Sei Qui (Seiya)

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Tornammo al nostro vecchio appartamento. L'avevamo lasciato solo un mese prima, ma sembrava diverso; era vuoto, completamente anonimo.
"Bene, eccoci tornati come tre bellissimi diciassettenni famosi, ma che devono fare i conti con la scuola e gli esami. Grazie principessa, è stato proprio un bel regalo". Si lamentò Yaten.

"Coraggio, fratello, dovresti dare il buon esempio dato che sei il maggiore. I tuoi comportamenti potrebbero influenzarci negativamente". Lo prese in giro Taiki ridendo.

Non l'avevo mai visto così sereno, soprattutto non lo avevo mai visto fare una battuta.
Lui solitamente era misterioso e introverso; l'aria terrestre gli faceva davvero bene.

"Spiritoso! A me questo pianeta non piace. Non capisco cosa ci troviate di bello voi due. In verità Seiya lo so, ma tu, Taiki... Pensavo fossi felice di tornare a Kinmoku, invece hai affrontato l'esilio quasi con sollievo".

"Esilio? Addirittura? Fratello sei troppo tragico. Questo pianeta assomiglia molto a Kinmoku, solo che i terrestri vivono diversamente da noi. Mi piace leggere e la conoscenza è un'arma molto potente. Ormai non ci saranno più guerre che ci costringeranno a trasformarci in guerriere Sailor , quindi studia e apprezza le cose che ogni giorno ti si presenteranno" Con queste parole Taiki ci liquidò dirigendosi verso la sua stanza.

"Sembra più sereno, tu non trovi, Yaten?" "Fin troppo. Ora siete in due contro uno e sinceramente preferivo quando quello in minoranza eri tu".

Mi misi a ridere, come non facevo da tempo. Essere tornato sulla terra mi aveva reso più allegro; essere nella sua stessa città, a pochi chilometri di distanza da lei, mi riempiva il cuore di gioia. Mi sarei accontentato di guardarla sorridere da lontano, perché il suo sorriso era la mia forza; avrei combattuto mille battaglie per non farglielo perdere.

"Ehi Seiya, ci sei? Ma che parlo a fare con te, tanto non mi ascolti. Vado a riposare, ciao". Se ne andò in camera anche Yaten, lasciandomi in quella stanza vuota, solo con i miei pensieri.

☾ ✰

Decisi che avrei fatto un po' di shopping per rendere il nostro appartamento più confortevole, visto che ora sarebbe stata la nostra casa definitiva.
Ovviamente prima di uscire cercai di camuffarmi per non farmi riconoscere; non avevo proprio voglia di essere inseguito dalle fan.
Non volevo si sapesse del nostro ritorno finché non lo avessi detto a Usagi. Se lo avesse scoperto da qualche rivista avrebbe sofferto e la mia missione era quella di farla sorridere sempre, a qualunque costo.

Distratto da questi pensieri, non mi resi conto che il pullman era giunto al capolinea, l'aeroporto, mentre sarei dovuto scendere due fermate prima.
"Bene, sono il solito sbadato che si perde ovunque. Ora come faccio per tornare indietro?" Bofonchiai.

Improvvisamente vidi una farfalla rossa al mio fianco che mi ricordò molto quelle che annunciavano l'arrivo della mia principessa. Chissà che fosse un suo messaggio per farmi sapere che stava bene. Le sorrisi e la farfalla si allontanò, volando serenamente.

Seguii con gli occhi il suo vagare tra le persone, finché non vidi quei codini biondi inimitabili.
Il mio cuore saltò un battito, il mio stomaco andò in subbuglio e un sorriso mi si disegnò sul volto.

Non potevo credere ai miei occhi; la mia testolina buffa.

Era con le ragazze, ma aveva uno sguardo perso, come se fosse in un altro mondo.
Quando vide la farfalla rossa i suoi occhi tornarono a essere vivi e anche lei, come me, seguì il suo passaggio, girandosi nella mia direzione, aprendo la bocca per lo stupore.

Mi aveva visto? Eravamo parecchio distanti e la luce del sole giocava a mio favore in quel momento.
Quando si voltò verso Makoto mi allontanai, girando l'angolo con il cuore che batteva irregolare e una sensazione di calore mi travolse. Vidi il suo pullman passarmi davanti e la spiai un'ultima volta, mentre rideva con le sue amiche.

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