Serata

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Eravamo arrivati in un parco non faceva ne freddo e ne caldo si stava bene anche se eravamo quasi a settembre, la serata passò molto tranquilla mi diede un petalo da farmi ingoiare per far nascondere le ali < Davvero dovrei ingoiare quel petalo> < Ovvio lo farò anch'io, se vogliamo andarcene in giro dobbiamo nascondere le nostre ali > deglutì e annuì ingoiai il petalo e lo fece pure lui all'improvviso le nostre ali sparirono, mi prese per mano e iniziammo a camminare, le strade che erano deserte.
< Dove stiamo andando? > domandai < adesso vedrai cara > da lontano vidi un cartellone con una scritta al neon dove c'era scritto Pub lo guardai mentre lui camminava tranquillo, < ma davvero vuoi portarmi lì dentro > mi sorrise e mi fece cenno di si con la testa, non ero mai stata in una discoteca, ero estasiata ma la mia gioia scomparì appena vidi la fila di gente che aspettava di entrare, mi trascino verso l'entrata dove c'era un uomo alto e muscoloso era la guardia che faceva entrare la gente una ad una.
< e la fila ? non possiamo saltarla non ci farà mai entrare > dissi preoccupata < guarda e impara novellina > lo fulminai con lo sguardo ma lui non ci fece caso, fece un cenno con la mano alla guardia lui si scostò e ci fece entrare, < ma come diavolo hai fatto > mi sorrise per un attimo < beh è un segreto > e mi fece l'occhiolino.
Il pub era enorme a destra c'era il bancone del bar con dietro la cucina si sentiva odore di fritto inebriare quel lato, in mezzo c'era la discoteca e tutto intorno tavoli in legno bianco con poltroncine e divanetti rossi, mi fece sedere su una poltroncina < torno subito vado a prendere da mangiare > io annuì e lui in un baleno scomparve nella folla che ballava.
Ero li sola e guardavo la gente seduta negli altri tavoli tutti ragazzi e ragazze che bevevano o mangiavano subito un pensiero trasalì nella mia mente è se qualcuno che conoscevo mi vedeva? Per quanto ne sapevo ero stata investita da una macchina davanti alla mia scuola, che scandalo sarebbe stato se qualcuno mi avrebbe visto viva, subito mi vennero i brividi.. dopo circa 15 minuti Derik tornò con due focacce farcite e due Coca_Cole, < sono un po' preoccupata > dissi mangiando la mia focaccia, avevo propio fame < perché ? > guardai per un attimo Derik e aggiunsi < e se qualcuno mi vede io...io sono morta non posso essere viva in un pub a mangiare focacce farcite > avevo parlato talmente velocemente con non pensavo che mi avesse capito, mi guardò per un istante e mi sussurrò all'orecchio di stare tranquilla che nessuno mi avrebbe riconosciuta.
Guardai l'ora era quasi mezzanotte adesso invece di mangiare stavamo bevendo bicchieri dí vodka alla fragola, < Derik > senti una voce femminile dall'altra parte del nostro tavolo, un gruppo di ragazzi composto da due femmine e due maschi si avvicinarono a noi, si presentarono < Io sono Kara lei è Laina e i due ragazzi sono Marcus e Dones >
< Io sono Alison piacere > si sedettero con noi, erano molto simpatici anche loro angeli ovviamente l'unica differenza è che non erano degli iniziati come me avevano più di ottocento anni anche se ne dimostravano diciotto le ragazze e diciannove i ragazzi, Kara era una ragazza magra non molto alta aveva i capelli di un biondo bellissimo corti fino alle spalle i suoi occhi erano verdi scuro, Laina invece era più bassa di me capelli castani e ricci fino sotto al sedere i suoi occhi neri erano al quanto inquietanti ma avevano il loro fascino, infine i due ragazzi erano alti uguali avevano un bel fisico uno aveva i capelli castano chiaro e l'altro castano scuro i loro occhi erano azzurri quasi se fossero color ghiaccio, secondo me erano gemelli si assomigliavano tantissimo.
La serata passó velocemente tra chiacchere e risate, usciti dal pub eravamo ubriachi fradici e io per la stanchezza e per la quantità di alcol nel mio corpo non riuscivo a volare bene così dopo una lunga camminata fino al parco di prima Derik ingoiò un altro petalo e fecero lo stesso gli altri ragazzi. Appena ricomparse le sue ali mi prese in braccio e iniziò a volare io mi addormentai fra le sue braccia ero troppo stanca per rimanere sveglia e ubriaca per riuscire a rimanere sveglia.

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