Capitolo 3

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Il primo giorno di scuola è sempre stata la cosa che odio più di tutte nell'ambito scolastico, ma questa volta lo è ancora di più, poiché questo sarà il primo giorno soltanto per me. 

Almeno posso contate su Mya e Aaron, di cui quest'ultimo ha promesso di non lasciarmi mai da sola e di aiutarmi a fare tantissime amicizie, anche se la cosa non mi interessa poi cosi tanto. 

Mi bastano pochi amici, ma buoni, non è necessario essere piena di amici in un città che poi un giorno dovrò abbandonare. 

Io e Aaron, cumunque, ci siamo visti ieri sera e, appena l'ho visto gli sono letteralmente saltata addosso per la felicità di rivederlo. Lui ovviamento ha ricambiato l'abbraccio, per poi passare il resto della serata con me a vedere un film.

"Ehi Tay, sei pronta per fare colazione e poi andare a scuola?" mi chiede Mya, entrando nella camera che sarà temporaneamente mia. 

"Si, sono pronta, però non vengo con te a scuola" le dico, alzandomi dal letto, ormai vestita e truccata del tutto. 

"Come no?" mi chiede inarcando il sopracciglio 

"Vado con Aaron" rispondo brevemente,uscendo dalla camera, e vedendo Mya annuire con la coda dell'occhio. 

Arrivo in cucina, dove mia mamma ha preparato la colazione per me, Mya e Caleb. 

"Oh, che bello, non facevo una colazione cosi da troppo tempo" commenta Mya, afferrando un pancake. 

Zia lavora dalla mattina alle sette fino al pomeriggio alle cinque, perciò la mattina non ha il tempo di prepare la colazione per Mya, e quest'ultima è cosi costretta a farsela da sola, mangiando qualcosa di semplice, giusto per. 

Dopo dieci minuti, sento suonare il campanello e quando mia madre va ad aprire, mi ritrovo davanti un Aaron con pantaloni grigi di tuta, felpa blu e scarpe nere sportive, assolutamente perfetto. 

"Buongiorno ragazze" ci saluta, sedendosi vicino a me

"Buongiorno Aaron" rispondiamo io e Mya

"Be, io vado. Prenditi cura di mia cugina, eh" dice poi Mya, alzandosi e uscendo di casa velocemente. 

Dovendo andare anche io e Aaron a scuola, mi affretto a finire la mia colazione, per poi alzarmi e dirigermi anche io verso l'uscita, seguita da Aaron. 

"Pronta per il primo giorno?" mi chiede Aaron, mentre camminiamo verso scuola 

"Be, insomma. Piuttosto, è vero che Samantha è cambiata?" chiedo

"Be, decisamente. Credimi, è diventata davvero smorfiosa e insopportabile, tipo quelle perfettine del cazzo che si vedono nei film per adolescenti" 

Annuisco. 

Arriviamo alla High school del Lehman College nel giro di dieci minuti,  e appena compare davanti a me l'entrata,  il mio battito cardiaco inizia ad aumentare e cosi anche il nervosismo dentro di me.

"Rilassati.  Mi sembri parecchio agitata" mi dice scherzando Aaron

"Tu dici?  Non l'avrei mai detto" rispondo ironica,  sistemandomi lo zaino per bene a spalle,  per poi avviarmi verso l'entrata.

"Allora ora ti accompagno in segreteria dove ti daranno l'orario dei tuoi corsi " mi dice Aaron,  proprio mentre suona la campanella della prima ora.

"Se vuoi puoi andare in classe" gli dico.

Non vorrei mai che lo sgridassero per il ritardo fatto a causa mia.

"Sicura? "

Annuisco e, subito dopo,  Aaron mi lascia un bacio sulla guancia per poi correre in classe.

Vado in segreteria,  dove mi viene dato l'orario dei miei corsi, che continuo ad osservare,  mentre vago nei corridoi alla ricerca della classe del corso di Storia.

"Ehi,  vuoi stare attenta" mi sento dire, notando di essere andata a sbattere contro un ragazzo

"Scusami. Non ti avevo visto" gli dico

"Be, ovviamente, perché sono un tipo che passa inosservato no?" dice lui con aria presuntuosa

Alzo lo sguardo su di lei, trovandomi davanti un ragazzo molto carino, con capelli biondo chiario chiaro quasi cenere, e occhi azzurri. Lo metto a fuoco per bene, notando che ha per me un aria famigliare, finché non mi ricordo finalmente dove l'ho già visto. 

"Ehi, ma tu sei.." inizio a dire 

"Oh cazzo, ma mi perseguiti eh? Ti piace venirmi addosso per caso?" 

Ok, non lo sopporto. Ha un aria talmente presuntuosa che se non fosse che mi metterei nei guai, giuro che prenderei una lattina di coca cola e gliela svuoterei in testa. 

"Scusami, se ti sono venuta addosso, ma l'altro giorno sei stato tu a venire addosso a me" dico, guardandolo male 

"Be, una come te passa inosservata, ma io no" mi dice infine, per poi andarsene senza aggiungere altro. 

Simpatico il ragazzo, ma spero davvero che non siano cosi tutti i ragazzi di questa scuola, perchè se no non saprei proprio come tenere a freno l'istinto omicida. 

Mi ricompongo, fino a trovare finalmente l'aula di storia. Entro e subito noto un posto libero in terza fila, dove mi vado ad accomodare, sentendo in un primo momento tutti gli occhi puntati addosso. 

Menomale che poi smettono di guardarmi, perché essere al centro dell'attenzione per troppo tempo, non mi sarebbe piaciuto proprio. 


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