The Howl.

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Lydia osservava quel corpo, quel corpo che, in preda al dolore, giaceva a terra senza forze ma completamente invaso dalla forza più grande, l'Amore. E quell'Amore lo stava letteralmente tenendo in ostaggio, soggiogandolo da capo a piedi, impedendogli momentaneamente di alzarsi, ma assicurandogli, al tempo stesso, un buon Motivo per cui si sarebbe svegliato ogni mattina da quel giorno in poi con la serenità negli occhi.
E questo Motivo, questo Motivo era Stiles Stilinski.
La ragazza dai capelli rossi osservava quel corpo, quel corpo muoversi lentamente, quel corpo che cercava invano di rialzarsi, allungando le dita lungo il terreno in cerca di un appiglio, appiglio che non trovò.
Scrutó a lungo quella pelle, così perfetta e così umana. Aveva visto varie volte Derek Hale in versione uomo, durante le notti in cui la Luna temporreggiava a mostrarsi, ad esempio, ma in nessuna di queste volte aveva colto l'occasione di fermarsi a contemplare la sua bellezza. Stesa sul suo corpo giaceva un aria di dolore affievolita e resa inesistente da quella del piacere, che prevaleva sulla sofferenza provocata da quegli ultimi minuti che parvero ore. Il viso, premuto contro il terreno, era segnato e sporco. Le palpebre, imvece, socchiuse con delicatezza, lasciavano immaginare un'ipotetica serenità celata dietro esse, una serenità incastonata in quegli occhi pieni d'Amore. Rivolse lo sguardo, in cerca della fonte di quella trasformazione, in cerca dell'origine di tutto.
In cerca di chi avesse ucciso il Licantropo che viveva in Derek Hale.
In cerca di chi l'avrebbe un giorno amato, permettendogli di tornare alla forma originaria.
In cerca di chi sarebbe stato amato, incondizionatamente e follemente per il resto della sua vita.
Rese gli occhi dei cercatori, e diede loro il comando di trovarlo. Non dovettero faticare molto, dal momento che il ragazzo sopravvissuto era lì, proprio sotto il corpo del suo carnefice e del suo salvatore al tempo stesso.
Stiles era lì, sotto Derek, compresso fra lui e il terreno bagnato ma così confortevole, così grato, così pronto ad accoglierlo come se lo stesse aspettando da un'eternità.
Lydia si avvicinò al ragazzo, gli sfiorò una guancia, e rimase qualche minuto a fissarlo.
Era così puro in viso, così delicato che le sembrava impossibile che fosse proprio lui la persona che Derek, inconsapevolmente e con totale senno al tempo stesso, avesse scelto.
La ragazza toccò cautamente i nei sul suo viso, dando loro un senso e rendendoli una sequenza ordinata. Sfiorò prima uno, poi l'altro, poi scese sul collo e infine raggiunse quello vicino all'orecchio. Continuò il giro, decifrandone il messaggio incastonato. Era scritto in quella pelle che fosse il ragazzo giusto.
Era scritto in quel cuore.
Era scritto in Stiles.
La ragazza, a quel contatto, fu come rapita dal tempo, condotta al momento della sua morte e resa protagonista di quell'attimo.
D'un tratto, si sentì sollevare da due braccia.
D'un tratto, si sentì tenuta fra esse
D'un tratto, si sentì salvata.
Avvertì la voce di un ragazzo, poi niente.
Ne riconobbe un'altra, poi nulla.
Al momento del suo risveglio, nell'attimo stesso in cui aprì gli occhi, un uomo le si avvicinò.
"Non è lei, vero?"
"No, non lo è"
"Come mai l'hai salvata, quindi"
"É lei che sta salvando me, Deaton"
La ragazza dai capelli rossi, risvegliata dal ricordo della notte in cui le venne data una seconda possibilità di vivere, passò la mano sulla schiena di Derek. La Trischele tatuata era protagonista su quella parte di corpo, così in vista e così nitida da essere una calamità per gli occhi. I fitti tratti neri creavano insieme il simbolo, il simbolo che lei stessa teneva appeso al collo. Toccò il ciondolo, prendendolo tra il pollice e l'indice, in cerca della soluzione, in cerca di qualcosa, in cerca di qualcuno. Inconsapevole di quale mossa potesse fare per salvare Derek e il ragazzo, fece la prima cosa che gli venne in mente. Senza troppo pensarci, si portò entrambe le mani alla bocca ed emise un ululato, il più simile possibile a quello di un vero Licantropo, credendo e volendo con tutta se stessa che le sue speranze diventassero realtà.
E fu così che, ancor prima che se ne potesse accorgere, il Licantropo Beta arrivò.

"Death Love Birth", di Sarah JaneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora