Capitolo 16

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Mi guarda dall'alto verso in basso,  e poi,  con fare da smorfiosa, si rivolge a Evan,  dicendo: "perciò mi hai lasciata per questa sfigata?"

"Sai,  io sono qui" dico io,  sventolando la mano in aria

"Alexis,  non ti ho lasciato per nessuno" commenta Evan,  alzandosi e cercando di calmare la sua ex in preda ad una crisi di nervi. 

"Come puoi frequentare questa qui? Dai,  ma per favore Evan!  Guardala.. Lei non è nessuno" dice Alexis,  con un tono di voce talmente alto,  da farsi sentire da tutte le persone presenti in questo bar. 

"Che vorresti dire? " dico,  alzandomi anche io dal mio posto.

"Evan,  è pure la figlia di un dipendente di tuo padre.  Dovrebbe farti da schiavetta"

Ma si sente mentre parla? Rimango un essere umano che merita rispetto,  e lei è tutto tranne che rispettosa nei miei confronti. 

Mi fa male anche il fatto che Sam non dica niente,  ma rimanga al fianco dell'amica senza dire niente.  Che cosa le è successo? Prima era una persona indipendente e piena di valori, e ora, invece, dipende in tutto e per tutto da Alexis Lee.

Una parte di me sperava che fosse proprio Sam a difendermi in nome di una grande vecchia amicizia, invece, sorprendendomi pure, é solo Evan colui che apre bocca per farlo.

"Alexis smettila. Tay non ti ha fatto niente di male" dice lui

"Oh santo cielo! Ora la chiami pure Tay!?" strilla Alexis

"Smettila di gridare, porca puttana!" inizia ad alzare la voce anche Evan

"Altrimenti? Mi picchi?" lo provoca Alexis.

Che razza di provocazione è? Evan sarà pure insopportabile, egoista e molto altro, ma non alzerebbe mai le mani su una ragazza. Non credo, almeno.

Lo vedo stringere i pugni, senza dire una parola, ma rimanendo in silenzio, finché a parlare è Alexis, dicendo: "Va bene. Me ne vado. Ma prima..."

Alexis si gira verso Sam, e subito le dice: "Sam, prendimi una lattina di coca cola".

Sam fa come le ordina la sua amica, quasi come se l'unica schiavetta qua, fosse proprio lei.

Abbasso la testa, stanca oramai della situazione, finché non arrivo a sentirmi qualcosa di bagnato scorrere sulla mia testa, fino a penetrare nella mia maglietta.

"Ma che fai? Io.." inizio a dire verso la ragazza che mi ha appena versato della coca cola addosso. Faccio quasi per saltarle addosso, finché Evan non mi afferra, facendo combaciare la mia schiena con il suo petto.

Alexis e Samantha se ne vanno, e Evan, prendendo la sua giacca, afferra la mia mano e mi porta fuori.

"Quella li è una.." inizio a dire , furiosa.

"Lo so" dice Evan, "ti accompagno a casa" , conclude poi

"No. Non voglio che i miei mi bombardino di domande. Non posso tornare a casa" dico

"Be, allora ti porto a casa mia. Devi cambiarti o ti ammalerai" mi dice

Lo bacerei.

No,no. Ma che sto dicendo? Io, Taylor Johnson, non bacerei mai un ragazzo come Evan Smith.

Lui non mi piace per niente.

Sembra che stai cercando di auto convincerti della cosa, mi suggerisce la vocina interiore, che nel 99.9% dei casi, suggerisce sempre ciò che io non ho il coraggio di riconoscere.

"Non voglio darti fastidio,  e poi non voglio immaginare che penserebbero i tuoi vedendomi cosi" commento

"I miei genitori non ci sono.  Mia sorella,  Natalie,  ha il corso di canto.  Daisy,  oggi,  doveva fare alcuni scatti fotografici e, Bella è sempre in giro" mi dice Evan

Mi guardo per qualche secondo,  notando che la mia maglietta è davvero molto bagnata e andare in giro cosi,  mi assicurerebbe davvero una bella influenza,  che io non voglio proprio. 

"Sicuro che per te non è un problema? " chiedo

"Sicuro. Ti fai una bella doccia e ti metti qualcosa di Bella"

"Non posso prendere i vestiti di tua sorella" dico subito

"A lei non dispiacerà" mi dice,  infine.

Non permettendomi di aggiungere altro,  mi prende per mano e inizia ad incamminarsi verso casa Smith.


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