Capitolo 46

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La mattina dopo a lavoro sono nervosa come non mi capitava da tempo, non so l'effetto che mi farà rivederlo, gli ho mandato un messaggio alle 6 dandogli appuntamento alle 14:00 di fronte alla sua officina e quando esco per andare da lui le mie gambe tremano. Il bandone è abbassato a metà e la porta accostata, mi piego ed entro, Andrea si alza dallo sgabello e mi viene incontro, mi bacia sulla guancia lasciandomi di stucco e io mantengo le distanza allontanandomi di qualche passo.
- Come stai Greta? -
Incrocio le braccia al petto.
- Bene. Tu? -
- Abbastanza bene -
- Mi hai fatta venire qui per chiedermi come stavo? - Pensavo peggio, e invece il dolore che mi ha procurato è stato talmente tanto che sono riuscita a cancellarlo quasi completamente dai pensieri.
- Greta mi dispiace se ti ho fatta stare male -
- È passata. Quindi? -
- Sono partito, sono tornato dalla mia ex, è inutile che te lo nasconda, ma il giorno dopo mi sono accorto che mi mancavi tu -
Sorrido e mi lego i capelli.
- Finito? Posso andare? -
- Perché fai così Greta? -
- Perché non c'è più spazio per te Andrea! Ti avevo chiesto di non farmi soffrire ed è stata la sola cosa che hai fatto!
Cosa vuoi che faccia adesso? Che dimentichi tutto e torni insieme a te? -
Annuisce avvicinandosi.
- No Andrea, non lo farò mai. Simone mi rende felice, quello che avresti dovuto fare tu -
- Simone? Quello della foto? C'era già prima che me ne andassi vero? -
- No, non c'è mai stato! L'ho conosciuto il giorno dopo a lavoro, ed è stato l'unico che è riuscito a strapparmi un sorriso -
- Lo sai che non mi arrendo vero? -
- Faresti bene a farlo invece e a tornartene dalla tua ex -
Mi muovo per uscire ma mi blocca afferrandomi per un braccio, gli lascio andare uno schiaffo sul viso.
- Non toccarmi Andrea! Non devi toccarmi! -
Esco dall'officina e tiro un sospiro di sollievo, mi incammino verso casa mia e chiamo Simone.
- Greta -
- Simo devo parlarti - Decido di fargli uno scherzo, rimane qualche secondo in silenzio.
- Dove sei, passo a prenderti -
- Sto per arrivare sotto casa mia -
- Cinque minuti e sono lì -
Quando arrivo lui è già lì seduto in macchina ad aspettarmi, salgo sopra, mi sorride appena.
- Non importa che mi dici niente - Mi dice sospirando.
Mi avvicino sorridendo, lo bacio sulla guancia avvicinandomi alle sue labbra desiderosa di sentirle sulle mie.
- Sicuro? -
Spalanca i suoi occhi, afferra il mio viso e mi bacia con passione.
- Sei una stronza Greta! - Mi dice tempestandomi il viso di baci.
- Lo so.... -
- Com'è andata? -
- Sono qui con te, ti sto baciando, secondo te come è andata? -
- Mi hai fatto prendere un colpo al telefono -
- Baciami e basta -
Mi stringe a se e ricomincia a baciarmi, le sue labbra scivolano sul mio collo, rimango senza fiato, il mio corpo trema.
- Mi fai sentire vivo Greta -
- Grazie di esistere Simo, non ce l'avrei mai fatta senza di te -
Simone
Voglio sapere quello che le ha detto, se l'ha sfiorata anche solo con un dito, se ha provato a baciarla.
- Mi dici cosa voleva? -
- Mi ha detto che è andato dalla sua ex ma che il giorno dopo sentiva la mia mancanza -
Sospiro e la vena sul collo inizia a pulsare, mi conosco, so cosa succede quando si tappa quella, non riesco più a ragionare, vedo tutto nero e sono capace di qualsiasi cosa.
- Simo... sono qui con te -
- Lo so, ti vedo -
- Ma non sei felice -
- Sono felice, sono felice di sapere che sei qui con me, ma mi girano le palle Greta! Se ti ha detto in questo modo sicuramente insisterà per tornare con te -
- E se anche fosse? L'ho rifiutato una volta, lo farò anche la seconda e la terza.... -
Accendo la macchina e parto.
- Dove stai andando? -
- Da Filippo -
Scende dalla macchina, la prendo per mano e dopo aver dato un'occhiata all'officina entriamo nel bar.
- Eccoli! - Esclama vedendoci. Sorrido a Greta che mi stringe più forte la mano.
- Vuoi qualcosa da bere? Oggi è un giorno speciale, voglio festeggiare - Dico avvicinandomi a lei che non mi risponde.
- Io un prosecco Fil - Bacio Greta sulla tempia. - Uno anche a Greta -
Dopo aver brindato ci sediamo a un tavolino.
- Pensavo una cosa Greta -
- Cosa? Mi preoccupi quando pensi -
- Potremmo partire venerdì quando stacchi da lavoro per il mare -
Il suo sorriso mi contagia, non ha bisogno neanche di rispondermi, capisco subito che è un si.
- Giovedì sera passo a prendere la tua borsa e la metto in macchina -
- Si ma dove andiamo? Dove dormiamo? -
- Ho chiesto le chiavi della casa al mare a mia madre -
- Hanno risolto i suoi problemi? -
- Penso di si, ho chiamato mia sorella, mi ha detto che le cose stanno tornando alla normalità -
- Mi fa piacere -
- Te l'ho detto che mia madre mi ha chiesto di chiederti scusa per quello che ha detto? -
- Si, me l'hai detto quando eri ubriaco -
- Non ricordarmelo per favore -
Filippo viene a sedersi al tavolino con noi.
- Allora avete deciso cosa fare questo fine settimana? -
- Venerdì appena esce Greta da lavoro andiamo al mare -
Filippo si passa una mano sul mento, quando fa così sta pensando qualcosa.
- Se ti danno un giorno di ferie andate domani -
- Ma io venerdì.... -
Filippo la interrompe. - Venerdì te lo prendi libero, è il mio regalo -
- Regalo per cosa? - Chiede lei.
- Sono contento di vedervi insieme. State insieme giusto? - Greta mi guarda diventando rossa, poi si volta verso Filippo e scuote la testa abbassando lo sguardo, afferro la sua mano sopra al tavolino, il mio amico ci sorride e torna dietro al bancone per servire una ragazza che è appena entrata.
- Quindi non stiamo insieme? -
Non risponde, mi alzo in piedi e vado a sedermi accanto a lei abbracciandola.
- Quindi non stiamo insieme? - Ripeto sussurrandolo nel suo orecchio, si mette a ridere, si volta e mi da un bacio a stampo appoggiando una gamba sopra la mia.
- Allora? Avete deciso? - Ci chiede Filippo avvicinandosi di nuovo interrompendo il nostro discorso.
- Si, partiamo domani allora - Dico stringendo la mano di Greta. - Tra poco vai a casa e prepari la borsa con quello che ti serve, passo a prenderla dopo cena - Dico a Greta.
La stringo a me baciandola sulla fronte, non riesco ancora a credere di aver trovato una ragazza come lei, devo solo convincerla che non deve avere paura di stare con me, che non la farei mai soffrire.

NON SMETTERE MAI DI AMARMI Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora