Guardo il mio avambraccio tatuato coperto dalla velina, regalo più azzeccato non poteva farmelo, usciamo dal negozio tenendoci per mano.
- Allora ti piace? - Mi domanda.
- Si, è bellissimo! Ma... -
- Ma che cosa -
- Se un giorno tu mi lasci? Cosa ne sarà dei nostri tatuaggi? -
- Smetti di pensare a queste cazzate? Ci ho pensato molto prima di decidermi. E adesso andiamo a fare la spesa -
Ci fermiamo al supermercato, come l'ultima volta lui spinge il carrello e io metto dentro quello che mi serve.
- Tua sorella con cosa fa colazione? -
- La stai viziando! Mia sorella si adatta e fa colazione con quello che c'è! -
- E dai! Vuoi fare il duro ma in fondo appena ti toccano tua sorella salti per aria -
- Di solito mangia il tè con i pan di stelle - Risponde sbuffando alzando gli occhi al cielo.
Annuisco e continuo a guardare tra gli scaffali cercando di non scordare niente, lui prende una cassa di birra e la mette nel carrello sorridendomi.
Arriviamo alla cassa, do un'occhiata alla spesa per essere sicura di non aver scordato niente e inizio a mettere tutto sul nastro.
Carichiamo la spesa in macchina e salgo, Simo accende il motore.
- Era carina - Dico.
- Di cosa stai parlando? -
- Della cassiera -
- Andiamo Greta! Non l'ho guardata! -
- Non ti ho detto che l'hai guardata! Ti ho solo detto che era carina -
- Non l'ho guardata, quindi non lo so -
L'aiuto a scaricare la spesa e inizio a preparare il sugo per la pasta zucchine, gamberetti e pomodorini, Simone mi guarda seduto sulla sedia.
- Vuoi una mano? -
- No... grazie -
- Sicura? Sono un ottimo cuoco -
Lo guardo alzando un sopracciglio.
- Sei bello, ci sai fare, hai il fisico di un fotomodello, ma per quanto riguarda la cucina sei un disastro -
Fa una smorfia che mi fa sorridere, finisco di preparare il sugo e appena è pronto spengo il fornello.
- Adesso puoi dedicarti al tuo fotomodello? - Si alza dalla sedia e si avvicina a me, mi blocca con il suo corpo.
- No, no fermo Simo! E se arrivano i tuoi? -
Guarda l'orologio sulla parete bloccando le mie mani che fino a un secondo prima provavano a respingerlo.
- Mio padre lavora fino alle 17:00, abbiamo quasi due ore prima che arrivano. Sai quante cose facciamo in due ore? -
- Una doccia? -
- Solo la doccia ti viene in mente? -
- In questo momento si -
Struscia il suo pizzo sul mio collo, mi scappa un gemito e le mie gambe tremano.
- Io pensavo ad altro.... -
- Tipo cosa? -
- Pensavo a una cosa che sei bravissima a fare.... -
Lo spingo lontano ridendo.
- Dov'è finito il ragazzo gentile e timido che ho conosciuto? -
- Se ne è andato... adesso c'è questo al suo posto, ti va bene lo stesso? -
I suoi occhi profondi mi fissano vogliosi, le sue labbra mi chiamano, mi avvicino e mi solleva prendendomi in braccio, cingo la sua vita con le gambe.
- Va benissimo amore mio.... -
Mi bacia, morde le mie labbra senza staccare i suoi occhi dai miei.
- Basta giocare piccola, ho bisogno di te - La sua voce calda mi da una scarica elettrica, mi porta in camera, mi butta sul letto e inizia a spogliarsi, guardo il suo fisico statuario e rimango ferma.
- Spogliati Greta... ti prego -
Rimane con i boxer, gattono sul letto fino ad arrivare da lui che è in piedi al bordo del letto e mi sta fissando.
- Pensavo che potresti farlo tu... -
- Merda... cosa sono queste provocazioni? - Risponde cingendomi i fianchi.
- Non ti va? - Chiedo mettendo il broncio.
Si china sul mio collo mentre le sue mani stringono il mio sedere.
- Te li strappo di dosso i tuoi vestiti Greta -
- Facciamo che li togli e basta -
Mi sorride e afferra il bordo della maglietta sfilandomela, le sue labbra si posano sul mio collo mentre con le mani sgancia il reggiseno, avvicino la mano fino all'elastico dei suoi boxer, li abbasso e sfioro il suo sesso.
- Si Greta.... - Geme sul mio collo, chiudo gli occhi e poco dopo mi ritrovo con il calore del suo corpo sopra di me, la sua bocca percorre il mio corpo fino ai jeans corti, li sgancia e li tira via insieme agli slip.
- Mi sembra un mese che non facciamo l'amore Greta -
- È soltanto da ieri -
Fa scivolare due dita dentro di me, trattengo il fiato e inarco il bacino mentre le sue labbra si avvicinano sempre di più al mio punto più sensibile.
- Si.... Simo - Gemo quando la sua bocca si posa sul mio sesso e le sue dita continuano a muoversi esperte dentro di me.
- Stai già per venire? -
- Riuscirei a venire soltanto guardandoti -
- Ohhhh, non me l'avevi mai detto - Mi sorride strafottente.
- Non devo dirti tutto per forza -
- A un uomo fa piacere sentirsi dire certe cose -
- Sono molto riservata -
- Davvero? Non me ne ero mai accorto, almeno con me ti sei lasciata andare da subito -
- Mi davi fiducia, eri diventato il mio migliore amico -
- E adesso non lo sono più? -
Lo afferro per il pizzo e porto il suo viso sul mio.
- Tu parli troppo oggi.... - Gli dico mordendo il suo labbro inferiore.
- E cosa vuoi che faccia? -
- Voglio fare l'amore con te, voglio raggiungere il piacere così tante volte da rimanere senza forze per il resto della giornata -
Mi sorride e sfila le sue dita da dentro il mio corpo accarezzando il mio sesso delicatamente.
- Vediamo cosa posso fare.... -
Si sistema sopra di me, morde il mio seno nello stesso momento in cui i nostri corpi si fondono insieme, lo stringo a me accarezzando la sua schiena scolpita e ci muoviamo insieme donandoci piacere l'un l'altra fino a che non mi aggrappo alle sue spalle e sollevo il bacino arrivando al culmine del piacere con un grido liberatorio.
Mi passa dei fazzoletti e mi pulisco, lui si sdraia accanto a me.
- Sai che stasera non potrai urlare così.... -
Arrossisco ripensando alle mie grida che non sono riuscita a soffocare.
- Stasera dormiremo - Rispondo.
- Hai fatto il viso rosso! - Ride accarezzando la mia coscia.
- Non mi prendere in giro - Mi alzo e raccolgo i miei vestiti.
- Dove vai? Stiamo parlando! -
- A fare una doccia, non continuerò questo discorso con te -
- Ah no? E perché? -
- Perché mi prendi in giro! Ti odio quando lo fai -
- E dai! Sto scherzando! Vieni qui! -
- Faresti bene ad andare a farti una doccia anche tu e a rivestirti, sono quasi le 18:00, tra poco i tuoi saranno qui -
Si alza dal letto e corre da me.
- Prima dammi un bacio. Facciamo pace -
Lo guardo un attimo e scoppio a ridere, lo bacio alzandomi in punta di piedi.
- Non sono arrabbiata con te -