CAPITOLO 18

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Questa sera non riesco a dormire, sarà per ciò che è successo prima, o forse perché mi sento osservata, non so, sta di fatto che non riesco a dormire.

Sto ancora un po' nel letto, ma presto decido di alzarmi: questo letto sta diventando un inferno!

Senza fare rumore, mi dirigo in cucina. Appoggio le mani sul piano di lavoro. Mi guardo intorno, quando improvvisante sento un fruscio fuori dalla finestra. Instintivamente mi giro, ma non vedo nulla.

Decido di non dare peso a questa cosa. Mi dirigo verso la porta d'ingresso, esco, e vado verso un cespuglio. Dietro quel cespuglio, c'è il mio nascondiglio segreto.

Cerco di spostare il cespuglio senza far rumore, ma con scarsi risultati.

"Clara?"

Mi giro, sperando che non sia mio fratello e fortunatamente trovo Luca che mi guarda con una coperta sulle spalle e lo sguardo assonnato.

Non ci avevo mai fatto caso, ma sotto il pallore della luna è davvero bello.

"Ehm Luca" il mio tono suona come se fossi in una specie di trans, ma la verità è che oltre alla trans sono anche abbastanza preoccupata per il mio rifugio, ormai non più segreto.

"Ehm che stai facendo? Sono le 3 e mezza!"

"Già, non riuscivo a dormire" abbasso lo sguardo come quando da piccola mia madre mi rimproverava perché mi ero sporcata di fango.

"Che stavi facendo con il cespuglio?"

"Ehm" guardai ripetutamente tra il cespuglio e Luca cercando di decidere se dirgli o no il mio piccolo segreto. "Ehm, in realtà..."
che faccio?!? Ho deciso, glielo dico "Ok, beh, no c'è bisogno che te lo spiego, seguimi, lo vedrai con i tuoi occhi."

Luca mi guarda ci aria interrogativa e inizia a seguirmi.

Finalmente riesco a spostare il cespuglio, dietro c'è una porticina. La apro e salgo le scalette. Ogni tanto mi giro dietro per vedere se luca mi sta dietro.

La scalata è lunga, ma dopo un po' arriviamo.

C'è una piccola stanza con dei cuscini, delle coperte, lucine di natale per fare luce, macchine fotografiche, rullini, foto sparse qua e là e molto libri. Il soffitto è basso e c'è una piccola botola che porta sul tetto.

Guardo sorridendo il mio piccolo rifugio e poi mi giro per vedere la reazione di Luca.

Ha la bocca aperta e si guarda intorno come per metabolizzare.

"Ti piace?" Chiedo sussurrando.

"Wow"

Sorrido.

Mi stendo sui cuscini e lo invito a sedersi vicino a me battendo la mano sul cuscinone accanto a me.

Si stende mettendo le braccia sotto il collo e continua a guardarsi intorno. Il suo sguardo vaga da parte a parte e si ferma su di me.

Mi accorgo solo dopo che questa analisi deriva dal fatto che io lo sto fissando.

Mi sorride, quel sorriso dolce della mia infanzia.

Mi spunta un sorriso, ma purtroppo ad ogni ricordo che ho con Luca, mi viene in mente il motivo per il quale me ne sono andata, o meglio: per il quale sono scappata.

Sento ancora il marchio bollente sulla pelle.

"Che c'è?" Chiede appoggiando il palmo della sua mano al mio viso con aria preoccupata.

Solo dopo mi accorgo che mi è caduta una lacrima.
Velocemente me la asciugo e mi stampo un sorriso sulla faccia.

"Ti faccio vedere una cosa" dico.
Mi alzo e spingo la botola. 
Una volta salita, faccio segno a Luca di venire e lui appena esce rimane sbalordito.

Davanti a noi c'è una vista stupenda: la città di notte, con tutta la sua bellezza, tra i lampioni, le luci delle abitazioni delle persone ancora sveglie, le luci di una festa sulla spiaggia, eh già, da qui si si vede persino il mare. Nel mare è riflessa la luna, non è piena, e a mezzo quarto. Il mio sguardo dal mare si posa alla luna e dalla luna ale stelle. 

Le stelle mi hanno sempre affascinato. Non so perché, hanno un non so che di speciale.

La mia costellazione preferita è la costellazione di Orione. Infatti non sono mai stata tanto brava a localizzare le costellazioni, ma l'Orione lo trovavo sempre, era facile trovare tre stelle abbastanza vicine e sulla stessa linea, la famosa cintura di Orione.

"Io non so cosa dire, qui sù è davvero stupendo"

"Già"

"Da quanto tempo hai questo rifugio?"

"Da quando mi sono trasferita"
-silenzio-
"Quando sono venuta  qui non conoscevo nessuno e poi... e poi non ero in me, non riuscivo a vedere il bello della vita... in età infantile questo non è un segno troppo positivo. Avevo voglia di stare da sola e mi sono messa a cercare un posto tutto mio. Certo, la mia stanza è grande e ci sono molto posti in questa casa dove io potrei restare sola. Ma qui... qui nessuno poteva venirmi a cercare, nessuno sapeva dov'ero e potevo fare ciò che volevo. Con il tempo ho cominciato a portare qui sù il mio piccolo pezzo di mondo, tra le cose che amo di più... tra le macchine fotografiche e i libri, riviste e tranquillità..."

"Già, anche io sono stato molto triste quando te ne seria andata, ricordo che una volta mi ero messo in testa di venirti a cercare e avevo anche preparato lo zaino per la missione-ride- purtroppo mia madre se ne accorse, perché dalla dispensa mancavano troppi pacchetti di oreo... infatti avevo riempito lo zaino di merendine"
Rise di nuovo ed io con lui, immaginandomi un piccolo Luca con lo zaino Azzurro pieno di prego che viene sgridato dalla mamma.

"Wow, mi volevo propio bene"

"Non immagini quanto"

Ciao a tutti, scusate l'attesa. Ditemi se vi piace.

Con affetto
~heysonoemy~

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 07, 2017 ⏰

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