Capitolo 7

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"Oh no! " sussurro,  notando Mya impallidire

"Non ci credo.  Ancora tu" dice lui,  avvicinandosi

Ma perché dio vuole far incontrare me e Evan Smith in continuazione?

"Vi conosciete? " si intromette il signor Smith

"Andiamo nella stessa scuola" gli risponde il ragazzo presuntuoso,  sbuffando.

Devo dire che non mi ha mai innervosito cosi tanto una persona.

"Oh ma che bello. "

Sta zitta, mamma.  Sta zitta.

"Be comunque,  ho pensato di mettere voi giovani a mangiare in un tavolo a parte"

Perfetto. Vuol dire che dovrò passare non so quante ore del mio tempo, seduta allo stesso tavolo di questo qui. 

Vado a sedermi a fianco al posto scelto da Mya, ritrovandomi davanti due delle sorelle di Evan, mentre l'altra più grande, con i capelli neri e occhi chiari, che a quanto pare si chiama Natalie. 

Le altre due sorelle, sono anche loro bellissime, come alla fine tutta la famiglia. Una si chiama Daisy; ha 21 anni, capelli biondi, lisci e lunghi e occhi di un azzurro chiarissimo. L'altra, invece, si chiama Isabella, ma sembra si faccia chiamare da tutti Bella; ha i capelli biondi, lunghi e mossi, gli occhi blu ed è solo un anno più grande di me. 

Poi, Evan e mio fratello Caleb si vanno a sedere ai lati del tavolo, essendo gli unici individui di sesso maschile a questo tavolo. 

"Voi venire alla High School di Lehman College?" chiede Bella, a me e Mya

Annuiamo entrambe, leggermente imbarazzate. 

"Tu anche?" chiedo io 

"Si, certo" risponde sorridente

Questa ragazza ha davvero un bel sorriso, o per meglio dire, lei è tutta bella, come anche Evan dopo tutto. Insomma, per quanto quel ragazzo sia insopportabile, bisogna riconoscere che è davvero bello. 

"Hai mai pensato di fare la modella?" mi chiede, all'improvviso, Daisy. 

"C-cosa?" chiedo, arrossendo 

"Sei molto bella. Potresti fare qualche scatto con noi, una volta" risponde, confondendomi sempre di più. 

"Qualche scatto?" chiedo 

"Sai che nostro padre è il capo dell'agenzia di moda per cui lavora tuo padre no? Be, noi lavoriamo come modelli in quella agenzia, anche se io non più di tanto. Sono specialmente Evan e Bella, io preferisco la musica" 

Questo spiega il motivo per cui Evan sia cosi montato. Come si fa a non montarsi la testa, essendo un modello di una delle agenzie di moda più famose?! 

"Capito" rispondo 

"Davvero..potrei parlare con mio padre. Ti pagherebbe bene" mi dice

Non faccio in tempo a rispondere, che sento Evan commentare con un: "Ma perfavore!" 

"Scusami?" chiedo guardandolo 

"Tu non hai la stoffa per fare la modella" mi dice

"Oh scusami tanto se non sono bellissima e non peso 40 chili" commento 

"Non voglio dire questo. Semplicemente, non sei adatta" 

Lo guardo malissimo, cosi subito interviene Mya, per cercare di allentare la tensione. 

"Tay, devo andare al bagno. Mi accompagneresti?" 

Annuisco, alzandomi da tavola. 

"Tay, posso venire anche io?" chiede mio fratello che non si sta chiaramente divertendo 

"No Caleb. Rimani qui" 

Io e Mya ci dirigiamo il bagno per poi chiuderci la porta a chiave alle spalle. 

"Quello lì è insopportabile" dico 

"Lo so, ma devi cercare di essere  gentile. E' pur sempre il figlio del capo di zio Patrick" mi dice

"Be se lo licenzia, torneremo ad Atlanta" commento, e solo dopo mi rendo conto di quanto sia egoista quanto appena detto. 

"Taylor, dai" mi dice Mya, quasi supplicante 

Torniamo alla tavola, e passiamo il resto della serata in silenzio a mangiare primo, secondo e dolce. Finito di mangiare, gli adulti vanno a chiacchierare in salone e noi ragazzi ce ne andiamo in giardino. 

"Siete di Atlanta quindi?" mi chiede Bella

"Si." rispondo semplicemente 

"Potevi restartene là. Qui ci sono già troppe psicopatiche" 

Lo prendo a schiaffi. 

"Evan, sta zitto" gli dice la sorella, facendolo sbuffare

Evan prende una sigaretta dalla tasca, ma prima che possa accederla, Mya gli dice: "Qui non si fuma. I miei non vogliono" 

"Non è un mio problema. Io voglio fumare" dice da perfetto presuntuoso

Gli prendo la sigaretta appena accesa dalle labbra, e la spengo sul prato, schiacciandola con la scarpa destra. 

"Oh ma che cazzo fai?" mi dice

"Questa non è casa tua e mia cugina ti ha detto che non si fuma, perciò dimostra di avere un po' di educazione e sta zitto" gli dico 

Evan si alza in piedi, per poi avvicinarsi sempre di più a me, fino a trovarsi a solo pochi centimetri da me. Sento il cuore battere sempre più forte, ma probabilmente è semplicemente perché non mi capita tutti i giorni di avere un ragazzo cosi vicino a me. 

"Nessuno può dirmi di stare zitto, chiaro?" mi dice

Mi chiedo perché nessuna faccia niente, finché non sento la voce del mio angelo custode. 


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