Capitolo 15

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"Evan, aspetta un attimo" gli grido da dietro, attirando ancora l'attenzione di tutti i presenti. 

"Che vuoi?" chiede scontroso, ovviamente

"Volevo..dirti che mi è piaciuta la descrizione" gli dico, accennando un sorriso

Mi guarda per qualche secondo, per poi rispondere semplicemente: "Ho scritto quelle cose, solo perché se avessi scritto che sai solo scassare il cazzo, il professore se la sarebbe presa" 

Ok, Taylor. Respira. 

"Scusami?" 

"Non penserai mica che tutte quelle cazzate le penso davvero!? Dai, ti prego" mi dice, ridendo

Mi sento ferita. Si, dire che sono ferita è l'aggettivo giusto, perché mi ero illusa che ci fosse qualcosa di buono in questo ragazzo, ma mi sono sbagliata. E' una persona crudele che non sa neanche cosa voglia dire essere gentile una volta ogni tanto. Ma cosa gli ho fatto per meritare di essere trattata cosi male da lui? Ci siamo scontrati per due volte e da lì è partita la guerra; da lì lui non ha mai smesso di trattarmi. 

Mi chiedo solo se lui abbia almeno un briciolo di umanità dentro di sé. 

"No, ma pensavo che almeno qualcosa di decente dietro il tuo bel faccino ci fosse" dico, prima di oltrepassarlo e incamminarmi verso casa. 

"Tay" mi dice, venendomi per dietro 

"Solo gli amici mi chiamano Tay. Per te, sono Taylor Johnson e, non dimenticare il cognome" 

Lo vedo sbuffare e, questo può solo farmi provare piacere, perché per un momento mi sembra di averlo colpito in pieno orgoglio. Una risposta cosi non se l'aspettava sicuramente, perché neanche io avrei mai creduto di poter trattare qualcuno in tal modo. 

"Ok, signorina Taylor Johnson. Ora ti puoi fermare e ascoltare un attimo?" mi chiede

Lo faccio solo, perché ascoltare l'ennesima cattiveria da parte sua, mi sembra l'unico modo per togliermelo davanti. 

"Cosa c'è?" chiedo 

"Grazie" 

Lo guardo confusa, non capendo per cosa mi stia ringraziando, ma la mia confusione si trasforma in stupore appena mi rendo conto che mister presuntuoso sa dire grazie. 

"Quello che hai scritto nella descrizione. E' stato carino" 

Per il modo in cui ha detto 'carino', mi sembra di capire che non sia una parola che faccia particolarmente parte del suo vocabolario. 

Accenno una risata che non riesco a trattenere, cosi lui, tornando scontroso, mi chiede: "Cos'hai da ridere?" 

"Il modo in cui hai detto che è stato molto carino. Non lo dici spesso, vero?" 

Distoglie lo sguardo, forse un po' imbarazzato, o forse un po' scocciato. 

Non so più che pensare di lui. Io non mi rimangio ciò che ho scritto nella descrizione, perché quelle cose le penso davvero, e in quanto persona coerente, non ho nessun buon motivo per rimangiarmi quanto detto. 

"Be, comunque grazie" dice, per poi cercare di andarsene. 

Lo prendo per il braccio sinistro, un po' titubante, per poi chiedergli: "Vuoi mangiare qualcosa?" 

No, no. Glielo davvero chiesto? Sono un idiota, perché ora lui rifiuterà e io ci rimarrò di merda. E poi, essendo fidanzato, è ovvio che non possa stare con altre ragazze, specialmente se consideriamo proprio chi è la sua fidanzata. 

"Va bene" mi dice, sorprendendomi 

"No, vedi che se non puoi, fa niente. Lo capirei per Alexis"  dico, gesticolando, imbarazzata. 

"Io e Alex ci siamo lasciati e anche se stessimo insieme, io faccio ciò che voglio. Ora andiamo" mi dice, prendendo per mano e trascinandomi via con sé, verso un bar poco lontano da lì.

Si sono lasciati? Spero che non si successo per causa mia, anche se io, alla fine, ho fatto un favore ad Evan. Gli ho aperto gli occhi anche se probabilmente, lui era già consapevole del tutto. 

"Cosa vuoi da mangiare?" mi chiede, appena arrivati al bar, lasciandomi la mano. 

"Non so. Fai tu" gli dico, andando a sedermi. 

Torna poco dopo, con due crepes alla nutella, cosi, prendendo la mia, inizio a mangiare e, cosi, anche lui. 

"Vedo che ho scelto bene" mi dice, ridendo 

"Cos'hai da ridere'" gli chiedo, un po' impacciata, mentre continuo a mangiare 

Lui non la smette di ridere, e infine mi dice: "Sei sporca vicino al labbro inferiore" 

Cerco di pulirmi dove lui ha detto, ma notando che non la smette di ridere, suppongo di esserci riuscita davvero. 

"Aspetta. Ti aiuto" mi dice, prendendo il suo tovagliolo e posandolo sul mio labbro. 

Sento tutto un calore dentro, ma non dovrei sentirmi cosi. A me non piace mister presuntuoso e non è neanche il ragazzo adatto a me, però..quando mi tocca, o quando mi guarda semplicemente, sento come una serie di brividi su tutto il colpo, come consapevole che se continuassi a stargli vicino, non riuscirei mai ad essergli completamente indifferente. 

Per non parlare del suo sguardo; mi ci perdo dentro, ogni volta, come se fosse la prima volta che il mio sguardo incontra il suo. 

Lo guardo e lui guarda me. Rimaniamo cosi per non capisco quanto tempo, finché la favola non finisce, con l'arrivo della strega cattiva. 

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