Don't Be Afraid.

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Si staccarono da quel contatto dopo un lasso di tempo che parve un'eternità. E dell'eternità non ci si stanca mai, se trascorsa con la persona giusta.

Gli occhi di Stiles erano così inumiditi da impedirgli di vedere il viso della ragazza. Si strofinó una mano su di essi e, quando mise a fuoco quel volto contornato dai capelli rosso fuoco, da quei capelli rosso fuoco accecanti persino nell'oscurità di quel luogo, una lacrima scese.

Una lacrima più densa di quelle precedenti.
Una lacrima in cui erano contenuti tutti i pianti fatti per la sua, a quanto pare falsa, morte.
Una lacrima bella, limpida, vera.

Lei era lì, Lydia era viva, e Stiles le prese le spalle con le mani con fare fraterno. Non riusciva nemmeno a parlare, tant'era la confusione, l'emozione, e il timore ancora presente nel suo animo di trovarsi semplicemente in un sogno.
In un bellissimo sogno, troppo bello per essere vero.

Iniziò a sfiorarle le guance, ad attorcigliarle i lunghi boccoli con le dita. Era tutto così concreto, era tutto così reale ed irreale al tempo stesso. Era tutto così impalpabile, ma stava succedendo per davvero.

"L-Lydia". Sussurrò queste lettere come se quella fosse la parola che più gli era mancata pronunciare.

Delle lacrime scesero dal volto fresco ed estremamente puro della ragazza, bagnandole le guance e cadendo sul vestito che indossava.
Una stoffa bianca si posò sulla gamba di Stiles, e un paio di labbra andarono a baciare la sua fronte.

"Non hai idea di quanto tu mi sia mancato".
E Stiles, inerme per l'eccessiva emozione, non disse nulla, limitandosi semplicemente ad avvolgere il suo corpo con le proprie braccia, stringendo quella ragazza, la ragazza che fino a pochi istanti prima credeva morta, tenendosi stretto al petto una parte della sua vita, ora ritrovata.

Non dissero nulla, non parlarono più.
I loro sguardi non lasciavano altra possibilità di interpretazione e le loro lacrime dattilografavano ogni loro espressione di tenerezza.

Stiles e Lydia.
Due anime diverse, ma complici quanto due fratelli.
Stiles e Lydia.
Due anime perse, ora ritrovate.
Stiles e Lydia.
Due anime vive, due anime ora vive più che mai.

D'un tratto, la ragazza dai capelli rossi si alzò delicatamente e porse la mano a Stiles, che fece combaciare la sua con quella di lei, sollevandosi da terra. La strinse forte, e si lasciò condurre da lei.

Fecero qualche passo verso il centro dell'enorme stanza, dell'enorme stanza illuminata solo dai raggi della Luna Piena.

Fecero qualche passo, e Stiles notò che Lydia lo stava conducendo proprio dal posto da cui era fuggito qualche minuto prima, che lo stava conducendo verso quel giaciglio a terra, che lo stava conducendo da lui.

"Vieni con me, e non avere paura". Furono queste le parole con cui, una volta fermatasi, Lydia riprese a camminare verso quel ragazzo sdraiato nel giaciglio.

E più lei proseguiva, tenendo Stiles dietro sé, una mano stretta nell'altra, più il Licantropo ora divenuto uomo iniziava a muoversi nel sonno.

Arrivarono al giaciglio, e fu allora che Lydia spinse delicatamente Stiles davanti a sé, avvicinandolo a Derek Hale.

"Guardalo, guardalo Stiles"
Fu solo allora che notò il sudore su quel corpo nudo, i muscoli tesi e i palmi stretti nel lenzuolo.
Fu solo allora che notò che, avvicinandosi ulteriormente, il corpo di quel ragazzo si distendeva a poco a poco, smettendo di soffire.

"Dimmi solo una cosa, Lydia. Ti ha mai fatto del male?"
"Lui? Fare del male a me?". Un sorriso nacque spontaneo sul suo viso, illuminando la stanza di una bellezza rara. "Stiles" aggiunse "Lui mi ha salvato la vita."

"Death Love Birth", di Sarah JaneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora