel frattempo si era dovuta svegliare per cambiarsi.

"Inizio io" propone Emy.

"Ho così tante cicatrici, che potrei raccontarvi le loro storie per tutta la nottata..."

Tutti ci mettiamo comodi.

Io prendo il mio cuscino e mi metto seduta su uno dei materassi, tra Alessio e Luca.

Chiara e Riccardo, ci raggiungono sui materassi, poiché il loro letto è un po isolato dal resto.

Lorenzo ed Emy, restano sul loro letto. Emy si mette a pancia in giù, appoggiando la testa sulle mani e calciando l'aria con i piedi.

"Ora vi racconterò la storia della mia cicatrice sulla fronte, la vedete?" Ci crede indicando un punto tra i suoi occhi.

Tutti annuiamo.

"Ecco" continua "avevo quattro anni e stavo a casa di mia nonna, a Napoli, in casa c'eravamo solo io, mia sorella, mia madre e mia nonna. Io e mia sorella stavamo saltando sul letto e ad un certo punto lei perde l'equilibrio e per non cadere si aggrappa a me, allora anche io perdo l'equilibrio e non avendo nessuno a cui aggrapparmi, casco faccia in avanti colpendo l'angolo di marmo di un mobile.
Io iniziai subito a strillare. E mia madre venne da me. Mi prese in braccio e mi porto in cucina. Cercò di calmarmi e per non farmi pensare al dolore che provavo, tagliò i cerotti a forma di farfallina, ma tanto era il sangue che scivolavano via. Mia nonna continuava a strillare di portarmi all'ospedale."
Fece una piccola pausa "Probabilmente, se lo avessero fatto, io adesso non avrei la cicatrice e non sarei qui a parlarne con voi..."concluse.

"E tu ti ricordi tutte queste cose di quando avevi quattro anni?!" Chiese Lorenzo.

"Io mio ricordo questo e molto altro" disse enigmatica, lasciandogli un veloce bacio a stampo.

Hey Sono Clara Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora