Il mio aereo sarebbe arrivato a breve e per qualche giorno avrei cambiato aria. Era passato quasi un mese da quel giorno, da quel tre luglio che mi aveva cambiato la vita radicalmente. Fu l'ultima volta che vidi il suo bellissimo viso, i suoi luminosi codini e i suoi occhi.
Quegli occhi così limpidi e sinceri che ricordavano il cielo, quegli occhi così grandi ed espressivi che mi guardavano sempre con amore, quegli occhi che involontariamente cercavo sul volto di altre persone, quelle rare volte che mettevo piede fuori di casa.
Rivedevo il suo viso ogni notte nei miei sogni, incubi di ricordi ormai troppo lontani. Rivivevo con lei i giorni felici, godendo della sua compagnia e del suo dolce sorriso, ma terminavano sempre con il flashback di quel dì, il pomeriggio in cui tutte le mie sicurezze mi crollarono addosso, sotterrandomi definitivamente.
Bevvi quell'ultimo sorso di caffè bollente, assaporandone il gusto amaro e cercando in esso un aiuto alla stanchezza, che insieme alla tristezza era ormai l'unica compagnia che avevo.
Mi allontanai dal bancone, facendomi strada tra la folla per dirigermi al gate quando li vidi, vidi quegli occhi che mi tormentavano, ma che allo stesso tempo amavo.
Pensai di averli immaginati, così con una mano mi sfregai le palpebre, ma quell'azzurro splendente era ancora lì; quelle gemme brillavano sul suo incantevole viso. Possibile che fosse diventata ancora più bella? O ero io che cercavo di ricordarla più modesta, per evitare una sofferenza maggiore?
Sì, perché ora che la rivedevo il mio cuore sentì una nuova fitta di dolore, una stilettata in pieno petto che mi tolse il respiro per qualche secondo, annebbiandomi persino la vista.
Cercai di riprendere il fiato, girandomi da un'altra parte per non guardarla, tenendo gli occhi chiusi e sperando che così lei sarebbe sparita nello stesso modo in cui era apparsa.
Alzai il viso lentamente, schiudendo gradualmente le palpebre e imbattendomi nuovamente nella sua figura, mentre si muoveva agitatamente, cercando qualcuno nella folla.
Che cercasse me? Che si fosse ricordata che sarei partito qualche giorno per l'America per iscrivermi ai corsi? Che fosse venuta a chiedermi perdono?
Una nuova gioia si fece spazio nella mia mente e un sorriso mi si disegnò sul volto.
Feci per chiamarla, per mostrarmi a lei che tentava invano di trovarmi, per aprirle di nuovo il mio cuore senza mai più darla per scontata, ma poi la vidi correre felice nella direzione opposta alla mia, tra le braccia di un ragazzo che non ero io.
Negli altoparlanti risuonavano le note di Happier di Ed Sheeran, mentre il mio cuore veniva spezzato ancora una volta.
«I saw you in another's arm. Only a month we've been apart, you look happier»*
Quel sorriso le illuminava il viso come mai prima d'ora. Non ero io a ricordarla diversa, era diventata veramente più bella, ravvivata dal suo amore per quel ragazzo. Quel ragazzo che la guardava con la sua stessa luce negli occhi, anche lui chiaramente innamorato perso di Usagi.
Come potrebbe essere diversamente? Come si poteva non amare perdutamente quella ragazza così straordinaria?
Vederla così spensierata era la cosa che faceva più male; non era mai stata così raggiante prima, non era mai stata così felice come lo era con lui.
Si baciarono, avvicinando i loro corpi come fossero calamite, fondendosi in una cosa sola. Lui la strinse, come se conoscesse precisamente quel corpo, come se sapesse i punti esatti in cui le sue mani si sarebbero amalgamate perfettamente.
Crearono una loro bolla personale, allontanandosi da quel luogo e da tutte le persone a loro attorno.
Faceva male guardarli, eppure non riuscivo a togliere gli occhi di dosso da quella loro bellezza.
Sciolsero il loro bacio, sorridendosi e ridendo, tornando a guardarsi con occhi colmi di gioia e di amore.
«I saw that both your smiles were twice as wide as ours. Yeah, you look happier, you do»**
Se solo non fossi partito un anno fa, se non fossi stato ucciso da Galaxia, se non l'avessi lasciata sola per tutti quei mesi, a quest'ora lei sarebbe tra le mie braccia, guarderebbe me con calore e dolcezza.
Se ci fossi stato, Seiya non si sarebbe mai avvicinato così alla mia Usagi, lei non glielo avrebbe mai permesso.
Invece è stata proprio la mia assenza a permettere quest'unione, è stata la sofferenza di lei e la gentilezza di lui ad avvicinarli e a farli innamorare.
«Ain't nobody hurt you like I hurt you, but ain't nobody love you like I do»***
Non sono mai riuscito a dimostrarle tutto il mio amore, il mio carattere chiuso ha influito parecchio, ma tutt'ora darei la vita per lei. Rinuncerei a tutto per la sua felicità, anche se questo porterebbe alla mia sofferenza, anche se volesse dire lasciarla ad un altro.
«'Cause baby you look happier, you do. My friends told me one day I'll feel it too and until then I'll smile to hide the truth, but I know I was happier with you»****
Vidi quel gruppetto ridere insieme a una battuta di lui, che abbracciava da dietro la mia Usagi e invidiai la loro felicità.
Motoki in quelle settimane mi era stato molto vicino. Appena saputo da Usagi della nostra rottura era corso a vedere come stessi, impedendomi d'isolarmi nelle mie quattro mura.
Ami, Rei e Makoto erano venute a trovarmi, dimostrandomi il loro affetto, consolandomi nei momenti di crisi e incoraggiandomi a essere forte.
"Devi andare avanti Mamoru. Lo supererai e tornerai a essere felice!" Motoki lo ripeteva spesso, ma lui non sapeva del legame eterno che univa me e Usagi. Non sapeva del nostro amore come principessa della Luna e principe della Terra, non sapeva di Chibiusa e del XXX secolo, non conosceva la storia di Endymion e Serenity. Lui vedeva i suoi amici, Mamoru e Usagi, due ragazzi esattamente come lui, esattamente come tutti gli altri.
Li vidi allontanarsi verso l'uscita abbracciandosi; non riuscendo a staccargli gli occhi di dosso li seguii con lo sguardo, finché non sparirono dalla mia vista.
Capii in quel esatto momento che era definitivamente finita, che non ci sarebbe più stato nessun Mamoru e Usagi.
Quella, probabilmente, sarebbe stata l'ultima volta che l'avrei rivista.
Chiusi gli occhi, impedendo alle lacrime di sgorgare, incoraggiandomi mentalmente a non arrendermi a quella nuova consapevolezza.
Feci un profondo respiro e li riaprii, m'incamminai verso il mio gate. Trascinai il mio trolley e mi allontanai, conscio che, nonostante tutto, sarei stato ad aspettarla fino al mio ultimo respiro.«But if he breaks your heart like lovers do just know that I'll be waiting here for you»*****
(*)«Ti ho vista nell'abbraccio di un altro. Siamo lontani da solo un mese, appari più felice»
(**)«Ha detto qualcosa per farti ridere. Ho visto che entrambi i vostri sorrisi erano due volte più grandi dei nostri. Sì, sembri più felice, lo sei»
(***)«Non c'è nessuno a farti del male come ne ho fatto io a te, ma non c'è nessuno ad amarti più di quanto abbia fatto io»
(****)«Perché tesoro immagino tu sia più felice, certo,i miei amici mi hanno detto che un giorno lo sarò anch'io, potrei provare a sorridere per nascondere la verità,ma io so che ero più felice con te»
(*****)«Ma se lui ti spezzerà il cuore come fanno gli amanti, sappi solamente che io ti aspetterò qui»
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Against fate
FanfictionDopo aver definitivamente sconfitto Galaxia, era tornata la pace sulla terra. Usagi e le sue amiche finalmente potevano vivere la vita che desideravano, i Three Lights avevano fatto ritorno sul loro pianeta e il destino della nostra testolina buffa...