Sogni di ghiaccio (Usagi pt1)

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Mi trovai a Crystal Tokyo, per l'esattezza nel palazzo reale. Il clima all'interno era freddo e il lungo corridoio era illuminato dalla luce soffusa della Luna, così vicina alla terra da riuscire a illuminarla nonostante il buio della notte. Nell'aria risuonò il ticchettio dei miei passi, che in quell'ambiente vuoto sembrò riecheggiare più pesantemente. Camminai per ore in quell'androne infinito, finché non arrivai davanti all'ingresso della sala del trono, celata da quell'immenso portone.
Con forza spinsi i pomelli argentati, trovandomi all'ingresso della stanza, adornata con un lungo tappeto rosso in feltro, due grossi seggi rialzati e uno più piccolo proprio in mezzo agli altri due.
Le pareti laterali erano inesistenti; a reggere il soffitto erano una decina di colonne bianche intagliate.

Enormi frammenti sedevano su quei seggi impolverati, schegge di vetro adagiavano sul selciato, rendendo tetro quel luogo che in origine fu creato per splendere.
Mi avvicinai al centro esatto della sala scrutando quello spettacolo terrificante, percependo una sensazione di inquietudine improvvisa.

Il corpo di Seiya giaceva sotto alcuni detriti. Era rigido, inerme, defunto. Corsi al suo capezzale con le lacrime agli occhi e cercai di rianimarlo.
"Seiya, ti prego... rispondimi! Seiya."
Lo strattonai, chiamandolo, ma lui non si mosse. Non mi avrebbe più guardato con quel sorriso in grado di fermarmi il cuore, non mi avrebbe più cantato parole d'amore, non avrei più sentito il suono cristallino della sua risata... Il mio Seiya non c'era più. Al suo posto era rimasto solo un guscio vuoto e spento, membrane senza più un'anima.

Piansi a dirotto mentre stringevo il suo corpo freddo tra le braccia, cercando di donargli un po' del mio calore, conscia che sarebbe stata l'ultima volta.
"Ha dato la vita per difendere te e la principessina, ma purtroppo l'enorme coraggio e la sua grande forza non sono serviti per salvarlo."
Una voce triste alle mie spalle mi scosse dalla mia disperazione. Asciugai col dorso della mano quei lucciconi salati, mentre i passi dell'interlocutore si fecero sempre più vicini.

"Solo il potere del legittimo erede della Terra, associato a quello del cristallo d'argento, avrebbero salvato il mondo da questa oscura minaccia senza mietere innocenti vittime, ma la scelta di sposare Seiya ha portato a questa amara conclusione."
Una guerriera Sailor, dai lunghi capelli color della luna e gli occhi rossi come il sangue si inginocchiò vicino a me, posando una mano sulla mia spalla.
"Questa è una visione del tuo futuro, Usagi. Hai la possibilità di cambiarlo, permettendo una lunga vita felice al ragazzo che stringi tra le braccia".
Il suo sguardo passò su Seiya con un'espressione di rammarico.

"Anche tu sei una guerriera Sailor?" chiesi alla maestosa ragazza, la quale mi sorrise, facendola sembrare meno arcigna.
"Diciamo di sì. Io sono Sailor Cronos, la personificazione del tempo."

Restai interdetta a quella scoperta. Avevo sempre immaginato Cronos come un'entità senza corpo ne forma, una voce senza una logica conformazione... invece era una giovane guerriera.
"Ho scelto di configurarmi per rendere meno faticosa l'accettazione di questo evento, ma non abbiamo molto tempo."
Restò al mio fianco, scostando però la mano dal mio corpo e posandola sulle sue gambe.
"Cosa posso fare per salvarlo?" domandai con voce spezzata in un singhiozzo. Avrei dato la mia stessa vita se fosse servito a restituirgli la sua.

La ragazza si alzò, mostrandosi in tutta la sua imponenza nella sua divisa da guerriera. La gonna a pieghe, il colletto e il fiocco con la spilla a cuore al centro del petto erano neri come l'ebano e incutevano timore.

"Se vuoi davvero salvargli la vita, allora un'ardua scelta va eseguita.Quando i colori si spegneranno, e le foglie di bianco si tingeranno, solo allora le truppe si addurranno.Non più tardi dei primi ciliegi in fior, dovrai distruggere il tuo cuor.Una divisione va operata, ma col senno ponderata.Le sorti del mondo tu puoi cambiare, rispondendo sì su questo altare.Solo il vero amore da questa sfida può uscire indenne, combattendo questa coltre di nebbia perenne. Una prova hai superato, da un nemico inaspettato.Non ti resta che partire e certe regole abolire.Se ci tieni alla sua vita, presta attenzione alla neve attecchita."

Ci fissammo immobili, mentre ascoltai quelle parole prive di significato. Sul mio viso sicuramente si era disegnata una maschera di confusione, perché la Sailor sconosciuta mi spiegò che quella appena citata era una profezia legata a Seiya e alla sua salvezza.
"Ricorda queste parole, Usagi, perché solo così potrai salvarlo da una sorte già scritta."

Mi svegliai di soprassalto nel mio letto, sudata e agitata per l'incubo a cui ero appena sfuggita. Mi sedetti per prendere fiato, poggiando una mano sul cuore e sentendone il ritmo irregolare. Un forte conato mi passò per la gola, restandone bloccato in quella cavità, lasciandomi quel sapore agre in gola.

Voltandomi, osservai Seiya dormire sereno, con un sorriso ad alleggerire quel suo splendido viso; era  al mio fianco e stava bene. Tirai un sospiro di sollievo, finché le parole della guerriera non mi tornarono alla mente. Corsi alla scrivania per segnare sul quaderno quello che rimembravo della profezia, l'unica cosa che mi avrebbe aiutato a salvarlo.

"Se vuoi davvero salvargli la vita... cosa diceva dopo? Accidenti!" imprecai a denti stretti picchiettandomi la penna sulla fronte, come se quel gesto avesse potuto aiutarmi a ricordare.
Rimembravo perfettamente le immagini che mi erano apparse in sogno e la sensazione di stringere tra le braccia quel corpo vuoto e freddo. Sarebbero rimaste impresse nella mia mente, a differenza di quelle parole.

La guerriera aveva menzionato i ciliegi e la neve attecchita, ma non capivo il collegamento, visto che si parlava di due periodi differenti.
"Ma certo... le stagioni!" Urlai, coprendomi subito dopo la bocca con entrambe le mani, per poi voltarmi per controllare che Seiya stesse ancora dormendo.
Fortunatamente quel pigrone aveva un sonno pesante, quindi la mia voce non lo tediò nemmeno.

"Allora... aveva detto: non più tardi dei ciliegi in fior, dovrai distruggere il tuo cuor. Non più tardi di aprile, il periodo di fioritura di quegli alberi."
Quando capii che mi restavano pochi mesi da trascorrere con il mio adorato rockettaro sentii una fitta potente al cuore.

Eravamo a metà novembre, quindi avremmo avuto solo quattro mesi per viverci appieno, dopodiché avrei dovuto spezzarmi il cuore io stessa, lasciando Seiya per permettergli di vivere una lunga vita felice. Una lacrima mi rigò il viso, illuminato leggermente dalla tenue e calda luce dell'alba.

Cronos mi aveva voluta avvisare con largo anticipo, forse per aiutarmi ad accettare la situazione, farmi coraggio e godermi ogni secondo concesso.
Mi voltai ancora una volta verso di lui, osservando la sua schiena muoversi al ritmo del suo respiro.
"Solo quattro mesi!"

*Spazio Autrice*

Sappiate che sono andata a nascondermi in un paese lontano, quindi non mi troverete mai!
Non uccidetemi per questo capitolo, vi giuro che io per prima ho fatto una fatica abissale a scriverlo. Ho messo in copertina Sailor Cronos, visto che non avrà un ruolo importante nella storia non volevo aggiungerla nel cast come personaggio regolare.
Prestate molta attenzione alle parole di questa profezia, perché sono tutte significative per i prossimi capiti e per capire il finale della storia.

Io vi do appuntamento a venerdì, con un capitolo più leggero che vedranno Usagi e Rei come protagoniste.

Io vi do appuntamento a venerdì, con un capitolo più leggero che vedranno Usagi e Rei come protagoniste

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Baci, Sara

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