Capitolo 6

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La festa di Carvenale è tra una settimana, e sarà praticamente la prima festa a cui parteciperò qui a New York. Non ho molta voglia di andarci, ma avendo saputo come Mya si isoli dal mondo, vorrei darle una spinta, costringendola ad andarci con me. 

"Ehi Mya, possiamo parlare?" chiedo, entrando in camera di Mya

"Si, certo. Dimmi" mi dice, chiudendo il libro che stava leggendo e venendo verso di me

"Posso farti una domanda?" chiedo 

"Si" 

"Perché non sei mai andata ad una festa organizzata a scuola?" le chiedo

"Come lo sai?" 

"Aaron" rispondo brevemente 

"Be, non mi sento molto a mio agio in certi posti" mi spiega

"Perché?" le chiedo 

"Vedi..qualche anno fa, mi è successa una cosa, e da quel momento non mi sento per niente bene in mezzo alla gente. Specialmente, a scuola"  

"Cos'è successo?" le chiedo, confusa

"Tay non mi va di parlarne ora" 

Rispetto perfettamente la sua decisione, cosi mi limito a dirle: "Va bene, ma sappi che alla festa di Carnevale ci vieni con me" 

Le lascio un bacio sulla guancia non permettendole di dire niente, per poi uscire dalla stanza e dirigermi al piano di sotto. 

"Taylor" mi sento chiamare da mia madre

"Dimmi" le dico 

"Stasera abbiamo il capo di papà qui a cena, perciò vatti a vestire come si deve" mi spiega

Sbuffo leggermente,  per poi dire: "posso far venire Aaron?"

"Tesoro,  non è il caso. È meglio se siamo solo noi" mi risponde

Annuisco e mi ridirigo verso la camera di Mya.  Entro e subito mi butto sul suo letto senza dire niente.

"Tu che ti metti stasera? " le chiedo

"Un vestito giallo.  Dovresti mettertene uno anche tu" mi risponde

"Non mi piace molto il giallo" commento

"Nero? "

"Mh si"

Mya si alza in piedi e andando verso l'armadio,  tira fuori un vestito nero,  stretto in vita. 

"Che ne pensi? " mi chiede

"È bellissimo "

"Dai provalo"

Faccio come mi dice e mentre me lo metto,  le chiedo: "i tuoi conoscono il capo di mio padre? "

"Non particolarmente,  ma so che papà ha sbrigato,  a volte,  affari per conto di tuo padre quindi credo lo abbia conosciuto" mi risponde

"Pensi che sia un bravo capo?"

"Tay.. Non devi provare rancore"

"Cosa? "

"Attribuisci al capo di tuo padre,  l'allontanamento da Atlanta"

È vero.  Se non fosse stata per la sua offerta,  ora sarei ad Atlanta,  con Sarah,  ad organizzare il nostro weekend insieme.

"Lo so.  Ma mi manca un sacco Sarah" commento

"È la tua migliore amica? "

Annuisco.

"Mi spiace tanto"

Finisco di mettermi il vestito e,  subito chiedo: "be.. Come sto? "

"Ti sta benissimo.  Mette in risalto la tua vita stretta"

Sorrido.

"Tieni.  Ti presto i miei trucchi"

Mi siedo davanti allo specchio e inizio a truccarmi,  mettendo del fondotinta.

"Verrano il capo e sua moglie quindi?" chiedo poi

"No. Credo anche i figli" mi risponde Mya

"Ha dei figli? "

"Si.  Sono piomeno nostri coetanei ma non li conosco"

"Vuoi dire che potrebbero frequentare la nostra stessa scuola?"

"Già"

Be, speriamo almeno che i figli siano simpatici. 

Le otto di sera arrivano in fretta,  e appena sentiamo suonare il campanello,  io e Mya ci precipitiamo subito al piano di sotto.

"Mya,  Taylor.. Venite" ci dice mia madre

"Oh signor Smith,  lei è Taylor,  nostra figlia e lei è Mya, cioè la figlia del fratello di Patrick" ci presenta ad un uomo vestito elegante,  che deve essere il capo di papà.

"Oh,  be devo dire che Patrick ha una figlia e una nipote bellissime" si complimenta l'uomo.

Vedo dietro di lui, una donna,  che dev'essere la moglie e altre tre ragazze che devono essere le figlie.

Sono molto carine,  in effetti.

"Non vedo l'ora di presentarvi mio figlio.  È andato un attimo in bagno" dice poi il signor Smith.

Vai a vedere che mo vuole far accoppiare suo figlio o con me o con Mya.

"Oh eccolo" dice all'improvviso,  guardando dietro di noi

Mi giro subito,  trovandomi al dir poco sconcertata per il ragazzo a me davanti.

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