Capitolo 49

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- Non vuoi andare al mare? - Le chiedo baciandola sul collo.
- Sinceramente in questo momento non me ne frega niente del mare -
- Ah no? -
- No - Mi sorride e scuote la testa.
Apro il suo asciugamano e mi fiondo sui suoi seni, scendo sulla pancia, traccio il contorno del suo tatuaggio con la lingua, sento il mio sesso gonfiarsi, la sua mano scende sulla mia pancia, alza l'elastico e afferra il mio sesso, gemo e mi metto al suo fianco lasciando la sua mano dov'è mentre riprendo a tormentargli un capezzolo.
Abbassa i miei pantaloncini e i miei boxer, sfioro il suo sesso, allarga le sue gambe sollevandone una.
- Sei così bella Greta -
- Fai l'amore con me Simo -
Mi alzo togliendomi i vestiti, torno sopra di lei sorreggendomi sulle braccia per non schiacciarla sotto al mio peso, solleva il viso baciandomi, porto la mia mano sul seno giocandoci fino a che il suo capezzolo non si indurisce.
- Vuoi andare al mare? - Mi chiede prendendomi in giro.
- Non me ne frega un cazzo del mare, può anche prosciugarsi Greta -
Ride accarezzandomi i fianchi con le unghie facendomi il solletico, appoggio il mio sesso sul suo e lentamente mi spingo dentro di lei, circonda i miei fianchi con le gambe, chiudo gli occhi gemendo ad ogni spinta, morde la mia spalla inarcando il bacino e mi spingo più a fondo.
- Puoi urlare quanto vuoi... non ti sente nessuno - Le dico passando la lingua sul suo seno destro.
Mi tira a se, rotoliamo sul letto, adesso è lei sopra di me, appoggia le mani sul mio petto e si abbassa su di me, continuo a muovere il bacino sorreggendola per i fianchi.
- Ahhh -
- Ti sto facendo male? - Chiedo preoccupato ma lei continua a muoversi.
- No... sto per venire Simo -
- Dimmi che posso venirti dentro Greta -
Si appoggia su di me e si muove più lentamente mentre cerca di riprendere fiato.
- Se vuoi avere un figlio così presto... si, puoi venirmi dentro -
La sollevo e mi metto in piedi al bordo del letto.
- Mettiti in ginocchio Greta.... -
Fa quello che le dico, appoggio le mani sul suo sedere e rientro dentro di lei, ad ogni mia spinta geme, mi piace sentirla godere, è stretta, si spinge all'indietro accompagnando i miei movimenti, se continua così non durerò molto, aumento il ritmo, le sue mani stringono le lenzuola roteo il bacino e le sue urla riecheggiano nella stanza.
- Vieni ancora tesoro... -
- Si... si.... -
Qualche altra spinta ed esco svuotandomi sulla sua schiena ansimando.
Prendo un po' di carta e la ripulisco, poi si sdraia a pancia sopra allargando le braccia.
- Dio... sto benissimo -
Rido guardandola e mi sdraio accanto a lei.
- Stai bene? -
- Bene è riduttivo Simo -
- Adesso sto bene anche io -
- Adesso? -
- Non te l'ho detto, ma ieri sera mi sono addormentato disperato -
- Perché? -
- Mi facevano male le.... - Inizia a ridere come una matta, le escono persino le lacrime dagli occhi.
- Se me l'avessi detto ti avrei aiutato -
- Scema! -
La bacio, si stringe a me.
- Sei soltanto mia Greta -
- Soltanto tua -
- Soltanto mia, non te lo scordare -
- Non ci riuscirei neanche se volessi -
- Adesso ci mettiamo il costume e andiamo al mare, altrimenti tua madre pensa male sul serio se ritorni bianca a casa -
- Penserà male ugualmente! - Risponde alzandosi dal letto.
- Non verrò mai a casa tua Greta - Rido.
- Si che ci verrai! E molto presto -
- Non vedo l'ora, ma ricordati che anche i miei vogliono conoscerti, mia sorella non ha smesso un secondo di parlare di te -
Greta
Quando arriviamo la spiaggia è affollata di mamme e nonne con bambini, distendiamo gli asciugamani e mi tolgo i vestiti rimanendo in costume, Simone si è già seduto e mi sta guardando.
- Smetti di fissarmi - Dico sedendomi accanto a lui.
- Perché? -
- Perché mi da fastidio -
Mi bacia la spalla. - Abituati tesoro -
Mi sdraio mettendo le gambe fuori dall'asciugamano e la testa sulla pancia di Simone.
- A che pensi - Chiedo vedendolo lontano.
- A che penso? A quello che è successo da quando ti ho conosciuta -
- E cosa è successo? -
Mi tira un pizzicotto su un fianco. - Sei curiosa eh! -
- E tu sei antipatico quando fai così! - Gli faccio la linguaccia e mi alzo camminando verso il mare, sono quasi arrivata quando mi sento sollevare.
- Non lo fare Simo.... -
- Altrimenti che succede? -
Entra dentro l'acqua e gli schizzi mi fanno trattenere il fiato.
- Nooo no Simo ti prego -
Fa qualche altro passo e mi butta in acqua tuffandosi anche lui, do qualche bracciata spingendomi al largo e lui riemerge accanto a me, mi aggrappo al suo collo, lo bacio, le sue labbra sono salate.
- Sei uno stronzo -
- Grazie tesoro -
Gli cingo i fianchi con le gambe.
- Vuoi farlo in acqua? -
Rido schizzandolo. - Dici a me che sono pazza ma anche tu non scherzi -
- Altrimenti non mi sarei trovato così bene con te -
Rimaniamo abbracciati, le onde ci cullano e resto aggrappata a lui perché non tocco più, sento le sue mani che accarezzano il mio sedere.
- Non ci provare Simo -
- Non ci vede nessuno, siamo lontani dalla spiaggia -
- Ci sono dei bambini! -
- Si, che sono sulla spiaggia. Voglio toccarti -
- Mi metto a urlare Simo! -
- Ah si.... vediamo se lo fai -
Sposta il mio costume e mi penetra con due dita, appoggio la testa sulla sua spalla.
- Dio Simo.... -
- Non ti ho ancora sentita urlare.... -
- Se continui puoi stare sicuro che lo farò - Rispondo con la voce roca chiudendo gli occhi.
- Io non mi fermo.... -
La sua mano si muove più velocemente, soffoco le mie grida sul suo collo.
- Stai venendo tesoro.... -
- Questa me la paghi.... - Sospiro.
- È questo il modo di ringraziare? Minacciandomi? -
- Adesso non posso risponderti, e se continui vengo di nuovo... - Chiudo gli occhi aspettando l'orgasmo imminente, quello che mi metterà ko per il resto della giornata.
- Sei un perverso -
Mi morde l'orecchio e gemo sentendolo arrivare. - È la prima volta che faccio una cosa del genere, è il tuo corpo che mi fa spingere al limite -
Raggiungo l'orgasmo, le sue dita restano dentro di me per qualche secondo, poi mi sorregge aspettando che riprendo fiato.
-Te la senti di uscire? -
- Si vede così tanto? -
- Che hai appena avuto due orgasmi? Oh si tesoro, si vede eccome -
- Davvero? -
Mi guarda ridendo.
- Ma sei scema? Solo chi te li ha fatti provare si potrebbe accorgere di questo particolare. In questo caso io -
Nuotiamo per tornare a riva, poi mi alzo cercando di essere più disinvolta possibile eppure mi sembra che tutti mi stiano guardando.

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